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CARRARA (MS) | Ex Ospedale San Giacomo | 24 giugno – 11 settembre 2016

Intervista ad ANDREA AQUILANTI di Matteo Galbiati*

In occasione delle Marbleweeks a Carrara, all’interno del ricco palinsesto di avvenimenti, mostre e appuntamenti, abbiamo incontrato due progetti: Doppio movimento (all’Ex Ospedale San Giacomo) di Andrea Aquilanti (1960) e Il tempo dei luoghi (nell’Aula Magna Liceo Artistico) di Maura Banfo (1969), che abbiamo voluto approfondire con una doppia intervista ai due artisti protagonisti.
Iniziamo da Andrea Aquilanti che ha scelto di lavorare in modo particolare sul contesto storico offertogli dalle sale del vecchio nosocomio, dove ha operato con un intervento caleidoscopico e mobile che genera una suggestione tra visione reale e immaginifica in cui lo spettatore si trova immerso – fino a diventarne parte – nell’artificio mosso dall’opera stessa.

Un ritratto di Andrea Aquilanti

Un ritratto di Andrea Aquilanti

In una delle sale dell’ex Ospedale San Giacomo, la cui struttura architettonica si caratterizza per le arcate e le relative volte, Aquilanti è intervenuto sfruttando la moltiplicazione delle immagini offerta da questo ambiente, dove le sagome si proiettano e si dividono, aumentano e si raddoppiano. Inoltre, in un equilibrio di relazioni-azioni, la presenza-assenza dello spettatore diventa non solo elemento per comprenderlo o meno nell’opera mutandone natura e conformazione, ma anche se ne rivede il suo ruolo e l’artista gli conferisce la possibilità di essere il fautore-mezzo del disvelamento dell’opera stessa. Annullando il fascio di luce di un proiettore con la sua presenza davanti all’otturatore, il visitatore interrompe il fascio luminoso e ottiene il disvelamento della pittura murale e, al contempo, vi proietta la sagoma della sua ombra, entrando direttamente in un dialogo mobile con il dipinto, il quale, in un gioco di rimandi continui tra figura e immagine luminosa, viene, a sua volta, ri-proiettato sulla scultura “originale” a conferirle una nuova ed inedita colorazione.
Ecco come Aquilanti insiste su una correlazione continua tra gli elementi della percezione artistica: spazio-opera-spettatore, tra finzione e realtà, agiscono in una combinazione suggestiva e coinvolgente che non tace mai tutte le verità (o finzioni) dell’arte. Ecco la nostra conversazione con l’artista:

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Cosa hai pensato di realizzare per le Marbleweeks di Carrara?
Ho pensato ad un’installazione video, che riguardasse anche la straordinaria storia della città nel suo rapporto con la scultura. 

Le opere per la mostra sono state realizzate appositamente per questa occasione?
Sì, come faccio spesso, per me un luogo come l’ex Ospedale San Giacomo è un’occasione preziosa per poter sperimentare.

Come si legano e inseriscono, allora, nel tuo percorso di ricerca?
Già in passato avevo lavorato con la scultura e il suo rapporto con il colore. Ultimamente al Museo dell’Arte Classica dell’Università Sapienza di Roma, ho affrontato di nuovo questo argomento con Eracle e il Toro di Creta trovando una soluzione che mi ha interessato. A Carrara ho riproposto lo stesso procedimento con un gesso della Gipsoteca dell’Accademia di Carrara, copia del Davide di Donatello, ma inserendolo in un percorso di rimandi che si è ulteriormente trasformato e contaminato con l’intero ambiente della mostra.

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Su quali significati ti sei concentrato?
Mi sono concentrato sulla percezione, l’interazione di chi guarda, lo spazio, il tempo, non riesco a concentrarmi su un solo aspetto in particolare.

Sulle pareti dell’Ex Ospedale San Giacomo sei intervenuto con un gioco di finzione/realtà, dove la scultura – ma anche gli spettatori – si trovano a dialogare con il loro doppio proiettato nell’ambiente. Cosa vuoi sollecitare in chi osserva e vive il tuo intervento?
Il rapporto tra ciò che è considerata realtà e ciò che non lo è, è sempre stato uno dei cardini della mia ricerca. M’interessa anche il modo in cui percepiamo noi stessi, l’immagine che si ha di sé e del luogo in cui ci si trova. Confondendo il dato cosiddetto oggettivo con il soggettivo, invito a riflettere di quali sostanze siamo fatti, di materia, pensiero e su cosa sia il tempo.

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Andrea Aquilanti, veduta della mostra. Foto: Alessandro Paolini Studio 47, Carrara

Come ti sei rapportato al luogo del tuo intervento? Come ha influito sul tuo lavoro?
È il luogo che determina il lavoro e non viceversa. Al primo sopralluogo portai con me una telecamera e un videoproiettore e feci una prova. Capii immediatamente di avere a disposizione un posto con notevoli possibilità, molto suggestivo e che avrei potuto elaborare un progetto interessante. La divisione degli spazi, i due ambienti al pianterreno e il piano superiore, la scala centrale tutti elementi che poi ho introdotto nel lavoro.

Esponi durante Carrara Marble Weeks, cosa significa per te, artista e scultore, un materiale nobile e antico come il marmo? Che significati e che importanza ha nell’arte di oggi e anche nel tuo lavoro?
Il marmo è un materiale che ha generato l’arte ed è molto difficile trattarlo senza cadere nella retorica. Carrara ha una magia particolare e mi ha aiutato. Penso di essere riuscito a raccontarlo, indirettamente, attraverso l’evocazione. Dopo quest’esperienza conto proprio di usarlo di nuovo, e, chissà, magari scolpendolo come nella più piena delle tradizioni.

*Intervista tratta da Speciale_Carrara Marble Weeks 2016: free download

Andrea Aquilanti. Doppio movimento
a curata da Lucilla Meloni
Organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Carrara
Catalogo con testi di Lucilla Meloni e Daniela Lancioni

24 giugno – 11 settembre 2016

Ex Ospedale San Giacomo
via Grazzano 1, Carrara (MS)

Orari: da giovedì a domenica 19.30-23.30
Ingresso libero 

Info: www.marbleweeks.it

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