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FERRARA | Galleria MLB Maria Livia Brunelli | 2 marzo – 10 giugno 2018

Intervista a MARCELLO CARRÀ di Matteo Galbiati

Si presenta con un nuovo ciclo di lavori Marcello Carrà (1976) all’appuntamento della sua personale Accelerazioni dello spirito: la mostra, che inaugura domani alla galleria MLB Maria Livia Brunelli di Ferrara, offre, infatti, opere che, realizzate appositamente per l’occasione, si ispirano liberamente ai capolavori esposti a Palazzo dei Diamanti nella mostra Stati d’animo. Arte e Psiche tra Previati e Boccioni. Maestro del disegno composto esclusivamente a penna Bic, Carrà in questa intervista, ampia anteprima sui contenuti della mostra, ci racconta le sue opere che, di grande impatto e di notevole forza espressiva, riescono a dare libero sfogo ad una vasta e differenziata gamma di stati d’animo e di, parafrasando il titolo, “accelerazioni dello spirito”:

Maria Livia Brunelli e Marcello Carrà

Maria Livia Brunelli e Marcello Carrà

La tua mostra nasce in stretta relazione con Stati d’animo. Arte e Psiche tra Previati e Boccioni in corso a Palazzo dei Diamanti, cosa la caratterizza? Su cosa hai lavorato?
Quando Maria Livia Brunelli mi ha chiesto di sviluppare un progetto legato alla mostra Stati d’animo ho subito cercato di approfondire la mia conoscenza della pittura italiana in relazione agli artisti tra Simbolismo e Futurismo, concentrandomi in particolare sugli scritti di Umberto Boccioni e sui concetti di staticità e dinamismo in pittura. Credo che il titolo della mostra Accelerazioni dello spirito esprima bene i due temi su cui ho lavorato: “accelerazioni” in riferimento alla pittura “dinamica” che caratterizza il Futurismo, ma anche, e soprattutto, come metafora della vita frenetica dei nostri giorni, “spirito” inteso come il rapido flusso di pensieri che genera i nostri volubili stati d’animo.

Quali sono le opere e i dialoghi che si instaurano tra le tue opere e quelle esposte a Palazzo Diamanti?
Ho realizzato nelle nuove opere nere rotanti incapsulando tre disegni in speciali cornici e, tramite un vetrocamera, ho inserito una quantità ben precisa di acqua con un colorante nero. Le opere sono girevoli, perché fissate su parete tramite una apposita staffa. Ognuna ha un doppio disegno che si svela solo capovolgendola, tramite lo spostamento dell’acqua inchiostrata, così lo spettatore sceglie una “versione”, anche a seconda dello stato d’animo: da una parte alcune caratteristiche della nostra epoca (fatuità, frenesia e dinamismo), dall’altra i loro rispettivi contrari (riflessione, calma e staticità). Ad esempio, l’opera di Segantini intitolata Ave Maria a trasbordo, i cui temi centrali sono la meditazione, il silenzio e la preghiera, incontra il suo opposto nell’improbabile Ave Maria in crociera, con una grande nave che invade lo spazio, sorta di città mobile in cui deve essere disponibile, a qualunque ora, ogni sorta di divertimento e capriccio. Auto statica/Auto dinamica riprende un tema caro a Boccioni, l’opposizione tra staticità e movimento.

Marcello Carrà, Auto statica - Auto che sfreccia, 2018, penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40x40 cm

Marcello Carrà, Auto statica – Auto che sfreccia, 2018, penna biro su carta applicata su legno con vetrocamera e acqua colorata, 40×40 cm

L’automobile 200HP, un modello di inizio ‘900 citato dallo stesso Boccioni in un suo testo, viene rappresentata nella versione classica “statica” tipica della pittura prefuturista e nella versione “dinamica” esaltata dal futurismo. Invece La danza delle ore di Gaetano Previati, dipinto dominato da un’armonia celestiale, trova il suo opposto ne La danza dei secondi, espressione dell’accelerazione dei tempi e dello stile di vita che domina i nostri giorni, per cui non si ragiona più in termini di ore, bensì di secondi.
Un’opera lunga ben quattro metri diventa poi la trasposizione grafica del manifesto Pittura e scultura futuriste di Boccioni: il flusso di immagini ha origine dalle rovine di un castello e si sviluppa in una prima porzione di tipo “statico”, legata alla tradizione pittorica classica, da cui si leva “una corrente d’aria nuova” connessa alle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, simboleggiate dal dinamismo di una motocicletta e di un aereo. Come contraltare, un grande disegno di ispirazione fiamminga, realizzato con impressionante minuziosità e traboccante di elementi in declino, diventa allegoria di una “statica decadente” tipica dell’arte passatista.

Marcello Carrà. Accelerazioni dello spirito, veduta della mostra (seconda sala), MLB Maria Livia Brunelli, Ferrara

Marcello Carrà. Accelerazioni dello spirito, veduta della mostra (seconda sala), MLB Maria Livia Brunelli, Ferrara

Cosa caratterizza questo corpus di lavori nel suo complesso? Che immaginario ci restituiscono? Quali concetti evidenziano?
Ho lavorato a queste opere con molta dedizione nel corso dell’ultimo anno e credo che, oltre ai temi e ai concetti sviluppati in relazione alla mostra di Palazzo dei Diamanti, alla base del corpus ci sia un mio intimo lavoro di introspezione, maturato durante l’esecuzione paziente dei disegni. In questo senso il vero “stato d’animo” che emerge da queste opere è quello personale dello stesso artista, in certi momenti più ironico e in altri un po’ più inquieto, in cui lo spettatore si può ritrovare o meno. Sono presenti in mostra anche alcune metamorfosi uomo/animale, con cui ho cercato di raffigurare i nostri diversi modi di essere e di sentire: è un immaginario con cui ho cercato di scavare autenticamente nel mio “es”.

Che connessioni hanno, invece, con il resto del tuo lavoro e della tua ricerca?
Questo ciclo di opere si inserisce in modo naturale nel mio percorso, perché già nel 2016 avevo realizzato alcune opere che amalgamavano testo e figurazione, mentre i temi della metamorfosi e degli stati d’animo erano presenti in alcuni precedenti cicli ispirati a Bosch, Zurbarán e Vermeer. Nelle nuove opere compaiono inoltre riferimenti a soggetti animali a cui mi sono dedicato qualche anno fa, soprattutto insetti e pesci, che spesso emergono dal paesaggio o, in certi casi, tornano protagonisti, come il grosso pesce al centro di Statica decadente.

Marcello Carrà, Paura, 2018, penna su carta applicata su legno, 19x25 cm

Marcello Carrà, Paura, 2018, penna su carta applicata su legno, 19×25 cm

Il raffinato disegno a penna Bic non esaurisce le sorprese, ci sono anche le opere nere rotanti che danno altre suggestioni percettive… Quali opere escono da una certa ordinarietà? Perché?
Inizialmente studiati per “immergere” i disegni dei pesci nel loro elemento naturale, l’acqua, i vetrocamera hanno trovato un’evoluzione in queste nuove opere rotanti. Volevo, infatti, sviluppare un meccanismo che consentisse di visualizzare, all’interno di uno stesso lavoro, due disegni contrapposti nel tema. L’acqua torbida diventa simbolo di oblio e nascondimento, e allo stesso tempo anche parte sostanziale del disegno. Sono sicuramente opere non ordinarie, in cui cerco di corredare e fondere la figurazione a penna biro, già “fluida” per sua natura, con l’insolito elemento “acqua” che produce senza dubbio un “effetto sorpresa” nello spettatore.

A quali altri progetti stai lavorando?
Ho diversi idee in cantiere, ma una a cui tengo in particolare riguarda le cosiddette Macchine stupide, ovvero progetti di dispositivi che generano sul nostro pianeta effetti negativi comparabili a quelli umani. In generale poi sto sviluppando altre tematiche più legate alla mia immaginazione personale, con meno riferimenti ai grandi maestri del passato e maggiore presenza di elementi contemporanei, sempre mediati dal mio segno grafico.

Marcello Carrà. Accelerazioni dello spirito

2 marzo – 10 giugno 2018

MLB Maria Livia Brunelli
Corso Ercole d’Este 3, Ferrara

Orari: aperto il sabato 15.00-19.00; gli altri giorni su appuntamento

Info: +39 346 7953757
mlb@marialiviabrunelli.com
www.mlbgallery.com

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