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BRESCIA | Galleria dell’Incisione | 19 maggio – 20 luglio 2013

di ILARIA BIGNOTTI

Una mostra coraggiosa. Di fronte a tanti – e spesso fallimentari – progetti espositivi che vogliono stupire, scioccare e gridare al nuovo, nella splendida sede della Galleria dell’Incisione di Chiara Fasser è visitabile la mostra Scultura italiana 1915-1945. Dal fascino del Liberty al recupero della classicità.
Non è di certo area di mia competenza, parlare di questo trentennio: ma è mio dovere recensire questa esposizione, sostenerne il rigore e l’interesse, e, ripeto, anche il coraggio nel presentare ricerche plastiche di altissimo valore per la storia dell’arte italiana, epurandole da quella interpretazione ideologica e sostenendone, invece, la pregnanza e il rigore estetici, ma anche le diverse direzioni artistiche.
Non furono infatti univoche le risposte date dagli scultori di fronte a quel “ritorno all’ordine” divulgato dalla rivista “Valori Plastici” di Mario Broglio: un ritorno alla tradizione, ma nel rispetto dell’essere uomini del proprio tempo, moderni; un ritorno che diventava recupero, anche, di un saper fare, di una tecnica e di un mestiere millenari.

Interessante allora il percorso anche tematico che la mostra propone, confrontando scuole e ambienti diversi, in un viaggio virtuale attraverso un trentennio e un Paese: ecco allora il simbolo, con il confronto tra la Vittoria di Adolfo Wildt, densa di presagi, e quella di Angelo Biancini, più fedele al modello classico; il problema del sacro e della sua iconografia, ma anche dell’umanità che il tema contiene e deve trasmettere, è invece analizzato grazie al confronto tra le opere di Libero Andreotti, Maria e Maddalena dolenti ai lati della croce, 1930, di Arturo Martini, con il lirico San Sebastiano; dello stesso artista, è esposto anche il bozzetto per Le collegiali, dove emerge la capacità dello scultore di dar forma all’amicizia giovanile. E poi la mostra riesce a dare conto, con puntualità e interesse, al tema del ritratto e dell’autoritratto, mostrandone i volti e le differenze: così emerge guardando i bambini di Arturo Dazzi e Arrigo Minerbi, contemplando la dolcezza della Fanciulla dormiente di Attilio Torresini, soffermandosi sulle pieghe drammatiche dell’Autoritratto di Ernesto De Fiori; e d’altro canto, l’esposizione ci dice delle ricerche sul monumento, magistralmente interpretato dal Guerriero del Tripodedi Duilio Cambelotti, bozzetto del Monumento ai Caduti di Terracina.
Problemi e percorsi che ancora oggi appartengono, profondamente, all’arte contemporanea, che se tale vuole essere, deve saper guardare al passato, già consapevole del futuro.

Scultura italiana 1915-1945. Dal fascino del Liberty al recupero della classicità
a cura di Chiara Fasser e Giovanna Caterina de Feo

19 maggio – 20 luglio 2013

Galleria dell’Incisione
Via Bezzecca 4, Brescia

Orari: 17.00-20.00; chiuso lunedì
Ingresso libero

Info: +39 030 304690
galleria@incisione.com
www.incisione.com

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