MILANO | Amy-d Arte Spazio | 17 – 31 ottobre 2013
di ILARIA BIGNOTTI
La mostra di Valentina De’ Mathà (1981) da Amy-d Arte Spazio è un percorso attento e sostenuto dedicato al tema delle relazioni, focus della ricerca dell’artista che, in una continua sperimentazione di materiali e linguaggi, tuttavia sempre condotta con coerenza e sensibilità, oggi vuole mostrarci una selezionata antologica del suo lavoro.
Ed è qui che i fili rossi si scoprono, stringendo in un’unica trama di senso la ricerca di De’ Mathà, presentata nello spazio milanese di Annamaria D’Ambrosio e introdotta da un denso testo di Jacqueline Ceresoli che, analizzando la metamorfica tensione delle sue opere, sottolinea come «il cambiamento accade perché non può fare altro. E il nodo di tutta la mostra sta qui: nella materia come summa del fare, trama d’incontri e mezzo di scambio e intreccio di relazioni possibili: l’arte è pensiero non didascalia».
Un pensiero che si esprime con la pancia, con il corpo, con una mano stretta in quella della persona amata. Un pensiero che è verifica dei limiti dell’individuo rispetto ai confini dell’umanità. Un pensiero che è atto d’amore verso il mondo e le sue imprevedibili relazioni.
E se è vero che ogni esposizione deve essere il momento in cui l’artista, e le sue opere, si es-pongono al mondo e in esso prendono posto, staccandosi dal cordone ombelicale che al creatore le legava e nutriva, mai come in Relationships di Valentina De’ Mathà questo fatto, puro, vero, crudo, avviene, e la mostra diventa un uscire dalla propria pelle, per scivolare in quella dell’altro, dell’altro come sé: ex-peau-sition, aveva giocato con le parole il filosofo Jean Luc Nancy.
Incontrandosi con l’altro, le sue opere segnano quella struggente ed eterna incompletezza che è necessaria perché esse stesse esistano: una mancanza-ad-essere che De’ Mathà, da sempre sostenuta da una vasta messe di letture e di conoscenze, riconduce a Lacan e mette in campo ora attraverso la visualizzazione della rottura del rapporto tra madre e figlio, necessaria quanto dolorosa; ora traccia in embrioni di inchiostro bitumoso; altrove costruisce, tavola su tavola, riproducendo l’idea di piazza, luogo dell’incontro e dell’addio, dove trovarsi e salutarsi. Entra la sua vita personale, in ogni opera raccontata e fatta a pezzi con la consapevolezza femminile di una donna-artista di trent’anni. E i messaggi d’amore della coppia diventano la maglia frusciante di un arazzo contemporaneo, triturati dal tempo che scorre.
Altrove due ganci si rincorrono a mezz’aria, danza metaforica che esprime, in un video di 16 minuti, «un moto oscillatorio, un corteggiamento, una proiezione concettuale sulla fatalità di un’apparizione. Un incontro tra la cosa, la natura e l’artista che trasmigra il suo sentire all’estetica casuale – dipinta dal vento – di due ganci danzanti», ha scritto acutamente Valentina Piccinni.
Il video si intitola “Il godimento è una tensione che non raggiunge mai la sua realizzazione, poiché può avere luogo solo quando non ha luogo”.
Tesi l’uno all’altro, i lavori di De’ Mathà tendono a noi con un moto analogo a quello dei due sottili ganci ripresi nel video: ci chiamano a sé, in una danza coinvolgente e liberatoria, segreta e pubblica. La danza dell’arte con la vita.
Relationship. Valentina De’ Mathà
a cura di Anna d’Ambrosio
testo critico Jacqueline Ceresoli
17 – 31 ottobre 2013
Amy-d Arte Spazio
via Lovanio 6, Milano
Orari: lunedì-venerdì 9.00-12.00 e 14.30-18.30; sabato su appuntamento
Info: +39 348 0306211
+39 02 29002535
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www.amyd.it