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MILANO | Studio d’Arte Cannaviello | 15 settembre – 8 novembre 2016

di MATTEO GALBIATI

Lo Studio d’Arte Cannaviello, nella nuova sede di Milano in piazzetta Bossi, con la mostra dedicata ad Ettore Tripodi (1985) conferma il talento del giovane artista, presentandone una ricca ed ampia successione di opere che compongono un allestimento intenso e coinvolgente.

Ettore Tripodi. Storie, veduta della mostra, Studio d'Arte Cannaviello, Milano Foto di Marcello Tomasi

Ettore Tripodi. Storie, veduta della mostra, Studio d’Arte Cannaviello, Milano

Le 15 tempere e le 40 opere su carta, infatti, si dispongono sulle pareti alternandosi in una sequenza filmica, quasi una pellicola “cinematografica” ingrandita e dipinta a mano, i cui frame racchiudono e conservano frammenti di quelle micro-storie che la pittura di Tripodi sa raccontare con un segno unico e inconfondibile.
L’eccellenza della tecnica pittorica dell’artista non deve, però, depistare indirizzando lo sguardo su un semplice esercizio di stile che comprova retoricamente il virtuosismo e l’intonazione che in lui sono innati ed ovvi – pare scontato verificarne il valore – ma si deve recepire la forza inventiva della sua immaginazione che spinge sempre oltre i limiti dell’immagine il risultato ultimo che lo sguardo riesce a cogliere nell’esattezza del suo disegno.

Ettore Tripodi, Senza Titolo, 2016, acquerello e china su carta, 33x35 cm Courtesy Studio d'Arte Cannaviello, Milano

Ettore Tripodi, Senza Titolo, 2016, acquerello e china su carta, 33×35 cm Courtesy Studio d’Arte Cannaviello, Milano

Le scene dipinte, che, nonostante l’attualità dell’impronta, sanno evocare l’aura della storia espressa da opere antiche, quasi tratte o ispirate da incunaboli, bestiari, o frammenti di grandi cicli di affreschi, non si perdono nel piccolo formato adottato, al contrario si condensano in una precisione curatissima che coinvolge in una lettura minuziosa. Il nostro occhio percorre i segni e le forme, incontra i personaggi di Tripodi di cui, pur noi consci del paradosso in cui sono calate, comprendiamo un aspetto di comprovata quotidianità.
Osserviamo scene intime e fatti singolari che accadono nel naturale decorrere del tempo del loro racconto, in una successione che, opera dopo opera, fa comprendere il mondo dipinto di Tripodi e ce ne lascia catturare i ritorni, le figure chiave, gli stilemi, i ricorsi. Passando dalle carte ai dipinti su tavola – frutto di una tecnica pittorica che maturata nelle tecniche di creazione antiche – ci rendiamo assuefatti, ma mai paghi, delle sue luci e delle sue atmosfere, delle tonalità dei suoi colori, dell’oniricità delle situazioni.

Ettore Tripodi. Storie, veduta della mostra, Studio d'Arte Cannaviello, Milano Foto di Marcello Tomasi

Ettore Tripodi. Storie, veduta della mostra, Studio d’Arte Cannaviello, Milano

Tripodi fa comprende appieno il contesto in cui maturano gli accadimenti che riproduce, ci regala personaggi che impariamo a conoscere attraverso cicli differenti per periodo e per tematiche, ma che sanno tornare uniti in un continuo gioco di rimandi e connessioni, perché queste storie dipinte, non si accontentano del proprio contenuto, della loro autonoma forza narrativa, ma si amplificano nell’evocazione che porta la pittoricità dell’artista ad allargare il proprio orizzonte visivo e a toccare, con rimandi e citazioni, il flusso della storia che l’arte, nel tempo degli anni, ha sempre mosso. 

 

Ettore Tripodi. Storie

15 settembre – 29 ottobre 2016

Studio d’Arte Cannaviello
piazzetta Maurilio Bossi 4, Milano

Orario: dal martedì al sabato 11.00-19.00

Info: +39 02 84084647
info@cannaviello.net
www.cannaviello.net

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