ROMA | VILLA GIULIA | FINO AL 2 NOVEMBRE 2025
di BEATRICE CONTE
Paradigma estetico di celebrazione della bellezza caduca, il wabi (侘) – sabi (寂) è un archetipo nella cultura giapponese. Sulla falsariga dell’imperfezione, come della transitorietà delle cose, i due termini legano la bellezza pura a quella matura di ciò che si è lasciato attraversare dal tempo. Superando l’isteria della perfezione, questa idea sostiene l’invito ad apprezzare il mondo naturale, la sua ordinaria lentezza e la sua senescenza, e su questo Keita Miyazaki getta le fondamenta di tutto il suo lavoro.

Con The Eternal Duality al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, l’artista giapponese ha inaugurato lo scorso 10 ottobre la sua personale, un percorso attraverso il primo teatro d’acque di Roma alfine riaperto al pubblico, con la curatela di Pier Paolo Scelsi, la co-curatela di Ilaria Cera (CREA) e la direzione artistica di Riccardo Freddo (Rosenfeld Gallery). Realizzata da LoveItaly – IUVART e il sostegno della John Cabot University, Là dove scorre l’acqua, tra storia e rinascita, non è solo il prosieguo testuale del titolo attribuito alla personale, ma anche la premessa narrativa ad un’esposizione che dialoga con lo spazio antico e ne sposa il fasto. Il Ninfeo di Villa Giulia si emancipa così dalla struttura portante di questo plesso architettonico, per diventare palcoscenico coerente con l’opera dell’artista.

Le installazioni sintetizzano un processo interiore che Keita descrive come “rinascita”, armonizzando la performance artistica con il codice visivo rinascimentale della Villa. Un progetto site-specific che tra ritmi e silenzi dell’impalcatura cinquecentesca non confligge con lo spazio, bensì converge con esso ad animare una nuova idea di contemporaneo in continuum, che senza interruzioni di forma parla allo spettatore di tante cose mutevoli e periture. Come l’Arte, anche la Storia e ciò che ci racconta può assumere nuove configurazioni, riletture e innovazioni. L’artista ha potuto per questo impiegare le risorse dell’Antico e trasformare esso stesso in uno scenario del futuro, rispondendo ad un’urgenza – la sua – di dare nuova vita a una “bellezza interrotta”. Custodire e ricostruire sono i due termini performanti non solo di questa esposizione, ma di tutta la produzione artistica di Miyazaki, che fa delle sue proposte installative un dialogo tra le parti linfatiche e industriali che compongono l’opera.

Nove sculture in tutto, fatte di radici cineree e bigie, sul cui capo poggiano carte lavorate come il corpo di una corolla florale, ebro di un certo romanticismo decorativo e ornato di lamiere e feltro, sfruttano l’elemento acqua per dar luogo a una suggestione sonora che respira come un diaframma. Un organo biomorfo che emerge dal marmo, incastonato nelle nicchie e sotto il manto affrescato delle logge, in posa come una cariatide futurista. Ci si aspetta di vederlo separato dalla struttura che offre esso un palcoscenico, e invece l’impressione che si ha nell’esserne spettatore è quella di una natura urbana nascente dalla terra: «in questo senso, la sua arte è estremamente contemporanea: ci ricorda, in un’epoca di crisi ecologica e di smarrimento spirituale, che la natura non è risorsa da sfruttare, ma potenza sacra da rispettare.» (Riccardo Freddo, Direttore Artistico della Rosenfeld Gallery, dal catalogo mostra The Eternal Duality). Ogni immagine sovverte la soglia tra passato e presente, la sospende e custodisce nell’opera la dualità dei due elementi allestitivi che, addizionati e sottratti allo sguardo, diventano uno solo. Da qui, l’artista guarda indietro e adatta la sua storia al presente, lavora con discernimento e comprende le virtù del tempo.

Come un invito a vedere, non appena si fa il proprio ingresso nel Ninfeo, la mostra si consegna con una veduta prominente, con una nuance cromatica che, pesata sui toni del blu, del verde, del rosso e del bianco dei fiori, stimola suggestioni e fenomeni di contrasto al grigio della pietra e degli elementi di scarto industriale. Un proemio espositivo che, con la complicità dell’acqua e delle aderenze narrative rinascimentali, inizia lo spettatore al viaggio che sta per compiere.
Keita Miyazaki. The Eternal Duality – Là dove scorre l’acqua, tra storia e rinascita
a cura di Pier Paolo Scelsi con la co-curatela da Ilaria Cera (CREA)
con la direzione artistica di Riccardo Freddo (Rosenfeld Gallery), e il supporto di John Cabot University e Zest S.p.A.
10 ottobre – 2 novembre 2025
ETRU – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazzale di Villa Giulia 9, Roma
Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 8.30 alle ore 19.30
Info: museoetru.it



