FIRENZE | Frittelli arte contemporanea | Fino al 10 settembre 2025
di FRANCESCA DI GIORGIO
Libera Mazzoleni è una figura fondamentale nel panorama dell’arte italiana degli Anni ’70, un periodo di grande fermento culturale e sociale, segnato dal femminismo, dal movimento studentesco e da un forte desiderio di trasformazione. Ciò che rende il suo percorso così interessante è la sua autonomia e il suo atteggiamento di distacco rispetto ai movimenti di massa, preferendo invece una ricerca personale e introspettiva che si traduce in un’arte profondamente legata alla soggettività e all’esperienza individuale.

Installation view Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, 2025, Firenze, Frittelli arte contemporanea, courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
La mostra Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, a cura di Raffaella Perna, in corso fino al 10 settembre, negli spazi di Frittelli arte contemporanea a Firenze, ripercorre attraverso una selezione di oltre cento opere, tra dipinti, disegni, sculture, libri d’artista, fotografie e video, il lavoro dell’artista dal 1970 ad oggi. Una panoramica di approfondimento inaugurata, nell’aprile scorso, con la performance Prometeo 2025 – un potente atto di riflessione e resistenza, in cui l’artista mette in scena un’immagine simbolica del mito di Prometeo, reinterpretandolo nel contesto contemporaneo: Prometeo oggi è colui che porta il fuoco della conoscenza ma anche il peso delle conseguenze – e a fine maggio da una tavola rotonda dal titolo “Prospettive di genere. Politica e attivismo nelle istituzioni dell’arte” e in cui, in una due giorni, sono intervenuti sul tema diversi personaggi dal mondo dell’editoria, dei musei, delle università e delle accademie italiane.

Libera Mazzoleni, RHUMA – Eritis Sicut Dei, 2004. Installation view Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, 2025, Firenze, Frittelli arte contemporanea, courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
Mettere in discussione le rappresentazioni tradizionali della donna e rivendicare uno spazio più autentico e soggettivo per le artiste donne è certamente un quadro d’appartenenza forte nell’opera di Libera Mazzoleni ma non univoco. Dalla sua prima mostra all’Arengario di Milano nel 1973, Mazzoleni ha iniziato a interrogarsi sul ruolo dell’arte e dell’artista in un mondo dominato dal modello capitalistico, ponendo l’accento sulla necessità di un’espressione autentica, nata da una reale esigenza soggettiva e non da logiche commerciali. La sua opera si distingue per un’attenzione particolare al corpo, alla parola e alla rappresentazione di sé, elementi che utilizza come strumenti di critica alle narrazioni culturali e ai miti che ancora oggi permeano la nostra società. È proprio di quel periodo un lavoro cardine della sua poetica, il libro-opera Linee Complessi Essere del 1974, in mostra a Firenze, in cui l’artista esprimeva il suo “rifiuto per una concezione astratta e impersonale dell’arte, nella convinzione che il particolare sia l’unico luogo in cui l’universale possa abitare”.

Libera Mazzoleni, tavole originali del libro “Libera Mazzoleni. Linee, complessi, essere”, pubblicato da Editrice d’arte Gorlini, 1974. Installation view Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, 2025, Firenze, Frittelli arte contemporanea, courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
Se dovessimo tracciare appunto una linea che attraversa il suo lavoro sarebbe di certo una linea curva quella che si sviluppa nel tempo all’interno del suo lavoro e arriva fino ad oggi.
Una linea simbolo del fluire della vita e del divenire dell’esistenza, un’immagine che riflette il suo interesse per il dinamismo e il continuo movimento tra passato e presente, come il macro-frammento curvilineo, Principio (Alfabeti) – 2024, che esce dai margini della tela.

Libera Mazzoleni, Principio (Alfabeti), 2024, acrilico su tela, 120×80 cm, courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
Altro aspetto affascinante del lavoro della Mazzoleni è la concezione dell’autoritratto come un atto di resistenza e di riflessione sulla propria identità di donna e artista. Mazzoleni sottolinea come la cultura occidentale abbia storicamente costruito un’immagine dell’uomo come soggetto trascendente, relegando la donna all’immanenza, e come l’arte possa essere un mezzo per sovvertire questa visione dualistica. Attraverso l’uso della propria immagine, l’artista cerca di far affiorare le ombre oscure della violenza culturale e di mettere in discussione i miti e gli stereotipi di genere.

Installation view Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, 2025, Firenze, Frittelli arte contemporanea – courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
Centrale si rivela anche è il rapporto tra corpo e parola, che l’artista vede come due facce di una stessa medaglia: dalla natura e dal corpo femminile nasce la scrittura, e viceversa. Per Mazzoleni, siamo il nostro corpo e le nostre parole, e questa consapevolezza si traduce in un’arte che cerca di decostruire i miti e gli stereotipi, non tanto come un’azione esterna, ma come un percorso personale di resistenza e di affermazione di sé. Per Libera Mazzoleni l’arte è “soggettività incarnata”, un atto di resistenza contro le narrazioni dominanti e un modo per mantenere vivo il rapporto con la vita e le grandi questioni sociali e politiche.
La sua opera ci ricorda che l’autenticità e la libertà di espressione sono strumenti fondamentali per affrontare le sfide del nostro tempo, e che l’arte può essere un potente mezzo di trasformazione e di consapevolezza. Grazie Libera. Il tuo nome è destino.

Installation view Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella, 2025, Firenze, Frittelli arte contemporanea – courtesy l’Artista e Frittelli arte contemporanea, Firenze
Libera Mazzoleni. Io strega, io sorella
a cura di Raffaella Perna
12 aprile – 10 settembre 2025
Frittelli arte contemporanea
ia Val di Marina 15, Firenze
Orari: lunedì – venerdì 10 – 13 | 15 – 18
sabato, domenica e festivi su appuntamento
Info: +39 055 410153
info@frittelliarte.it
www.frittelliarte.it