MILANO | Fondazione Prada | 3 aprile – 29 settembre 2025
di ILARIA INTROZZI
Horror Vacui. Notoriamente, l’umanità si è sempre posta il quesito di chi è e quali fossero gli scopi della sua esistenza. I filosofi greci sono maestri in questo. Non è un caso che la loro scienza sia nata proprio attraverso queste domande. Ma quanto contano oggi, in un mondo che attraverso una massificazione dell’informazione, una sperequazione di notizie – soprattutto fake – e immagini, crede di essere onnisciente e di essere collegato a tutto e tutti, per poi, e questo è il punto, non avere nulla? Da queste basi nasce la seconda nuova mostra in casa Fondazione Prada, NADA.

Immagine della mostra “NADA” di Thierry De Cordier. Foto: Agostino Osio. Thierry De Cordier
IT’S ACCOMPLISHED! (Es ist vollbracht!), 2024, Courtesy Thierry De Cordier and Xavier Hufkens Gallery, Brussels
Un’esposizione monografica concepita dall’artista belga Thierry De Cordier (Oudenaarde, Belgio, 1954) appositamente per i tre ambienti della Cisterna nella sede di Milano, in cui protagonisti sono dieci dipinti realizzati tra il 1999 e il 2025. Le prime opere di questa serie nascono dall’esplicita volontà dell’artista di cancellare l’immagine della crocifissione. Le opere che ne derivano non sono più una forma di pittura negativa, ma un tentativo ultimo di sperimentare, per usare le parole dell’artista, la “grandezza del nulla”. Dimensione in cui l’uomo, colto o meno, si accorge a malapena di vivere nella sua totalità. E solo certi artisti, cogliendo l’urgenza (negativa) della questione la studiano, consegnando al pubblico di visitatori opere che certamente spiazzano, ma che sono altresì in grado di stimolare riflessioni approfondite.

Immagine della mostra “NADA” di Thierry De Cordier. Foto: Agostino Osio. Thierry De Cordier, NADA (Nothing of the Cross). Black blue version, 2007-2017 Collezione privata / Private Collection Thierry De Cordier | VERTICAL NIGHT (Entrémé donde no supe/ Y quedéme no sabiendo), 2017-2024. Courtesy Thierry De Cordier and Xavier Hufkens Gallery, Brussels
Modus operandi nettamente divergente a quello di una “semplice” immagine pubblicata sui social, che può volere dire tutto o niente. Ad esempio.
Come ricorda De Cordier: “Il mio primo dipinto nero (oggi distrutto) era il risultato di una sola intenzione: abolire l’immagine del Cristo in croce sebbene solo in maniera esemplificativa. Non ho mai pensato di realizzare un bel quadro. Il mio unico obiettivo era annientare, dal punto di vista simbolico, un’iconografia cristiana dalle radici profonde. In quel momento volevo solo questo. Un giorno, mentre ero immerso nella lettura della biografia del mistico spagnolo San Giovanni della Croce, mi sono imbattuto in questo passaggio: ‘Nessuna enfasi, solo rigore assoluto. La ricerca del NADA (il ‘nulla’) della Croce; il pensiero dell’unica cosa necessaria…’. All’improvviso è apparsa in me una visione e ho compreso a fondo il significato dei dipinti slegandoli dal vincolo restrittivo in cui erano imprigionati. Come liberate dalla negazione originale (che mi aveva spinto a dipingerle), le tele iniziavano gradualmente a evolversi fino alla realizzazione ultima della pittura: il sublime”.
Il discorso dell’artista belga, traslatano nella quotidianità, ha un che di catartico, specialmente se la riflessione avviene già all’interno della Cisterna. A dimostrazione di quanto uno spazio possa essere rilevante tanto quanto un progetto artistico. Gli altissimi muri donano alle opere, quasi monocrome, altrettanto monumentali, un che di assoluto, enfatizzando il sublime espresso da De Cordier – una totalità del tutto – e, al contempo, esaltando il vuoto. L’insieme si traduce in una sacralità commuovente dove il pubblico può rendersi conto del suo umano. Anzi, della sua animalità, tra paure, sogni e storie di vita.

Immagine della mostra “NADA” di Thierry De Cordier. Foto: Agostino Osio. Thierry De Cordier THE CRUCIFIXION AND DOROTHEA (Golden Nada) , 2025 Courtesy Thierry De Cordier and Xavier Hufkens Gallery, Brussels
Come spiegano da Fondazione Prada: “Esporre i dieci lavori della serie NADA nello spazio della Cisterna è una scelta intenzionale. L’architettura post-industriale, che comprende tre sale sviluppate in altezza e illuminate dalla luce che filtra da grandi finestre nella parte superiore, evoca uno spazio sacro o ecclesiastico in termini di dimensioni e conformazione. Il progetto espositivo di De Cordier prevede tre strutture, una per ogni spazio, che creano un trittico monumentale con le ante laterali aperte. I grandi dipinti sono sospesi al centro del lato lungo di ciascuna struttura, mentre lavori di dimensioni minori sono esposti in nicchie presenti sui lati più corti dei moduli laterali. Una panca collocata di fronte alla colossale opera Gran Nada (2007-2012), nell’ambiente centrale della Cisterna, costituisce un punto di osservazione e contemplazione, contrassegnando il fulcro dell’intera installazione”.

Immagine della mostra “NADA” di Thierry De Cordier. Foto: Agostino Osio. Courtesy Fondazione Prada. Thierry De Cordier GRAN NADA, 2007 – 2012. Collezione privata
Altro dettaglio fondamentale delle dieci opere è che non devono essere intese solo come lavori puramente astratti o concettuali. Il rischio sarebbe infatti quello di scadere in una mostra didascalica, certamente più facile da comprendere ma molto meno edificante dal punto di vista umano. Come suggerisce il titolo della serie, infatti, esse costituiscono uno spazio pittorico nero che si apre sul nulla. “NADA” è anche l’iscrizione che appare in alcuni dipinti al posto della storica scritta INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum), che secondo i Vangeli fu affissa sulla croce di Cristo ed è stata raffigurata da numerosi artisti nelle loro rappresentazioni della crocifissione.
NADA è un’esposizione che non si può dimenticare perché ci riguarda da vicino. Siamo tutto o niente?
Lo fa spiritualmente, concettualmente ed esteticamente. Ed è questa la grandezza di De Cordier e – udite udite – dell’umanità. E non è una battuta.

Immagine della mostra “NADA” di Thierry De Cordier. Foto: Agostino Osio. Thierry De Cordier
CHRIST ON THE CROSS (abolished), 2011-2025. Courtesy Thierry De Cordier and Xavier Hufkens Gallery, Brussels
NADA. Thierry De Cordier
Fondazione Prada – Cisterna
Largo Isarco 2, Milano
Orari: Lun – Dom, 10.00 – 19.00. Chiuso il martedì
Info: +39 02 56 66 26 34
info@fondazioneprada.org
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