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PIACENZA | XNL Piacenza | 23 settembre 2022 29 gennaio 2023

Intervista a FRANCESCO SIMETI e PAOLA NICOLIN di Alice Vangelisti

Una grande macchina scenica è quella che si presenta davanti ai nostri occhi: un colorato parco giochi fatto di immagini che ci fa immergere all’interno dell’universo visivo di Francesco Simeti nella sua personale come un limone lunare da XNL Piacenza a cura di Paola Nicolin. Immagini diverse si stagliano così nel grande spazio piacentino con una mostra che racconta per passaggi i due decenni di ricerca dell’artista. Una ricerca coerente che in questi anni lo ha portato a indagare diversi temi, tante tecniche e linguaggi. La vera protagonista è, però, la grande opera all’ingresso, che dà il titolo alla mostra e che è stata creata appositamente per l’occasione.

Francesco Simeti, work in progress (detail), 2022 Courtesy the Artist

Un’opera che nasce da una ricerca all’interno di database usati per la pubblicità a partire dalla parola “natura”. Quello che risulta, però, è una serie di immagini artificiali e patinate che poco hanno a che fare con la vera idea di natura e questa operazione diventa, quindi, un tentativo dell’artista di svelare questa falsità attraverso una serie di trucchi volti ad accattivare l’attenzione dell’osservatore per generare meraviglia, che è la grande costante di tutta la sua poetica.
Meraviglia che si ritrova anche nelle due piccole stanze in cui sono esposti lavori che spaziano tra le diverse tecniche sperimentate da Simeti. Si tratta di piccole pause dalla grande e stravagante narrazione condotta attraverso l’opera come un limone lunare che permette di entrare in un’atmosfera più intima e personale. Qui, infatti, si entra in due piccoli universi che avvolgono lo spettatore e lo conducono per mano alla scoperta di altre sfaccettature della sua ricerca, innescando una serie di riflessioni e confronti. Abbiamo intervistato l’artista e la curatrice che ci parlano della mostra:

Come è nato il concept della mostra e qual è stata la relazione che si è instaurata con questo spazio espositivo?
Francesco Simeti: Quando Paola Nicolin mi ha invitato per realizzare questa mostra, fin da subito ha espresso il desiderio di intervenire non solo con una produzione nuova, ma anche con la creazione di un percorso all’indietro per cercare di tracciare un filo conduttore attraverso le diverse sfaccettature del mio lavoro. Ho sempre lavorato sia con il digitale che con la scultura, quindi qui si è cercato di mettere insieme tutto quanto. La macchina scenica in particolare – che poi dà anche il titolo alla mostra – è pensata in funzione dello spazio, che comunque è uno spazio abbastanza complesso, grande e ad aula unica. Quindi l’idea era di suscitare immediatamente un senso di stupore e di accogliere sin dal primo momento il visitatore con calore.

Francesco Simeti, installation view “come un limone lunare”, 2022, XNL Piacenza, Piacenza Photo: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza

Paola Nicolin: In particolare, abbiamo elaborato tutto il concept insieme, a partire dal titolo. L’ispirazione è nata da un libro di poesie di Danilo Dolci, intitolato appunto Il limone lunare. Questo dialogo iniziale si è poi sviluppato attraverso l’esposizione di una serie di opere che vanno dal 1998 al 2022 e che raccontano così il suo percorso creativo, con una sensibilità che è in linea con le idee dell’istituzione che lo ospita. La mostra vuole, quindi, far conoscere in maniera più approfondita come lavora, quali sono i suoi temi privilegiati e lo fa in uno spazio particolare che è un tutt’uno, cioè è uno spazio senza stanze. Così, a colpo d’occhio, permette di dare una grande overview su una produzione artistica ormai di vent’anni. In questi termini lo spazio di XNL è uno spazio difficile, che richiede una maturità nel gestirlo e il programma tiene conto, quindi, nella scelta degli artisti di questo aspetto che non è irrilevante.

Senza stanze, però allo stesso tempo si creano questi piccoli nuclei…
PN: Esatto, si creano due nuclei che sono come delle punteggiature attraverso le quali entriamo nella dimensione più domestica del lavoro di Francesco Simeti. Quindi dall’opera più pubblica, la grande macchina scenica che potrebbe stare tranquillamente anche in un teatro o in una piazza, si passa alla stanza più piccola, quasi come una camera da letto o uno studio. Questa disposizione è stata scelta proprio per ritmare la mostra, ma allo stesso tempo anche per dare visibilità alle diverse scale del lavoro. E non a caso queste stanze sono tutte e due tappezzate all’esterno da una carta da parati che trae ispirazione da un motivo di carta da parati degli anni Cinquanta di una camera di un bambino. Quindi l’idea è conciliare la scala “urbana” con la scala privata e più intima.

Francesco Simeti, San Antonio, 2008, woodcut, 32×25.5 cm, Ed. of 5 Courtesy the Artist and Francesca Minini, Milano

Come è stata fatta la selezione di queste opere abbiamo parlato di vent’anni di lavoro e quindi di una produzione molto ampia… Qual è stato tutto il filo conduttore di questa mostra?
PN: Il filo conduttore è l’indagine sull’immagine e cioè su come l’immagine viene processata attraverso diverse tecniche e diversi linguaggi. E la volontà era proprio quella di raccogliere il più possibile materiale e opere che raccontassero questa pluralità di strumenti di cui Francesco Simeti si serve per farci ragionare sulla natura delle immagini. Quindi la macchina scenica e tutto quello che ne comporta, ma anche il disegno a tempera, il collage, la scultura in ceramica, il wallpaper, l’aspetto più installativo,… una dimensione molto varia che, però, può essere semplicemente ricondotta a questa natura indagatoria dell’immagine, che è una costante in mostra, ma è anche la natura di tutto il suo lavoro.

FS: In particolare non c’è un vero e proprio percorso cronologico perché ci sono appunto un po’ di salti nel tempo. In realtà il preambolo della mostra è un lavoro del 2004 che è Indexing e che si riferisce all’idea di catalogazione. Index cards – che è la dimensione delle immagini esposte – sono delle schede che si usavano nelle biblioteche prima che si digitalizzasse tutto quanto. Ed è una sorta di tentativo di catalogare l’idea di cielo nelle sue varianti. Poi c’è la macchina scenica che è l’opera prodotta appositamente per la mostra attorno a cui ruota tutto il resto. Ci sono poi due piccole stanze: la prima che contiene sculture e che in generale che si concentra sulla natura; la seconda, invece, è quella dedicata a dei lavori più vecchi che si riferiscono alla guerra, ma in cui c’era già un’inizio di lavoro sulla natura con l’utilizzo di immagini riferite a paesaggi rovinati da alluvioni e tornado. Infine nella parte posteriore c’è l’aula per i laboratori con le scuole.

Francesco Simeti, installation view “come un limone lunare”, 2022, XNL Piacenza, Piacenza Photo: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza

Quindi grazie a questa sorta di aula didattica ci sarà anche questo aspetto del legame con il pubblico più giovane… Come si instaurerà questo tipo di rapporto?
FS: Ci saranno dei laboratori che terremo nella parte posteriore della mostra, dove abbiamo appunto creato una sorta di aula arredata con dei banchi e tutti degli elementi che sono in qualche modo tipici della classe. Durante questa esperienza, i bambini delle scuole primarie avranno a disposizione le stesse immagini della macchina scenica stampate su carta e immagini simili e in più avranno a loro disposizione anche dei giornali che potranno sfogliare alla ricerca di immagini. Il tutto guidato dal tema della natura e l’idea è quella di far realizzare loro dei collage con i loro paesaggi. Si tratta in qualche modo della loro versione della macchina scenica, però andando a utilizzare sia le immagini false del mio lavoro sia le immagini prese dai giornali che in qualche modo sono delle immagini più autentiche. E anzi spesso rappresentano una natura violentata dall’uomo o dagli eventi della natura stessa, dettati ad esempio dal cambiamento climatico. Infatti, le immagini che troviamo nei giornali sono spesso di quel tipo…

Francesco Simeti, installation view “come un limone lunare”, 2022, XNL Piacenza, Piacenza Photo: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza

Sicuramente l’immagine è una costante. Cosa rappresenta per te l’immagine?
FS: Non ho ancora trovato una risposta definitiva. Ho sempre però avuto un’ossessione nei confronti dell’immagine e appunto il mio costante tentativo è quello di capire cosa significa l’immagine e come ci comportiamo noi rispetto ad essa – cioè che tipo di rapporto c’è. Le immagini possono essere molto ingannevoli. Quindi il mio intento è quello di capire se riusciamo effettivamente a svelare l’inganno e a portarcele a casa in una maniera meno enigmatica.

E di volta in volta la tua ricerca è molto eterogenea. Nel senso che hai una ricerca che si basa anche sull’utilizzo di molti materiali diversi e che ben vediamo rappresentati in mostra… da cosa è dettata la loro scelta?
FS: La scelta dei materiali è dettata soprattutto da una mia curiosità e desiderio di esplorare diverse forme. Io ho studiato scultura in Accademia, ma poi per tanti anni questa ossessione per le immagini dei quotidiani soprattutto mi ha portato a fare un lavoro invece più sul digitale e sul collage. Poi, però, a un certo punto ho sentito il bisogno di ritornare a mettere le mani in pasta, ritornando in un qualche modo ancora alle mie origini…

Francesco Simeti. come un limone lunare
a cura di Paola Nicolin

23 settembre 2022 – 29 gennaio 2023

XNL Piacenza
Via Santa Franca 36, Piacenza

Orari: da mercoledì a domenica 12.30-19.30; venerdì 12.30-21.00

Info: info@xnlpiacenza.it
www.xnlpiacenza.it

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