Veduta panoramica di Pagliara (ME)

Tra segni e risonanze: Maurizio Pometti e Asako Hishiki per “Pagliara Contemporanea”

PAGLIARA (ME) | SMart – Residenza Artistica – Luoghi vari | In permanenza

di ELEONORA BIANCHI

Nata nell’ambito di Pagliara Contemporanea, la Residenza Artistica promossa dall’Associazione SMart è prezioso strumento di valorizzazione del territorio attraverso l’arte contemporanea in tutte le forme possibili permesse dalle arti visive. Sviluppato dall’idea determinante e dalla volontà mecenatistica del presidente di SMart David Savoca Macrì che ha voluto destinare la casa dei nonni nel centro del piccolo borgo di Pagliara (ME) come base operativa della Residenza e luogo di accoglienza degli artisti invitati, il progetto trova una rilevante collaborazione con il Comune e alcune istituzioni e organizzazioni locali oltre una base fondamentale nella direzione scientifica di Matteo Galbiati, le cui scelte si traducono nel motore operativo delle attività.

Maurizio Pometti, In una notte, 2024, work in progress Foto Associazione AFI 011

Galbiati e Savoca, di concerto, hanno puntato tutto sulla costituzione di una virtuosa rete di collaborazioni e relazioni tra artisti, curatori associati nei vari progetti e organismi ed enti attivi sul territorio: la loro attenta regia ha permesso, quindi, alle prime due edizioni di concretizzarsi con coerenza e qualità rispettando l’iniziale idea di partenza. L’iniziativa invita artisti di rilievo nazionale e internazionale a vivere e lavorare proprio a Pagliara, un piccolo centro del messinese incastonato tra monti e mare, e a intrecciare la loro ricerca con la comunità locale, le sue storie, le sue architetture e i suoi paesaggi. L’obiettivo è creare opere site-specific che rimangono come lascito permanente alla collettività, lavori nati da e per il territorio, tessere di un mosaico pubblico e diffuso che cresce anno dopo anno.

Maurizio Pometti. Se ti stavi nascondendo dall’amore, veduta parziale della mostra, Torre Saracena, Roccalumera (ME) Foto Associazione AFI 011

Nell’estate del 2024, la prima tessera è stata posizionata da Se ti stavi nascondendo dall’amore, mostra alla Torre Saracena di Roccalumera (ME) – grazie al sostegno del Parco letterario Salvatore Quasimodo – legata al periodo di residenza di Maurizio Pometti (Catania, 1987), primo artista residente seguito nel progetto dalla curatrice associata Alessia Pietropinto. Pometti costruisce la sua ricerca intorno alla memoria, recupera vecchie fotografie ingiallite, spesso uniche tracce di vite dimenticate. La sua pittura restituisce a queste immagini una bellezza malinconica, fatta di nostalgia ed empatia, le trasforma in racconti aperti, sospesi tra quello che sappiamo e quello che possiamo solo immaginare. I soggetti, noti o anonimi che siano, diventano universali, portatori del nostro vissuto collettivo. Apparentemente rassicurante nel suo figurativismo, la pittura di Pometti cela ricordi, paure e saudadi che sempre squisitamente aprono a discorsi nuovi, mai uguali.

Maurizio Pometti, In una notte, 2024 (dettaglio), tempera su tela grezza, tempera su tela intelaiata, grafite su carta velina, tavola in radica di ulivo, installazione disseminata di 17 elementi differenti, dimensione ambientale Foto Associazione AFI 011

La sua opera diventa così specchio del nostro io interiore, luogo in cui si attiva una continua sindrome di Proust: ogni volto, ogni dettaglio risveglia emozioni e memorie personali. L’artista entra in punta di piedi in scene che non gli appartengono, brandelli di vite vissute su cui proiettare i nostri forse e i nostri rimpianti, dove i vuoti narrativi si colmano con la nostra in-esperienza. È in questa fragile intersezione tra memoria individuale e collettiva che Pometti si inserisce, testimone quasi muto di ricordi dimenticabili. Ed è, così, con l’opera In una notte – lasciata in permanenza negli spazi di Palazzo Calabrò – che Maurizio Pometti trasforma l’esperienza a Pagliara in un paesaggio frammentato e poetico, vera eredità di quanto visto e vissuto in loco: fotografie, tele e disegni si fondono in un organismo dove natura, luce e dettagli immaginifici dialogano in armonia. Il lavoro è attraversamento emotivo e sensoriale del luogo, in cui il tempo, il silenzio e la memoria si sovrappongono in immagini sospese tra reale e surreale.

Maurizio Pometti, In una notte, 2024, tempera su tela grezza, tempera su tela intelaiata, grafite su carta velina, tavola in radica di ulivo, installazione disseminata di 17 elementi differenti, dimensione ambientale, Palazzo Calabrò, Pagliara (ME) Foto Associazione AFI 011

Nell’estate di quest’anno, Asako Hishiki (Hamamatsu, Prefettura di Shizuoka, Giappone, 1980) ha aggiunto la sua tessera del mosaico con Il respiro della pietra, mostra con curatrice associata Raffaella Nobili e visitabile fino al 30 settembre sempre nella Torre Saracena di Roccalumera. L’artista lavora con materiali fragili, diafani – garze, tessuti semitrasparenti, pigmenti naturali – che si sovrappongono in strati delicati, capaci di nascondere e svelare allo stesso tempo. Ogni livello diventa traccia, passaggio, attraversamento sensibile, compone nuove sintassi che si alimentano del tempo e della sua impermanenza.

Asako Hishiki, Fioriscono luci nella pietra | 石に咲いた陽のかけら (Ishi ni saita hi no kakera) #1, 2025, work in progress Foto Associazione AFI 011

Non è solo questione di materiali: nelle mani di Hishiki, essi diventano strumenti poetici, capaci di generare momenti di esperienza sensoriale e meditazione, che parlano a chi guarda senza confini di lingua, cultura o geografie.
Immersa nel paesaggio di Pagliara, l’artista intesse natura e memoria in tele sottili e stratificate, dove acanto, ulivo, nasturzio, ortica e fico d’India si fanno tracce di appartenenza e ciclicità. Il dialogo tra il rigore contemplativo giapponese e il calore mediterraneo si traduce in un gesto poetico, immagini sospese nella cui filigrana si leggono il territorio e, soprattutto, le persone che lo abitano. La sua arte è fatta di leggerezza intensa, sedimentazione emotiva e restituzione di paesaggi interiori ed esteriori in perfetta armonia.

Asako Hishiki, Il respiro della pietra, veduta parziale della mostra, Torre Saracena, Roccalumera (ME) Foto Associazione AFI 011

Il suo lascito per la comunità di Pagliara è la serie Fioriscono luci nella pietra | 石に咲いた陽のかけら (Ishi ni saita hi no kakera): un’opera monumentale – la più grande e complessa mai realizzata dall’artista cui si accostano tre piccole tele della stessa serie – destinata all’Auditorium Comunale di Rocchenere e due lavori di formato più contenuto accolti sempre presso Palazzo Calabrò. Le schede critico-didascaliche che accompagnano le opere permanenti sono frutto di un’attività didattica e sono realizzate dagli studenti del corso di Didattica dei Linguaggi Artistici del Biennio Specialistico dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, corso tenuto dal prof. Galbiati.

Asako Hishiki, Fioriscono luci nella pietra | 石に咲いた陽のかけら (Ishi ni saita hi no kakera) #1, 2025 (dettaglio), Mokuhanga (stampa xilografica tradizionale giapponese) su tessuto, 200×453 cm Foto Associazione AFI 011

Alla fine del primo triennio sarà poi realizzata una monografia che documenta, grazie al preziosissimo contributo dei fotografi dell’Associazione Afi011, ogni fase, ogni momento, ogni luogo che hanno caratterizzato ciascuna residenza.
La residenza artistica di SMart si presenta, dunque, come un luogo vivo, in grado di creare simbiosi inedite tra artisti, spazi e comunità. È in questa osmosi che il progetto trova senso: ogni intervento non resta isolato, si intreccia a quanto lo circonda, produce nuove letture e nuove possibilità.

Asako Hishiki, Fioriscono luci nella pietra | 石に咲いた陽のかけら (Ishi ni saita hi no kakera) #1, 2025, Mokuhanga (stampa xilografica tradizionale giapponese) su tessuto, 200×453 cm, Auditorium Comunale di Rocchenere, Pagliara (ME) Foto Associazione AFI 011

Più che ospitarlo, il progetto SMart accompagna l’artista nel cuore della comunità che lo accoglie. È un virtuoso momento di incontro, conoscenza, scambio, dialogo. Per questo, le tracce rimaste continuano a sedimentare, a creare nuclei di senso anche dopo il termine delle residenze, delle mostre e della presenza dei loro artefici.

Maurizio Pometti. Residenza Artistica 2024
a cura di Matteo Galbiati e Alessia Pietropinto
con il patrocinio e il sostegno di Comune di Pagliara
nell’ambito di Pagliara Contemporanea
in collaborazione con ProLoco, Pagliara; Associazione Afi011, Santa Teresa di Riva; Parco letterario Salvatore Quasimodo, Roccalumera; Parrocchia di San Pietro e Paolo, Pagliara; GAL Taormina Peloritani

Opera in permanenza: In una notte, 2024

Palazzo Calabrò
Via Regina Margherita, Pagliara (ME)

Asako Hishiki. Residenza Artistica 2025
a cura di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili
con il patrocinio e il sostegno di Comune di Pagliara e dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani
nell’ambito di Pagliara Contemporanea
con il patrocinio di ARS; Città Metropolitana di Messina; Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia; Comune di Bozzolo
in collaborazione con ProLoco, Pagliara; Associazione Afi011, Santa Teresa di Riva; Parco letterario Salvatore Quasimodo, Roccalumera; Parrocchia di San Pietro e Paolo, Pagliara; GAL Taormina Peloritani; Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Meda – Milano

Opere in permanenza del ciclo: Fioriscono luci nella pietra | 石に咲いた陽のかけら (Ishi ni saita hi no kakera), 2025

Auditorium Comunale di Rocchenere
Piazza Giovanni Paolo II (Rocchenere), Pagliara (ME)

e

Palazzo Calabrò
Via Regina Margherita, Pagliara (ME)

Info: SMart – Residenza Artistica
Via Camillo Benso Conte di Cavour 28, Pagliara (ME)
info@spaziosmart.eu
www.spaziosmart.eu

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