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TORINO | Videoinsight® Center | 30 marzo – 3 maggio 2015

Videoinsight® Center di Torino presenta una mostra personale che vede protagonista Emilia Faro e di cui si racconta, in questa circostanza, il percorso artistico maturato dal 2010 ad oggi, documentando i passaggi che l’hanno portata ad esprimersi dall’iniziale lavoro con l’acquerello – sua tecnica privilegiata – alla realizzazione di opere video.
La narrazione per immagini della sua ricerca ha seguito, però, non l’improvvisazione sporadica o d’occasione, ma un logico sviluppo che ha permesso di far transitare la sua poesia onirica dalla dimensione del dipinto alla ripresa simbolica.

Emilia Faro, Eye to eye, 2010, site specific installation, watercolors on paper mounted on canvases

Nel segno dell’acquerello, tra disegno e  pittura, ritroviamo la sequenza gestuale rapida, il movimento veloce che lascia la traccia cromatica, una scia di colore che sedimenta nella trasparenza il valore allegorico dell’immagine. Su questo valore lessicale Faro riesce a trovare la giusta consapevolezza per affrontare, col video, il tema della propria consapevolezza, mettendosi al centro della nuova esperienza visiva la sua stessa identità. Il video – dal 2010 ne ha realizzati sette – diviene quindi un racconto intimo, resta come la scrittura fluida di un’inedita forma di diario in cui raccogliamo quelle sue storie che, analogamente e coerentemente all’opera pittorica, coniugano un peculiare realismo che, tra incanto e attesa, tra magia e simbolo, accede ad un contesto più surreale che reale. Ammiriamo le stesse ambigue valenze che sospendono tutto in un clima di arcana e vaga sospensione, dove nemmeno la bellezza riesce a dare certezze.
The prince’s metamorphosis (2010), che vede protagonista una bambina che si rende viva dal suo stesso ritratto ad acquerello, rappresenta l’inizio di una ricerca sull’identità femminile, dalla fanciullezza all’età adulta; questo lavoro, ad oggi composto in una trilogia (ne fanno parte If I was to escape from you del 2013 e The Healing del 2015), vuole essere un grande progetto, un lavoro in progress destinato a durare per tutta la vita.

Emilia Faro, Safe in deep water, 2014, single channel video, color, sound, 1 min. 30 sec.

Accanto a questi lavori si potranno anche ammirare A Palm of Victory I shall wear (2013) in cui il corpo nudo di una donna si fonde con la proiezione di una palma, concedendo un’immagine icona di vita e morte; Safe in deep water (2014) che mostra un coro al femminile, entro un surreale acquario il mondo risulta essere una dimensione a parte.
Emilia Faro è protagonista assoluta di The path leading to love from heights above (2014), lavoro che, secondo i modi di una processione ascensionale, presenta la maturazione  e la liberazione di una donna.
In My Armour (2015) il pubblico può contemplare un video performativo: una donna, protetta da una corazza, riceve i colpi del mondo con forte determinazione fino a quando, liberatasi dalla protezione, affronta, con il coraggio di un cavaliere, il rapporto con l’altro.
Tutti i video presentati seguono un’intensità misurata e caratteristica che, in tutta l’opera di Faro, non scende mai nel compiacimento estetico, perché il senso del narrare resta l’indicazione prioritaria. 

Emilia Faro. The Healing. Video, installazioni e opere su carta
a cura di Olga Gambari 

30 marzo – 3 maggio 2015
Inaugurazione 30 marzo 2015 ore 18.30 

Videoinsight® Center
Via F.Bonsignore 7, Torino 

Info: videoinsight@videoinsight.it
www.videoinsight.it

 

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