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BRESCIA | Colossi Arte Contemporanea | Fino al 21 aprile 2018

di MARIACRISTINA MACCARINELLI

La mostra Mediterraneo metropolitano, dedicata all’artista pugliese Pino Pascali (1935-1968), alla galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia ripropone, per il cinquantesimo anniversario della prematura scomparsa dell’artista, una mostra che fu già presentata nel 2011 con il patrocinio della Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (BA). Antonella e Daniele Colossi offrono così un’ulteriore occasione di ammirare un considerevole numero di opere legate ai lavori eseguiti per la casa di produzione Lodolofilm tra il 1958 e il 1968.

Pino Pascali, L'auto di Al Cafone, 1961, tecnica mista su cartoncino, 21x29.5 cm

Pino Pascali, L’auto di Al Cafone, 1961, tecnica mista su cartoncino, 21×29.5 cm

Più precisamente per spot e filmati televisivi come per gli storici Gong, Intermezzo e il famoso Carosello, tra i quali Africa, legato alla campagna di Abbonamenti Radiotelefortuna del 1965 della RAI.
La sezione dedicata a questi lavori è ampia e ben documenta i frammenti che componevano lo spot. Troviamo, infatti, i Cacciatori, gli Aborigeni, la Maschera, il Graffito e i disegni dedicati sempre alle maschere africane, dai quali emergono le fascinazioni di Pascali per un certo primitivismo, per lo spirito selvaggio, per le terre d’Africa, ma troviamo anche alcuni esempi di Macchia, espressione della sensibilità più astratta e informale dell’artista, che tra schizzi e dripping evoca il grande maestro americano Jackson Pollock (1912-1956).
Nel caso di Impronta della mano sinistra aperta di Pino Pascali, il rimando immediato a Yves Klein (1928-1962) viene tradito dall’ironia del titolo che rimarca la distanza dal grande artista francese.

Pino Pascali, Armi, 1964, tecnica mista su carta, 22x28 cm

Pino Pascali, Armi, 1964, tecnica mista su carta, 22×28 cm

Eleganza, equilibrio di composizione e armonia di colori caratterizzano l’intera parete e ne restituiscono il valore e la capacità di Pascali di trasferire all’osservatore le sensazioni di paesaggi lontani, delle distese infinite di sabbia, del Mediterraneo, elemento legato alle sue radici. Presente anche la sua fascinazione per la componente tribale, rimarcata dalla forza scaturita dall’uso del nero.
Ad aiutare lo spettatore nel ricomporre il puzzle di immagini e restituire la struttura dello spot, ci pensa la preziosa video intervista a Sandro Lodolo, produttore e amico dell’artista. Ricca di filmati originali, curiosità ed aneddoti che documentano e testimoniano in maniera efficace e puntuale il lavoro di Pascali in quegli anni. Le opere in mostra si compongono di disegni, college, acetati, cartoncini, foto e sono un ritratto fedele di quell’arte che egli esprimeva lavorando anche per il mezzo televisivo e per la pubblicità. In quel periodo succedeva spesso che le scenografie di spettacoli o gli spot portassero la firma di grandi artisti e tra questi Pino Pascali lasciò un suo originale contributo.

 “Pino è uno che cammina all’indietro-non è un nostalgico ma, con lo stupore di un bambino, vuole tornare alla sorgente, alle cause, per praticare l’unità alle origini” (Renato Mambor)

Nelle stanze dedicate alla mostra troviamo inoltre opere che rappresentano la natura più metropolitana dell’artista, quali L’auto di Al Cafone, Ragazzo con moto o ancora Armi che ne descrivono appieno gli aspetti più ironici e giocosi. Aspetti legati alla scoperta, alla capacità di meravigliarsi, come un bambino, di fronte a qualcosa che nasce dalla fantasia e dall’uso di materiali diversi che combinati sapientemente creano paesaggi e nuove geometrie semplici, immediate, di facile lettura.

Pino Pascali, Pesce, 1963, tecnica mista su carta, 12x18 cm

Pino Pascali, Pesce, 1963, tecnica mista su carta, 12×18 cm

Appare evidente l’attitudine al segno grafico, la capacità di sintesi del tratto, tipico del linguaggio pubblicitario, focalizzato ad un messaggio chiaro e semplice, ma ben caratterizzato e riconoscibile. L’artista, pur cosciente della finalità e dell’ambito in cui si inseriscono i lavori, riesce con naturalezza e coerenza a mantenere alto il livello e la qualità delle opere.
Diplomato nel 1959 in scenografia all’Accademia delle Belli Arti di Roma negli successivi inizia la sua storia artistica nella capitale con una personale alla Galleria La Tartaruga, seguono importanti mostre sia nazionali che internazionali. Scultore, performer, fotografo, personalità poliedrica e vulcanica, fino al quell’11 settembre del 1968 in cui si spense per un tragico incidente in motocicletta. La sua breve vita non ci ha permesso di conoscere quali strade avrebbe ancora percorso la sua ricerca artistica, ma non gli ha impedito di lasciare una vasta produzione e di restare una presenza significativa ed importante l’interno dello scenario che ha caratterizzato quel periodo.
La mostra restituisce una fotografia precisa e preziosa della produzione di Pascali per la televisione di quel decennio.

Pino Pascali. Mediterraneo Metropolitano
con il patrocinio di Fondazione Museo Pino Pascali
catalogo Cambi editore con testo introduttivo di Rosalba Branà

10 febbraio – 21 aprile 2018 

Colossi Arte Contemporanea
Corsia del Gambero 13, Brescia

Orari: da martedì a sabato ore 10.00-12.00 e 15.00-19.00; domenica su appuntamento; lunedì chiuso
Ingresso libero

Info: +39 030 3758583; +39 338 9528261
info@colossiarte.it
www.colossiarte.it

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