PALERMO | Villa Igiea | Fino al 15 giugno 2025
Adagiata tra il Monte Pellegrino e il Golfo di Palermo, Villa Igiea è molto più di un hotel. È un luogo sospeso nel tempo, un portale che apre alla memoria, alla storia e ai continui mutamenti della cultura mediterranea. Nata come sanatorio per volontà della famiglia Florio e poi trasformata in sontuoso albergo, Villa Igiea è stata recentemente restaurata da Rocco Forte Hotels, fondendo la raffinatezza contemporanea con lo splendore della Belle Époque. I suoi saloni affrescati, i giardini terrazzati e la vista che abbraccia il mare restituiscono non solo un rifugio di lusso, ma anche uno spazio che vibra in sintonia con l’arte e la natura.
È proprio in questa cornice — in equilibrio tra passato e presente — che è stata allestita la mostra What We See Is Not What It Is But What We Are a cura di Raffaele Quattrone. Un’esposizione scultorea di Bertozzi & Casoni pensata in occasione della Giornata Mondiale dell’Arte Contemporanea e come omaggio alla tradizione ceramica siciliana, che ha trasformato Villa Igiea in un teatro temporaneo della metamorfosi. Le opere iperrealistiche del duo artistico ci invitano a riflettere sulla transitorietà del tempo, sulla persistenza della bellezza e sui fili invisibili che legano oggetti, memoria e immaginazione.
Passeggiando tra i saloni e i giardini della villa, le sculture si presentano come apparizioni: troppo vere per essere illusioni, troppo poetiche per essere semplici riproduzioni. Le composizioni ceramiche di Bertozzi & Casoni non si limitano a rendere omaggio alla realtà, ma si configurano come vere e proprie meditazioni sull’arte, sulla temporalità e sul significato delle cose. Tre vasi disposti con discrezione su un tavolo console rimandano alle nature morte di Giorgio Morandi: un silenzio metafisico che si fa quasi tangibile. Nella stanza adiacente, un bouquet di girasoli rende omaggio a Vincent van Gogh. L’iconico soggetto viene qui rielaborato in ceramica con un realismo spiazzante, ma allo stesso tempo con una forza scultorea che rompe i confini del quadro per entrare nello spazio.

Installation views BERTOZZI & CASONI. Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo. Photo credit_ Studio Falzon, Courtesy Rocco Forte Hotels
Poco distante, custodie di violino che contengono tele tagliate evocano l’atto rivoluzionario di Lucio Fontana: non riproduzioni, ma reliquie ceramiche di un gesto artistico che ha aperto la pittura al vuoto, allo spazio, alla spiritualità.
Il paradosso al centro dell’esposizione è evidente: usare la ceramica — materiale fragile, terreno — per parlare di trascendenza, memoria e decadimento.

Bertozzi & Casoni, Lucio Fontana, Cover rosso (2023; ceramica policroma, 11 x 66 x 20 cm). Su concessione dell’artista. Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi & Casoni non imitano la realtà, ma la elevano a simbolo, la trasformano in allegoria. Un fiore appassito, un oggetto rotto, una valigia socchiusa diventano epifanie della bellezza che sopravvive alla rovina, metafore delle storie che lasciamo dietro di noi. Ma perché proprio Villa Igiea? Perché Palermo? Come ha affermato Quattrone: “La percezione estetica echeggia e percorre Villa Igiea che, simbolo di accoglienza e metafora del viaggio interiore, diventa parte integrante della mostra, dove la scultura di Bertozzi & Casoni invita il pubblico a intraprendere un viaggio di scoperta tra ciò che si vede e ciò che non si vede. Perché Villa Igiea non è solo un luogo, ma un racconto. I suoi muri hanno accolto poeti, viaggiatori, artisti, aristocratici. I suoi giardini custodiscono segreti sussurrati dal vento. La sua architettura, al contempo solenne e intima, sembra piegare il tempo. E la mostra trova qui il suo naturale contrappunto. Come le opere parlano di trasformazione, nostalgia e attimi sospesi, così anche la villa incarna questi temi nella sua stessa struttura. E Palermo, città di contrasti e stratificazioni, è il contesto ideale per questo dialogo. Una città dove convivono decadenza e splendore, barocco e brutalismo, mito e quotidianità. È il riflesso perfetto del linguaggio di Bertozzi & Casoni: radicato nella tradizione artigianale ma aperto alla ricerca concettuale; legato al territorio, ma capace di dialogare con tematiche universali sull’arte, il tempo e la percezione”.
Durante il vernissage, una performance musicale a cura dei musicisti del Teatro Massimo di Palermo ha intensificato ulteriormente la dimensione sensoriale dell’esperienza. Musiche composte e interpretate site-specific hanno attraversato i saloni affrescati e i giardini, creando un dialogo intimo tra suono e scultura, tra presenza e assenza. Le melodie seguivano i cicli della vita, facendo risuonare la domanda che attraversa l’intera mostra: cosa resta di un suono una volta ascoltato? E cosa rimane di un’immagine quando chiudiamo gli occhi? What We See Is Not What It Is But What We Are non propone risposte, ma interrogativi.

Installation views BERTOZZI & CASONI. Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo. Photo credit_ Studio Falzon, Courtesy Rocco Forte Hotels
Come suggeriva Merleau-Ponty, la realtà non è un’immagine fissa, ma un’esperienza vissuta, filtrata attraverso la nostra percezione. Le sculture diventano soglie da attraversare: inviti a uno sguardo più lento, più profondo, più consapevole. Un libro bruciato, un fiore stropicciato, una superficie crepata non sono semplici oggetti, ma attivatori emotivi. Rievocano memorie, sogni, ferite, visioni.

Installation views BERTOZZI & CASONI. Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo. Photo credit_ Studio Falzon, Courtesy Rocco Forte Hotels
L’esposizione è, così, una meditazione sul visibile e sull’invisibile. Un invito a ripensare il nostro rapporto con il reale, a riconoscere che ogni immagine ha un’ombra, e ogni oggetto una memoria. Villa Igiea, in questo senso, non è solo contenitore, ma co-protagonista. L’arte si fonde con l’ospitalità, la contemplazione con la quotidianità. Il visitatore non è semplice spettatore, ma parte attiva di un’esperienza immersiva che prosegue anche oltre la visita.
Alla fine, la mostra è un invito: a osservare più attentamente, a ricordare più profondamente, a sentire più intensamente. Perché anche in un fiore di ceramica possiamo ritrovare la vita, la fragilità e la meraviglia. Perché, a volte, nei luoghi più inattesi — un oggetto scolpito, un giardino dimenticato, una tela tagliata — possiamo riscoprire la preziosità dell’essere presenti.
Bertozzi & Casoni. What We See Is Not What It Is But What We Are (Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo)
a cura di Raffaele Quattrone
Fino al 15 giugno 2025
Villa Igiea
Via Belmonte 43, Palermo
Ingresso gratuito
Info: +39 091 631201
https://www.roccofortehotels.com/it/hotels-and-resorts/villa-igiea/