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SAVONA | Sedi Varie | Fino al 27 aprile 2024

di PAOLA GARGIULO

La seconda parte di CONNEXXION, il Festival Diffuso di Arte Contemporanea curato da Livia Savorelli e promosso dall’Associazione Culturale Arteam, ha animato tre luoghi simbolo della città di Savona attraverso performace, laboratori, talk e installazioni site specific. Piazza Martiri della Libertà, la Fortezza del Priamàr e l’ex Carcere Sant’Agostino hanno fatto da sfondo ad interventi artistici ideati con l’intento di stimolare una riflessione intorno ai concetti di libertà, identità e memoria. Considerazioni necessarie in un mondo mosso da guerre e nazionalismi oltre che sempre più spinto verso il radicalismo e l’estremismo. 

Veduta interna, ex Carcere Sant’Agostino, Savona. Ph. Matteo Musetti

…per essere liberi. Tra identità e memoria appare un titolo più che mai adatto per un evento diffuso e capillare ideato per unire le persone in un processo attivo e partecipativo profondamente radicato nel territorio savonese nel quale protagonista è la città in quanto insieme di ricordi. La memoria dei luoghi scelti per questa seconda parte del Festival viene rinnovata in questa occasione da interventi ed azioni artistiche in grado di innestare un processo attivo di riscoperta dei luoghi stessi.

Gianni Moretti, Anna – Monumento all’Attenzione (promessa) per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Dal 20 al 27 aprile CONNEXXION ha offerto un ricco panorama di appuntamenti ed opportunità di incontro nelle quali opere d’arte, installazioni e azioni performative hanno portato il fruitore ad interrogarsi non solo sui tre temi portanti del Festival, ma anche sul senso delle discipline culturali e artistiche in rapporto con la società. La seconda parte della seconda edizione del Festival appare avviata proprio con la consapevolezza che la capacità di saper costruire in modo funzionale questa dialettica tra arte e società definisce lo stato di salute intellettuale di un paese. 

Silvia Margaria, Bandite, Special project per Connexxion, Piazza Martiri della Libertà, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

CONNEXXION ha preso il via il 20 aprile in Piazza Martiri della Libertà, davanti al Monumento alla Resistenza di Agenore Fabbri di cui, proprio quest’anno, si festeggiano i cinquant’anni. Questo importante anniversario è stato celebrato attraverso una performance inedita dell’artista Silvia Margaria, dal titolo Bandite, realizzata con la collaborazione di ANPI e dell’Associazione “A Campanassa”, con la partecipazione degli sbandieratori del Comitato Palio Castell’Alfero (AT) e dedicata ad alcune donne partigiane savonesi (Clelia Corradini, Ines Negri, Franca Lanzone, Paola Garelli e Luigia Comotto) e alle Suore “Maria bambina” dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure: testimoni del ruolo fondamentale delle donne nella lotta di liberazione e simbolo delle tante martiri per la libertà. 

«Da sempre la bandiera è rappresentativa di un’ideologia, un credo, un’appartenenza – spiega la curatrice Livia Savorelli –, l’artista Silvia Margaria ha così ideato una serie di bandiere, una per ogni partigiana, che saranno sventolate con fermezza e trasporto dagli sbandieratori del Comitato Palio Castell’Alfero, in una performance in cui la danza della bandiera da loro messa in atto rappresenta simbolicamente un nuovo processo di valorizzazione di storie nella Storia, come quelle di molte donne della Resistenza per troppo tempo ai margini del racconto».

Una performance prepotentemente evocativa non solo nella sua realizzazione ma anche a partire dalla scelta del luogo: il Monumento alla Resistenza ideato da Fabbri sorge in una zona della città dove tutte le vie intorno alla piazza sono dedicate agli uomini e alle donne della Resistenza savonese che offrirono la loro vita nella Lotta di Liberazione. 

La riflessione intorno al concetto di libertà è proseguita nel pomeriggio del 20 aprile negli spazi dell’ex Carcere Sant’Agostino, situato nel cuore di Savona, luogo simbolo per eccellenza della limitazione della libertà nel quale dieci artisti sono stati invitati dalla curatrice a scegliere una delle celle o degli spazi comuni per creare installazioni site-specific sviluppate intorno alle tematiche centrali nella seconda edizione di CONNEXXION. Le installazioni realizzate da Alessio Barchitta, Rocco Dubbini, Armida Gandini, Federica Gonnelli, Lorenzo Gnata, Monica Gorini, Carla Iacono, Gianni Moretti, Giulia Nelli e Filippo Riniolo stimolano conversazioni e pensieri profondi in grado di rendere il visitatore protagonista attivo di un racconto corale e condiviso che, a partire da una rigenerazione del singolo, conduce ad una fondamentale riflessione generale per la comunità tutta.

Alessio Barchitta, Noi andremo in paradiso perché all’inferno ci siamo già stati, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

La Cappella, luogo di preghiera e speranza, ospita l’installazione Noi andremo in paradiso perché all’inferno ci siamo già stati di Alessio Barchitta e, nella serata di sabato 20 aprile, ha accolto la  performance Selezioni di Filippo Riniolo che trae ispirazione da un terribile episodio narrato da Primo Levi in Se questo è un uomo: la selezione che avveniva ad Auschwitz quando un ufficiale nazista in pochi istanti decideva il destino dei prigionieri spostando semplicemente a destra o a sinistra la scheda che gli veniva consegnata. Un banale atto di burocrazia che tracciava la linea tra la vita e la morte. Al termine della toccante performance si è tenuto il talk Educare alla memoria, moderato da Matteo Galbiati (curatore e docente), alla presenza degli artisti Filippo Riniolo e Carla Iacono e di Simone Falco, presidente dell’ANED di Savona-Imperia.

Filippo Riniolo, Selezioni, performance per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Sempre nella Cappella, domenica 21 aprile, il talk Pratiche condivise di costruzione del monumento contemporaneo, moderato da Lisa Parola (storica dell’arte e curatrice di progetti di arte pubblica), con l’artista Gianni Moretti e lo storico dell’arte Luigi Ficacci, ha approfondito alcune tematiche legate alla monumentalità care a CONNEXXION sin dalla sua prima edizione.

Rocco Dubbini, Sognando fumo, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

La Sala dei colloqui dell’ex carcere è animata dall’installazione di Rocco Dubbini ispirata all’iconica pipa di Sandro Pertini, che proprio in questo luogo fu imprigionato nel 1925 e nel 1941. Sognando fumo unisce idealmente una composizione di pipe in ceramica ad un grande disegno in bianco e nero di una pipa. Le pipe smaltate in bianco realizzate nell’ambito di due laboratori − uno aperto al pubblico e uno riservato agli studenti delle scuole elementari – presso il Museo della Ceramica di Savona, appaiono sospese sulla parete bianca ad assumere la forma di una nuvola di fumo. Il grande disegno in bianco e nero è la riproduzione del progetto pensato per il Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo – inaugurato nella prima parte del Festival – e rappresenta una grande pipa, dal cui fornello nasce un fiore: citazione e rimando ad un aneddoto di speranza che lega Pertini alla figura di Antonio Gramsci, con il quale condivise la reclusione nel carcere di Turi.

Alessio Barchitta, Eterotopìa, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Nelle celle si susseguono interessanti ed emozionanti interventi artistici.
Barchitta, oltre alla progettualità inserita nello spazio della Cappella, presenta Eterotopìa: installazione/illusione spiazzante che trasporta un paesaggio esterno, aperto, all’interno di uno spazio chiuso e prepotentemente circoscritto oltre che limitante come quello della cella carceraria.

Armida Gandini, Il n° 34 e il n° 27, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Armida Gandini invita ad entrare a vedere la sua installazione tramite un cordone intrecciato che fuoriesce dalla cella e conduce lo spettatore a scoprire le suggestioni derivate dalla prigione letteraria, vissuta e narrata. Il fruitore è accolto da una voce che racconta la storia della detenzione di Edmond Dantes e del suo incontro con l’abate Faria nel Conte di Montecristo di Alexander Dumas, Il numero 34 e il numero 27 riprese dall’artista anche nel titolo dell’opera. La negazione del nome in favore di un numero è, purtroppo, assai presente e ricorrente nelle storie di esclusione e razzismo e consente di estendere il racconto ad altre narrazioni oltre che ad una comprensione ed interpretazione della storia in senso più generale.

Federica Gonnelli, Resta ciò che cambia. Ciò che cambia, resta, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Resta ciò che cambia. Ciò che cambia, resta di Federica Gonnelli unisce due progetti distinti in un’unica riflessione intorno al tema dell’indeterminatezza: i vari elementi presenti nella cella divengono metafora del vivere attraverso la quale osservare più attentamente il nostro quotidiano e mettere in luce più chiaramente il nostro presente. 

Lorenzo Gnata, Dove cadono le foglie, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Lorenzo Gnata propone motivi vegetali tracciati utilizzando una penna 3D: i suoi Racconti di terra sono fruibili in un ambiente completamente buio che permette di instaurare un intimo rapporto con le opere.

Elementi vegetali sono nuovamente protagonisti nell’installazione immersiva di Monica Gorini. Il giardino dentro di Gorini trasforma la cella dell’ex carcere in uno spazio poetico-esperienziale, in cui si gioca con la percezione attraverso l’attivazione di stati d’animo e stimoli di flussi sensoriali che ci fanno rimanere sospesi tra il virtuale e il reale. 

Monica Gorini, Il giardino dentro. Poetica della libertà, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

L’Educazione alla memoria di Carla Iacono muove il fruitore alla ricerca delle proprie radici tramite quattro installazioni nelle quali il potere delle immagini si somma a quello della scrittura mentre Giulia Nelli in Tu che ne sai affronta il tema dell’incomunicabilità tra le persone ponendo al centro della sua narrazione artistica l’esperienza delle persone che hanno vissuto nella condizione di costrizione fisica della prigione. A partire da ciò Giulia Nelli ci invita a riflettere sull’importanza fondamentale della libertà interiore.

Carla Iacono, Educazione alla memoria, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

Nel cortile interno dell’ex casa circondariale una potente ed emozionante installazione di Gianni Moretti, Anna – Monumento all’Attenzione (promessa), è dedicata ad Anna Pardini, la più giovane vittima dell’eccidio nazifascista avvenuto a Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto 1944. Un intervento di arte ambientale partecipato, aperto e inclusivo inaugurato il 25 aprile 2018, e tuttora in corso d’opera che si sviluppa lungo la mulattiera che da Sant’Anna conduce a Valdicastello Carducci. Un monumento che non si impone alla vista, composto da 26.919 elementi, a forma di cardo, ognuno dei quali simboleggia un giorno non vissuto della vita di Anna Pardini, dal momento della sua morte al giorno dell’inaugurazione del monumento. L’opera è costantemente tenuta in vita da coloro che vogliono partecipare alla sua costruzione, piantando uno o più cardi lungo la mulattiera. L’artista, in occasione di CONNEXXION, ha allontanato temporaneamente l’opera dal territorio di S. Anna per poi farlo ritornare in quel luogo in un’altra forma. In promessa gli elementi costitutivi del monumento sono appoggiati sul pavimento, disposti in cerchi concentrici: una forma destinata alla disgregazione in quanto chiunque potrà prendere uno degli elementi, se lo vorrà, ma questa scelta implica la promessa di recarsi a S. Anna entro un anno per installare il cardo lungo la mulattiera per la quale è pensato.

È possibile approfondire la storia del carcere e le installazioni dei dieci artisti coinvolti tramite una visita guidata agli ambienti nei quali si sviluppano le progettualità condotta dal Gruppo FAI Giovani. Delegazione di Savona che, in questa occasione presenta Storie Nascoste. Esplorando l’identità del Carcere di Sant’Agostino. Due incontri che si terranno nella Cappella dell’ex Carcere venerdì 26 aprile alle ore 15.30 e sabato 27 alle ore 10.30.

Giulia Nelli, Tu che ne sai, installazione site-specific per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

La mattina del 25 aprile alle ore 11.00, CONNEXXION è ritornato alla Fortezza del Priamàr, sulla rampa di ingresso pedonale, per il secondo Special Project del Festival: l’opera monumentale di Davide Dormino dal titolo Semi – collocata sul prato adiacente all’area archeologica esterna, nel fronte nord della fortezza – che è presentata in collaborazione con Savona (R)ESISTE, manifestazione organizzata da ANPI sulla Fortezza savonese. L’opera dà forma ad una frase del poeta greco Dinos Christianopoulos «Hanno provato a seppellirci non sapevano che eravamo semi» e suggerisce riflessioni intorno a parole e temi quali resilienza e rinascita. 49 lettere in argilla cruda alte circa 80 cm realizzate da Dormino in modo corale e partecipato insieme ad una classe dell’Istituto Artistico Arturo Martini durante un laboratorio della durata di tre giorni realizzato in collaborazione con il Museo della Ceramica di Savona ben si inserisce nelle riflessioni che Livia Savorelli, curatrice del Festival, porta avanti sin dalla prima edizione di Connexxion.
L’opera di Dormino, orizzontale, godibile dall’alto e destinata ad essere riassorbita dal terreno, si colloca all’interno delle riflessioni sul monumento e sulle diverse modalità di preservazione della memoria. Questa opera è, inoltre, legata a filo doppio alla scultura di Davide Dormino, selezionata dalla curatrice Livia Savorelli per la mostra Dialoghi intorno alla Libertà al Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo, dal titolo Per uno Sguardo libero nella quale due dita – pollice e indice a grandezza naturale – stringono un piccolo seme che, idealmente, viene proiettato e legato indissolubilmente a Semi.

A tal proposito, fino al 27 aprile 2024 sono visitabili le due mostre inaugurate nella prima parte del Festival sulla Fortezza del Priamàr: Frammenti. Atti di conservazione per un futuro di libertà, curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati al Civico Museo Archeologico con opere di Roberto Ghezzi, Alberto Gianfreda, Laura Pugno, Attilio Tono e Ivano Troisi; Dialoghi intorno alla libertà, curata da Livia Savorelli al Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo con opere di Elena Bellantoni, Davide Dormino, Rocco Dubbini, Armida Gandini, Gianni Moretti.

Conclude il programma, sabato 27 aprile alle ore 16.00, nella Cappella dell’ex Carcere, il talk Il complesso conventuale di Sant’Agostino: dalla storia alle prospettive future di Rinaldo Massucco, presidente Società Savonese di Storia Patria. 

Gianni Moretti, Anna – Monumento all’Attenzione (promessa) per Connexxion, Ex Carcere Sant’Agostino, Savona, 2024. Ph. Michele Alberto Sereni

CONNEXXION. Festival Diffuso di Arte Contemporanea
…per essere liberi. Tra identità e memoria
a cura di Livia Savorelli
Performance, talk, mostre, laboratori, installazioni
A. Barchitta, D. Dormino, R. Dubbini, A. Gandini, F. Gonnelli, L. Gnata, M. Gorini, C. Iacono, S. Margaria, G. Moretti, G. Nelli, F. Riniolo

CON IL PATROCINIO:
Comune di Savona

CON IL CONTRIBUTO DI:
Comune di Savona
Regione Liguria
Fondazione De Mari
Unione Industriali della Provincia di Savona

CATALOGO:
Vanillaedizioni – www.vanillaedizioni.com  

20 – 27 aprile 2024

SAVONA, Piazza Martiri della Libertà, ex Carcere Sant’Agostino, Fortezza del Priamàr

Info: Programma completo su www.connexxion.it
Arteam Associazione Culturale

Via Traversa dei Ceramisti, 8/bis – 17012 Albissola Marina (SV)
T. +39 019 4500744
info@arteam.eu
www.arteam.eu

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