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MASSA | MUSEO GIGI GUADAGNUCCI | VILLA DELLA RINCHIOSTRA | 25 GIUGNO – 29 AGOSTO 2021

intervista a VALENTINA CIARALLO di Mattia Lapperier

Venerdì 25 giugno ha inaugurato presso gli spazi del Museo Gigi Guadagnucci di Massa la mostra Carta bianca. Una nuova storia. Il progetto ideato da Valentina Ciarallo, in occasione del White Issue Vogue Italia dell’aprile 2020, è divenuto una mostra. Le 49 copertine d’artista realizzate a partire dall’edizione speciale della nota rivista, uscita durante il primo lockdown con una copertina completamente bianca, sono poste in aperto dialogo con le candide sculture marmoree di Gigi Guadagnucci. Invitati dalla curatrice, 49 artisti italiani (Mario Airò, Giulia Andreani, Salvatore Arancio, Francesco Arena, Stefano Arienti, Romina Bassu, Marco Basta, Elisabetta Benassi, Jacopo Benassi, Manfredi Beninati, Riccardo Beretta, Simone Berti, Bea Bonafini, Silvia Celeste Calcagno, Silvia Camporesi, Letizia Cariello, Guglielmo Castelli, Fabrizio Cotognini, Maria Crispal, Giovanni De Angelis, Federica Di Carlo, Stanislao Di Giugno, Rä di Martino, Mauro Di Silvestre, Matteo Fato, Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Corinna Gosmaro, Invernomuto, Giovanni Kronenberg, Diego Miguel Mirabella, Davide Monaldi, Matteo Nasini, Marina Paris, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Giuseppe Pietroniro, Gianni Politi, Marco Raparelli, Pietro Ruffo, Alice Schivardi, Vincenzo Simone, Sissi, Giuseppe Stampone, Lamberto Teotino, Eugenio Tibaldi, Patrick Tuttofuoco e Vedovamazzei), separati da un arco anagrafico complessivo di 29 anni, hanno trasformato il prestigioso magazine da contenuto a contenitore, affidando alla carta bianca una nuova storia. Ce ne parla la curatrice e ideatrice dell’intero progetto espositivo, Valentina Ciarallo.

Carta bianca. Una nuova storia, Museo Gigi Guadagnucci, Massa. Veduta della mostra

Vogue Italia, per la prima volta dalla fondazione, esce nell’aprile 2020 con una copertina interamente bianca. La rivista di riferimento in fatto di moda e tendenze sceglie consapevolmente (e coraggiosamente) di rinunciare all’immagine. Come nasce il progetto Carta bianca. Una nuova storia e come si collega alla linea intrapresa da Vogue?
Era aprile 2020, in pieno lockdown, quando vado in edicola per comprare Vogue Italia, una delle poche distrazioni di quel periodo. Appena vedo la copertina interamente bianca, uscita in questa veste come messaggio di rispetto e assieme desiderio di rinascita, immagino, subito dopo lo stupore, che sarebbe potuto diventare punto di partenza per un progetto artistico dedicato all’arte italiana. L’idea era già lì, in quello spazio bianco, silenzioso, muto, da cui ripartire. Così si sono mossi i 49 artisti italiani, facendo sentire la propria voce. Scelti nel panorama nazionale tra le realtà più significative del nostro tempo, gli autori hanno lavorato sulla rivista trasformandola da contenuto a contenitore. Il magazine si è trasformato in una materia da plasmare, in un momento virato al digitale. Desideri, sogni, paure, speranze. Il bianco che rappresenta il principio della fase vitale, segnale di fiducia e ottimismo, diventa stimolo creativo per artisti capaci di aderire alla nostra contemporaneità. Ogni opera è voce individuale ma anche tassello di un racconto collettivo, segno della capacità di rimettersi in gioco, di ritrovare nuove aspirazioni, di reinventare modi espressivi.

49 artisti x 49 copertine. Come mai questo numero?
Quarantanove e non cinquanta. Sfiora la cifra tonta, l’approdo non è ancora toccato. Una porta aperta per dare spazio alla creatività. La storia prosegue: una storia da raccontare, una storia per ricominciare, una storia per il domani.

Carta bianca. Una nuova storia, Museo Gigi Guadagnucci, Massa. Veduta della mostra. In primo piano: Mario Airò, The elegy of whiteness, 2020, assemblaggio, Courtesy l’artista e Vistamare/Vistamarestudio, Pescara, Milano. Dietro: Francesco Arena, Senza titolo, 2020, stampa su adesivo trasparente su copertina, Courtesy l’artista

Tra le molte copertine d’artista, realizzate con le tecniche e i materiali più vari, ce n’è qualcuna che ti ha sorpreso in particolare?
Ognuno ha liberamente interpretato il bianco con una varietà di tecniche e linguaggi differenti. La rivista è stata dipinta, ricamata, lavorata con il collage, disegnata, intagliata, fotografata… Sono rimasta colpita da chi l’ha “blindata” con un lucchetto, senza possibilità di apertura o da chi non l’ha neanche scartata dal suo cellophane originale customizzandola con un software di A.I. creato ad hoc che proietta simboli luminosi.

Vedovamazzei, Personal Diary, 2020, Lucchetto su Vogue, Courtesy l’artista, ph. Giorgio Benni

Il bianco della rivista-supporto si sposa alla perfezione con quello che contraddistingue la gran parte della produzione artistica di Gigi Guadagnucci, esposta permanentemente nel museo di Villa della Rinchiostra. Quali sono stati i criteri di allestimento che hanno guidato gli accostamenti tra le opere del maestro del marmo e le copertine d’artista?
Lo splendido luogo di Villa della Rinchiostra ospita la collezione di 46 sculture del maestro massese Gigi Guadagnucci che documentano l’interno percorso creativo di uno degli ultimi artisti del marmo. Il dialogo tra le copertine di Vogue Italia e le forme in marmo bianco è nato spontaneo. Come la tela bianca per il pittore, la pagina bianca per lo scrittore, così il marmo bianco per lo scultore. Tutto ha inizio dal bianco, tavolozza virtuale e somma di tutti i colori. E, proprio tra le opere in marmo esposte, prende forma il racconto dei 49 artisti, espressione della sublimazione della materia.

Carta bianca. Una nuova storia, Museo Gigi Guadagnucci, Massa. Veduta della mostra, in primo piano: Eugenio Tibaldi, See beyond, 2020, pennarello permanente su copertina, Courtesy l’artista

Una soluzione particolarmente apprezzata dai visitatori – che peraltro permette di accorciare la distanza che talvolta intercorre tra fruitore dell’opera d’arte e opera stessa – è stata quella di dotare la mostra di QR Code per la fruizione di podcast forniti direttamente dagli artisti. In cosa consistono? Quali sono i contenuti proposti?
Ho chiesto ad ogni singolo artista di registrare un pensiero che per alcuni non è stato necessariamente legato alla descrizione didascalica dell’opera. Parole, suoni, tracce musicali che in qualche modo rappresentano l’autore. Ognuno con il proprio sentire. Guardare un’opera e contemporaneamente ascoltare la voce, accorcia le distanze di fruizione creando un legame empatico.

Giulia Andreani, Le monde d’après, 2020, acrilico su copertina, Courtesy l’artista e Galerie Max Hetzler, Parigi, Londra, Berlino, ph. Giorgio Benni

Sono previsti ulteriori progetti correlati alla mostra? Che ne sarà delle 49 copertine d’artista all’indomani della chiusura della mostra?
Fin dall’inizio il progetto è stato pensato come mostra itinerante, da portare in valigia. La prima tappa è al Museo Gigi Guadagnucci dove le 49 copertine dialogano con le sculture in marmo bianco. Il mio auspicio è di poter realizzare una pubblicazione a supporto e di renderla visibile a Milano e Roma, sperimentando nuovi display espositivi e integrandola di volta in volta di qualche novità. Per quanto riguarda la conclusione del progetto sarebbe interessante mantenere l’unità e coralità delle opere come documento storico-artistico del nostro tempo.

Jacopo Benassi

Jacopo Benassi, Brutal Casual vs Vogue, 2020, tecnica mista su copertina, Courtesy l’artista e Galleria Francesca Minini, Milano, ph. Giorgio Benni

Carta bianca. Una nuova storia
Un progetto di Valentina Ciarallo

25 giugno – 29 agosto 2021

Museo Gigi Guadagnucci | Villa della Rinchiostra
Via dell’Acqua 175, Massa (MS)

www.museoguadagnucci.it

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