Non sei registrato? Registrati.
CISTERNINO (BR) | TORRE NORMANNO SVEVA | Fino al 20 LUGLIO 2021

di FRANCESCO PAOLO DEL RE

Puglia, terra di confine, di partenze e arrivi, di transiti e di incontri. Sud, certo, ma anche est; Italia ma anche Balcani e Magna Grecia, con un pizzico di Venezia e poi Francia, Spagna, Austria e tutte le dominazioni che si sono succedute. Con un certo vezzo arabo delle ogive delle cattedrali e un biondo normanno nei capelli. Turismo smemorato e storia gloriosa, in una terra di contraddizioni ed eccessi, di tarante e stimmate e Volare. Che è da sempre terra di visioni e di visionari, di racconti iperbolici e imprese memorabili e santi viaggiatori, come spesso viaggiatori sono anche i suoi artisti, migranti, sfuggenti, sulle rotte di un andirivieni mai placato.

Genius loci, Fabrizio Riccardi

Genius loci, Fabrizio Riccardi

Chissà se è davvero possibile rintracciare il lumicino di un genius loci tra le zolle e il tufo di questa terra ibrida e arida, venata di olio e salata di mare. Ci prova una mostra in Valle d’Itria, in provincia di Brindisi. Certo, il suo titolo, Genius loci, è impegnativo da indossare, ma la mostra che Francesca Arpino cura (su progetto dell’instancabile Alberto Vannetti, animatore culturale da molti anni impegnato in una tenace operazione di resistenza sul territorio, con la propria arte e le molte mostre da lui organizzate, con artisti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, nel piccolo museo di sua invenzione che unisce archeologia, vestigia religiose e linguaggi contemporanei) e che porta in un luogo antico e austero, la Torre Normanno Sveva al centro del grazioso borgo di Cisternino, tre artisti pugliesi che si stanno facendo le ossa.

Genius loci, Domenico Ruccia

Genius loci, Domenico Ruccia

Uno, il maggiore dei tre, è Domenico Ruccia, nato nel 1986, uccello migratore che dalla terra di Bari è volato a Milano per studiare pittura a Brera e che torna nella regione di origine per l’occasione di questo evento espositivo.

Genius loci, Damiano Azzizia

Genius loci, Damiano Azzizia

Gli altri due artisti sono nati entrambi nel 1993 ma uno, Fabrizio Riccardi, a Corato, in provincia di Bari, e l’altro, Damiano Azzizia, a Martina Franca, in provincia di Taranto, per poi spostarsi in tempi recenti a Matera, finita l’Accademia.

Genius loci, installation view, Fabrizio Riccardi e Damiano Azzizia

Genius loci, installation view, Fabrizio Riccardi e Damiano Azzizia

Ad accomunare i tre, la scelta di esercitare come proprio alfabeto privilegiato quello della pittura e in particolare le forme della figurazione. Divergenti e disparate le loro ricerche pittoriche, ma tutti e tre solidi i percorsi e interessanti gli esiti finora mostrati, forieri certamente di ulteriori e immaginifiche fioriture.

Genius loci, installation view, Fabrizio Riccardi

Al loro dialogo triangolare la curatrice affida il compito ambizioso, anzi di più, di evocare una tipicità di sentimento, di attitudine, di appaesamento che dica in qualche modo la Puglia tra mare e murgia e in essa tutto il suo mondo, il suo mito, il suo capriccio, il suo cipiglio, il suo cantabile incantamento.

Genius loci, installation view, Domenico Ruccia

Genius loci, installation view, Domenico Ruccia

Impresa non facile e forse impossibile, ma certo facilitata da una certa disposizione narrativa, affabulatrice e sognante che la ricerca artistica di Azzizia, Riccardi e Ruccia si trova a condividere. Nella speranza che “le storie, narrate attraverso la figurazione, divengono – scrive Arpino – nuove divinità dell’isolamento domestico, offrendo scenari da esplorare”.
Avendo detto il come, possiamo dire il quando. Il tempo di questo piglio narrativo che la curatrice della mostra sceglie di inquadrare, abbiamo imparato a conoscerlo tutti, è preciso e precisamente segnato, ovvero quello claustrale della pandemia che accoglie, secondo la curatrice, “l’inutilità pratica dell’arte” con l’intento di alimentare un fuoco.

Genius loci, installation view, Damiano Azzizia

Genius loci, installation view, Damiano Azzizia

Bisogna dire che non scoppia nessun incendio – per fortuna – nelle stanze della Torre di Cisternino e che la temperatura dei lavori esposti resta abbastanza mite, risolvendo il dialogo a tre negli equilibri di una mostra elegante, rigorosa, bella e ben dosata ma certo non incendiaria. E forse va bene così, perché se c’è un dato che davvero accomuna Azzizia, Riccardi e Ruccia, artisti diversissimi tra loro, è la serietà del loro lavoro, la precisione dell’esercizio della pittura, la grande dedizione con la quale si impegnano e sicuramente non un intento battagliero o uno spirito dinamitardo. Sono infatti artisti più di testa che di istinto, più di elaborazione che di pancia.

Genius loci, Fabrizio Riccardi

Genius loci, Fabrizio Riccardi

A dirla tutta, una componente di calore nella mostra c’è ed è quella che Fabrizio Riccardi adopera per attivare le sue impressioni su carta termica, che sono alla base delle sue opere. Al posto delle pennellate, imprime infatti con metallo scaldato dei segni sul supporto. Nella loro essenziale rinuncia al colore vanno a comporre bizzarre visioni affollate di personaggi, che sembrano nascere per una casualità da aggregazioni spontanee di elementi grafici, attingendo a un retaggio ancestrale e non privo di un affascinante alone stregonesco.

Genius loci, Damiano Azzizia

Genius loci, Damiano Azzizia

Damiano Azzizia è un calligrafo dei piccoli formati, un alchimista della pittura grazie alla quale nobilita vili cartoni di recupero e li trasforma in supporti sui quali dispiegare la minuzia architettonica di visioni preziose, intime, liminali, che evocano interni domestici sospesi, polverosi, lasciati in attesa, disabitati dall’uomo per un tempo incalcolabile, di pochi minuti oppure infinito, che li fa ricchi di mistero e vibranti di echi metafisici e magici.

Genius loci, Domenico Ruccia

Genius loci, Domenico Ruccia

I dipinti di Domenico Ruccia, tratti dalla serie Paolo Uccello’s Outtakes, hanno infine un sapore e un colore più acceso di fiaba e ironia. Rileggono con gusto citazionista e deformante alcuni stilemi del Gotico Internazionale, immergendo figure di uomini e animali in uno scenario naturale che viene evocato attraverso campiture piatte e piane. All’interno dei suoi quadri la semplificazione prevale sulla ricerca del realismo e un vago gusto boccaccesco e gioioso può forse riecheggiare una certa sapidità del carattere pugliese, sempre sospeso tra una carezza e un pizzico.

 

Damiano Azzizia, Fabrizio Riccardi, Domenico Ruccia. Genius Loci
a cura di Francesca Arpino

Fino al 20 luglio 2021

Torre Normanno Sveva
Via San Quirico 1, Cisternino (BR)

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •