BRESCIA | Corridoio UNESCO, Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia | Fino al 7 gennaio 2024
di MATTEO GALBIATI
L’occasione è di quelle importanti, il Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, infatti, hanno inaugurato lo scorso mese di giugno il tanto atteso Corridoio UNESCO che, su brillante progetto curato dall’architetto Camillo Botticini per ARW Associates, restituisce alla città e ai suoi visitatori una passeggiata monumentale in 2500 anni di arte, storia e architettura. In un affascinante itinerario, lasciato aperto e libero al pubblico – ognuno può scegliere dove partire, cosa vedere e come orientarsi – si può contemplare la bellezza di un patrimonio ragguardevole che abbraccia l’età romana e si allunga fino ai nostri giorni, passando per la testimonianza longobarda, rinascimentale, le principali collezioni museali bresciane, gli incredibili complessi di Santa Giulia e del parco archeologico del Capitolium.
Per l’anniversario dei dieci anni dell’inserimento dei siti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, Brescia ha saputo ritrovare e salvaguardare un nuovo spazio che, unito e ottimizzato, allungandosi per quasi un chilometro, distanza percorribile tra ambienti chiusi e aperti, tra musei e siti ambientali, valorizza la sua anima di città di importanza storicamente strategica.
Non poteva essere onorata la storia (passata e presente) se non pensando di guardare anche al futuro e, così, per celebrare questo importante traguardo si è scelto di dare rilevanza ad una mostra installativa, diffusa nei diversi luoghi del Corridoio, che ha chiamato uno dei più importanti artisti italiani contemporanei, Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940), a misurarsi con la scala grande di questo progetto a cui si affida anche il nuovo capitolo (dopo Francesco Vezzoli nel 2021 ed Emilio Isgrò nel 2022) del format Palcoscenici archeologici.
PLESSI SPOSA BRIXIA è ben più di una mostra, è l’atto d’amore di un artista rivolto ad una città e ai suoi tesori, tra i reperti, le architetture e le collezioni bresciane Plessi predispone una sequenza di opere (realizzate appositamente per la mostra, alcune delle quali saranno anche donate alla città) in cui il tratto distintivo del suo linguaggio videoinstallativo si lega indiscutibilmente al luogo, riflettendo proprio sul senso di appartenenza alla sua storia e alla sua bellezza. Da maestro capace e con un pensiero potente, ha osservato, studiato, compreso, capito e interpretato le specificità dei luoghi diversi in cui sarebbe poi andato ad intervenire. La sua progettualità è stata rafforzata nel tempo – l’idea della mostra ha seguito un iter iniziato già durante il primo Covid – ed è stata inseguita attraversando una mole significativa di pensieri e ripensamenti, schizzi e appunti, disegni e progetti, che rendessero puntualmente onore agli elementi distintivi di Brescia.
Le sue opere, fedeli al suo linguaggio di maestro della videoarte, in cui il dinamismo narrativo ed evocativo del video incontra e si fonde con i volumi plastici della scultura, si lega ad elementi che connotano proprio le collezioni del capoluogo lombardo: opere come Underwater Treasure, Colonne Colanti, Capita Aurea o Floating Santa Giulia dimostrano come la fluidità dinamica delle immagini di Plessi vivifichi, con altro senso e con altra potenza, lo spunto iniziale desunto dalla storia incarnata da questi oggetti e luoghi.
La scomposizione in un liquido dorato delle loro immagini conclude il processo di laica transustanziazione con cui rende iconici e fortemente drammatici elementi che erano predestinati a raccontare, nell’eternità, bellezza, potere, gloria, dogmi. Li duplica fino poi a liquefare e distruggere tali vessilli di una certa supremazia che l’uomo, nei secoli, ha sempre cercato.
Qui ritroviamo tutto il potere espressivo e comunicativo di Plessi che, senza essere assolutamente iconoclasta, ci offre l’opportunità per riflettere sul senso della nostra esistenza e sul ruolo che dobbiamo avere. La celebrazione del patrimonio cittadino bresciano è, quindi, un umano atto di amore che parla e si riferisce a un tempo da conservare, curare e da non sprecare. Un tempo dell’attenzione e della meditazione.
Con la bellissima sezione dedicata alle carte e ai progetti che hanno fatto da prodromo all’esposizione – vera e propria mostra nella mostra – diventa nucleo fondante l’imponente grande anello nuziale con cui l’artista simbolicamente vuole “sposare” la città. Nella Navata della Chiesa di San Salvatore il grande elemento circolare lascia fluttuare al suo interno il flusso, magnetico e magmatico di un fiume dorato. L’oro diventa – come nelle opere presenti a Milano (leggi qui) – il colore dominante, assoluto, totalizzante. È palesarsi incoglibile di uno scorrere sovrumano, divino, imperturbabile. Nel tempo e nello spazio metafisico della sua luce Plessi ci fa toccare la sua (e nostra) promessa di eternità.
PLESSI SPOSA BRIXIA
a cura di Ilaria Bignotti
progetto promosso da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei
con la collaborazione e il supporto di Camera di Commercio di Brescia, Fondazione CAB
d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo e Brescia
con il supporto di Regione Lombardia
terzo capitolo del format Palcoscenici archeologici
nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023
catalogo Skira con testi di Ilaria Bignotti, Luca Massimo Barbero
9 giugno 2023 – 7 gennaio 2024
Corridoio Unesco, Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia
Brescia
Orario: da martedì a domenica 10.00-18.00 (dal 1° giugno al 30 settembre 10.00-19.00); chiuso tutti i lunedì non festivi
Ingresso Intero €15.00; ridotto €12.00; ridotto speciale €8.00; gruppi €8.00; scuole €3.00; i biglietti sono acquistabili in prevendita online sul sito bresciamusei.com; prenotazione gruppi e scuole: CUP +39 030 2977833/34, cup@bresciamusei.com
Info: www.bresciamusei.com
www.fabrizioplessi.net