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PERGOLA (PU) | FRAZIONE MEZZANOTTE

Intervista a GIOVANNI GAGGIA di Livia Savorelli

“Partire dalla terra con uno sguardo al cielo”, la bellissima visione di un giovane, Giovanni Gaggia, che più di un decennio fa si trova a delineare un percorso di vita, con tutte le incertezze che questa scelta comporta. La decisione non tarda ad arrivare: non abbandonare i propri luoghi, le proprie radici, ma vivere appieno la vitale propensione verso l’arte contemporanea. Nasce così Casa Sponge, luogo di salvezza e approdo, luogo di nascita e rinascita. Semplici gli ingredienti di un progetto, che ha da poco festeggiato i dieci anni: riti e ricordi, una storia da condividere su cui costruire altre storie, il gesto – fondamentale – di aprire le porte ed invitare ad entrare. Crescere arricchendosi delle esperienze altrui, fondere le proprie energie creative e, così via, ospite dopo ospite… Tanti artisti in residenza, tante occasioni di incontro, tante sinergie da e per il territorio, che hanno dato vita ad un progetto che ha reso un luogo, il luogo di tutti, talmente ti entra dentro quando lo vivi…

Da Casa Sponge, torna sempre il sole

L’entroterra delle Marche, una casa di campagna che è la casa dove vivi, un gruppo di persone che perseguono un progetto condiviso, il credere tenacemente in un sogno che ha portato un luogo non deputato all’arte a diventare, in poco tempo, fucina creativa aperta alle sperimentazioni della contemporaneità. E, poi, la grande attenzione alla condivisione di approcci, linguaggi, ricerche e di emozioni che ha trovato nella residenza d’artista una sua chiave di indagine molto importante…
L’unione, la vicinanza, la convinzione. Era per me necessario ricercare qualcosa che appartenesse alla verità, partendo dalla terra con uno sguardo al cielo. Qui non c’è inquinamento luminoso, qui sono tornate come tutti gli anni le lucciole. Quando ritorno dopo un viaggio respiro a pieni polmoni, ho una sensazione immediata di bellezza; mi sento meglio. Ho voluto provare a rendervi partecipi di tutto ciò pensando con la volontà di condividere le mie sensazioni con l’altro da me. Ciò ha reso la pratica artistica più densa e completa. Tu, dopo anni di conoscenza e di incontri in mezza Italia, sei venuta a Casa Sponge, hai portato un tuo prodotto importante. Espoarte 100 lo abbiamo presentato in un piccolissimo circolo di un borgo meraviglioso con una sola via, hai potuto vivere quindi la politica, le intenzioni e ciò che è stato fatto negli anni, conoscere le persone che sono con noi in questo viaggio, verso la sensibilità, il tempo lungo e meditato. Dalla terrazza di Montevecchio abbiamo insieme guardato le nostre colline e poi il mare. Nelle tue 48 ore qui hai sfiorato gli animi che compongono il nostro tutto.

Espoarte 100 al circolo di Montesecco. Foto Natascia Giulivi

I rituali e le tradizioni arcaiche, contadine – toccante il tuo racconto dell’ultimo “sacrificio” sulla cui memoria nasce Casa Sponge – e i ritmi scanditi dalla natura si contaminano con l’energia creativa dei suoi ospiti. Un luogo di nascita ma anche rinascita, un partire dal territorio per andare oltre e tracciare nuove geografie… In questa visione, che ruolo ha avuto la performance? Ricordi per noi i momenti a te più cari?
Queste poche righe mi fanno pensare ai miei avi, li rivedo al lavoro, sento i loro profumi, vedo nell’aia mio nonno con i pantaloni blu; il sapore della loro minestra sciocca è ancora vivo. Era necessario partire da qui, fondamentale farlo con l’energia dei viandanti, era per me l’unico modo per una ricerca di senso. È una pratica collettiva, un happening lungo dieci anni. Questo ci ha permesso di guardare il mondo da qui, dalla collina di Mezzanotte. Il medesimo metodo che applicava Mario Giacomelli: la sua terra è diventata quella di tutti, i campi arati sono diventati una traccia indelebile.

Cristina Treppo, personale a Casa Sponge, I piccoli riti del quotidiano

Aprire la porta è un gesto non facile, ancor più complesso è lasciarla sempre aperta. È rischioso, ma estremamente affascinante, un po’ come camminare per un funambolo. Dieci di anni di equilibrio su un filo precario, nessuna certezza, l’unico obbligo era andare avanti. Una grande performance, la mia più grande.
Chiudo gli occhi, li riapro, li chiudo, li riapro, li chiudo ancora e li riapro, ora posso rivelarti i momenti cari. Il giorno che decisi che da qui non me ne sarei più andato, ed ho sistemato tutti i miei libri, la neve dal primo anno ad oggi la sensazione è sempre la stessa. Tiziana Cera Rosco che piantò qui il suo albero di Mele, senza conoscere la storia del Melo di Mezzanotte di Walter Valentini. L’arrivo in auto da Bari di Cristina Nunez, il cammino per giungere fin qui di Mattia Pajè e la decisione di lavorare nel pollaio, Davide Quadrio che apre la porta di casa si toglie le scarpe e si siede sul divano. Un ferragosto bagnato dal vino con Angelo Bellobono, Andrea Nacciarriti e Filippo Berta. Il fuochino per l’ultimo dell’anno di Massimo Mattioli, le mele caramellate con il pepe di Matteo Galbiati; ora la sua ricetta è mia ma ci aggiungo la visciola di Mezzanotte. Lo stesso metodo usato per la creazione di Casa Sponge lo utilizzo nella mia pratica performativa, nascono sempre opere collettive, cerco di ascoltare e di accogliere, sempre come a Casa. Un cammino decisamente complicato e faticoso.

Veduta della mostra Sponge10. Foto Natascia Giulivi

Arte e territorio è il binomio celebrato anche dal progetto Sponge, un sogno che a,m,o – 10 anni di arte contemporanea nelle Marche che ha coronato lo scorso anno l’importante traguardo dei 10 anni. Partendo dalla bellissima visione che tutto sia iniziato, in un mondo sempre più isolato e chiuso in se stesso, con l’aver “aperto le porte” e aver dato voce agli altri, parliamo di evoluzione e di crescita e di come Casa Sponge, sempre a partire dal territorio, si sia ramificata…
Le porte si continuano a aprire in maniera privata e poi pubblica, c’è una volontà forte di unione. Il processo si è amplificato, da sé. L’eco reale che si rimpalla di collina in collina. Roberto Coda Zabetta ha dato un segnale forte, volendo aprire la sua casa studio nel castello di Loretello di Arcevia l’ex consorzio agrario, ora Sponge 2. Lo scrivo qui per la prima volta: mi piacerebbe aprire Sponge 3 nella casa di Angelo Bellobono, una casa di famiglia in una piccolissima frazione nel comune di Sassoferrato a un soffio da qui. È una casa di minatori e racconta anche questa parte di storia che contraddistingue questo territorio. Luoghi piccoli, sperduti e vicini.
Si raccontano sempre storie di vicinanza e Sponge, un sogno che a,m,o – 10 anni di arte contemporanea nelle Marche ne è la traccia scritta. Quando le parole si posano sulla carta sono ancora oggi memoria indelebile. Tutto il volume è edito dalla regione Marche.
[…] Casa Sponge – scrive Cristiana Colli nella prefazione – è la dove è sempre stata ma è l’Altrove in transito, nodo e hub di reti, relazioni, committenze, attraversamenti, luogo della permanenza del senso e della memoria di luogo che si fa comunity autoriale tout court, dal territorio oltre il territorio […]

Border Crossing

Casa Sponge a Manifesta 12. Quale progetto presentate a Palermo?
Siamo sbarcati a Palermo e lo abbiamo fatto con e per Border Crossing, un progetto ideato da Bridge Art-Residenza D’Artista; con noi e dimora OZ è tra i progetti selezionati per il programma degli Eventi Collaterali di Manifesta 12. Border Crossing è uno spaccato sulle residenze italiane, il dialogo tra noi che lo abbiamo ideato si è proprio sviscerato sul senso del gesto di aprire le porte dei luoghi ed invitare ad entrare.
Nel vastissimo calendario progettuale che si srotolerà davvero come un gomitolo per quasi 5 mesi, noi agiremo a fine settembre e saremo ospitati da Casa Spazio nell’idea di condivisione del concetto di Casa, un luogo appartenente all’anima dove le verità si incontrano. Dischiudere per accogliere. Casa Spazio è ubicata proprio nel cuore della città; con uno sguardo verso il mediterraneo diviene crocevia di vite e di incontri. Porteremo una mostra dal titolo MEMORIA COLLETTIVA. Casa Spazio ospita Casa Sponge è una mostra collettiva a cura di Lorenzo Calamia e Serena Ribaudo che si terrà dal 27 settembre al 5 novembre, in occasione de Le Vie dei Tesori.

MEMORIA COLLETTIVA, Casa Spazio ospita Casa Sponge, immagine coordinata

Casa Sponge è reduce dalla celebrazione dei suoi dieci anni d’attività d’arte e viene accolta ed ospitata da Casa Spazio in una circolarità di intenti, di figure artistiche, di rimandi. La casa diviene custode e contenitore di memorie, la nostra wunderkammer si sposta, viaggia e si amplia. Per la durata della mostra cinque artisti accoglieranno fisicamente il pubblico, dando così corpo al verbo accogliere. Gli amici che parteciperanno a Memoria Collettiva, oltre il sottoscritto, sono: Elena Bellantoni, Angelo Bellobono, Filippo Berta, Cristiano Berti, Alessandro Brighetti, Giulio Cassanelli, Roberto Coda Zabetta, Mario Consiglio, Rocco Dubbini, Alessandro Giampaoli, Christian Leperino, Tiziana Pers, Filippo Riniolo, Marco Russotto, Giuseppe Stampone, Cristina Treppo, Zoo (Valentina Cardone, Roberta Mazzola e Roberta Sucato) per Stefania Galegati Shines[…]

Casa Spazio, Palermo

CASA SPONGE

Via Mezzanotte, Pergola (PU)

Info: +39 339 4918011
spongecomunicazione@gmail.com 

www.spongeartecontemporanea.net

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