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Veronafiere | 13 – 16 ottobre 2017

Intervista ad ADRIANA POLVERONI di Matteo Galbiati

Adriana Polveroni, direttrice artistica ArtVerona

Adriana Polveroni, direttrice artistica ArtVerona

In occasione della conferenza stampa di presentazione di ArtVerona, lo scorso 31 maggio, negli spazi di h+ a Milano, ci siamo intrattenuti con la nuova direttrice artistica della fiera d’arte del capoluogo veneto, Adriana Polveroni che, prima di essere investita di questo importante ruolo, per ArtVerona, dal 2014, ha sempre curato la sezione ArtVeronaTalk.
Gentile e cordiale, ci ha raccontato in modo esaustivo tanto gli elementi di novità che saranno introdotti, quanto le conferme di un progetto fieristico la cui fama e il cui successo hanno, negli ultimi anni, segnato il passo nel settore. Un merito che si riscontra nell’attrattiva suscitata sia da parte di un pubblico qualificato e di addetti ai lavori, sia di un pubblico allargato e di giovani. Art Verona non conosce crisi o stanchezze, e sembra aver ormai convinto e conquistato con le sue proposte – in e out la fiera stessa – che sono diventate un appuntamento atteso e ambito. In attesa della kermesse autunnale ecco cosa ci ha raccontato Adriana Polveroni sulla sua nuova direzione artistica…

Come sarà ArtVerona sotto la tua direzione artistica?
Sarà bella per forza! Ringrazio Andrea Bruciati che, ricevuto un altro importante incarico istituzionale (è stato nominato nuovo direttore di Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, n.d.r.), ci lascia un’eredità preziosa, con una fiera apprezzata e consolidata, sia dentro che fuori gli spazi di Veronafiere. L’indirizzo su cui sto lavorando segue una visione operativa: innanzitutto penso che una fiera debba allargare e inglobare altre e nuove realtà di mercato. Alcune sezioni saranno mantenute, altre aggiunte. Vorrei porre l’attività di scouting e ricerca come momenti di valore che denotano e identificano la visione di una fiera. Punto su giovani gallerie e buone gallerie straniere.

Il tema portante che hai voluto per la Fiera è comunque Viaggio in Italia #backtoitaly: cosa significa oggi? Cosa rappresenta per l’indirizzo di ArtVerona?
Il viaggio in Italia, nei secoli passati, fu l’occasione per gli stranieri di conoscere il nostro Paese, la sua cultura e la sua arte tanto ammirate. Avevamo un’attrattiva fortissima e quel viaggio fu per molti il mezzo per imparare e per formarsi. Oggi la situazione è naturalmente ben diversa, in termini di globalizzazione il viaggio in Italia non ha più quel valore formativo di un tempo, ma quello che abbiamo è ancora la possibilità di puntare tutto sulla qualità e l’importanza della nostra arte che resta un punto di riferimento anche nel contemporaneo, molto più di quel che si crede. In una fiera, che si è sempre caratterizzata per un orientamento indirizzato verso l’arte italiana, si deve avere la forza di farla conoscere ancor più all’estero, deve essere messa al centro dell’attenzione. Back to Italy matura, allora, un senso di forte attualità e cerca di sfruttare e sottolineare le nostre eccellenze, anche con uno spirito di ricerca. Una fiera deve avere un ruolo determinante nello sviluppare una passione forte e decisiva, nuove sensibilità, nuovi interessi e orientamenti.

ArtVerona 2016, panoramica. Foto: Ennevi, Veronafiere

ArtVerona 2016, panoramica. Foto: Ennevi, Veronafiere

Perché questo interesse per l’arte italiana?
È qualcosa che è nell’aria, si percepisce sia nelle grandi mostre che nelle proposte di gallerie e delle case d’asta. L’arte italiana è al centro di un interessante fenomeno di valorizzazione che non deve essere trascurato. Un problema potrebbe essere la sua assenza nei grandi appuntamenti internazionali e una fiera è un momento per darne visione. L’arte italiana deve essere sostenuta anche, e soprattutto, all’estero.

Una fiera, però, rimane momento di mercato…
Certamente ed è giusto che sia così, ma può (e deve) rendersi anche utile momento di conoscenza, scoperta, valorizzazione in un contesto di realtà diverse. Deve essere un mezzo per generare proposte, pianificare progetti, fare incontri. Per questo intendo la fiera come un vero laboratorio attivo.

In termini di collaborazioni ArtVerona è stata modello e un anello di congiunzione tra la fiera e le realtà cittadine. Come prosegue questo dialogo?
Il contributo della fiera in questo è sempre stato determinante e le realtà cittadine hanno sempre risposto con entusiasmo, moltiplicando gli appuntamenti fieristici anche sul territorio, spesso andando oltre il limite stesso della fiera che dura un fine settimana. Incontrare la città significa – per una realtà come quella di Verona, importante centro di attrattiva turistica – incontrare la sua gente, i suoi visitatori, un pubblico ampio, che non necessariamente frequenta o conosce la fiera.

Conferenza stampa ArtVerona, 31 maggio 2017. Foto: Ennevi, Veronafiere

Conferenza stampa ArtVerona, 31 maggio 2017. Foto: Ennevi, Veronafiere

Come si modifica il “fuori fiera”?
Per ArtVerona OFF ci sono due mostre istituzionali: Il mio corpo nel tempo. Lüthi, Ontani, Opalka – a cura di Adriana Polveroni e Patrizia Nuzzo, Galleria d’Arte Moderna A. Forti – Palazzo della Ragione, 13 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018 e Inconoclash. Il conflitto delle immagini – a cura di Antonio Grulli, co-curatori Diego Bergamaschi e Marco Martini (Eddy Merckx), in collaborazione con  il Museo di Castelvecchio e il Consorzio Collezionisti delle Pianure, Museo di Castelvecchio, 13 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018.
Ospite d’eccezione a Verona durante la fiera, sabato 14 ottobre alle 21.00, Daniel Spoerri con un Banchetto Palindromo, esclusiva cena-performance, organizzata in collaborazione con la Galleria Boxart di Verona (evento a pagamento e su prenotazione; massimo 100 posti) e patrocinato dal Comune di Verona.
L’evento propone la versione “palindroma” del banchetto, la più complicata da realizzare, di fatto concretizzatasi solo altre due volte nella carriera di Spoerri e mai in Italia. La cornice scelta è lo storico Palazzo dei Mutilati dove verrà inaugurata la sera stessa una mostra personale dell’artista dal titolo Riordinare il mondo, a cura di Marco Bazzini.
Festival Veronetta è il programma di installazioni, mostre, dj set, performance, workshop e talk, che, passando da luoghi istituzionali come la Soprintendenza, l’Università, l’ESU e il Teatro Camploy, coinvolge associazioni come Morse per la IV^ edizione del Path Festival, e, per La seconda notte di quiete curata da Christian Caliandro, esercizi commerciali, botteghe, bar e osterie dell’omonimo quartiere, ricco di storia e dalla forte identità, a due passi dal centro città.
Abbiamo voluto ridurre un po’ gli appuntamenti istituzionali per non generare una dispersione delle energie e un sovraccarico di stimoli per il visitatore che vogliamo possa seguirci in tutti gli appuntamenti cittadini che, in questo senso, saranno più forti e mirati. Una cosa importante è che tutte le iniziative del programma extra-fiera si terranno in orari che non coincidono con quelli della fiera stessa. Ritengo che il programma collaterale abbia fondamentale importanza, ma giusto è mantenere l’attenzione sulla fiera e il suo programma “interno”, senza generare distrazioni per il pubblico e per i collezionisti che vengono a vedere le proposte delle gallerie.

Premio Icona 2016, ArtVerona. Foto: Ennevi, Veronafiere

Premio Icona 2016, ArtVerona. Foto: Ennevi, Veronafiere

Come si suddivide ArtVerona?
Sono 140 gallerie suddivise in cinque sezioni: Main section, Grand TourRaw Zone, Scouting e i8 – spazi indipendenti. Questi sono i luoghi in cui si distribuiscono le 130 realtà espositive selezionate che presentano uno spettro ampio e diversificato dell’arte che va da quella storica del ‘900 fino alle ricerche degli artisti giovani ed emergenti. Voglio che la fiera sia davvero contemporanea nella sua ricerca… La definirei una proposta “croccante”!

Come è stata la selezione?
Abbiamo condotto una selezione molto severa, attuando cambi, alternanze e nuovi inserimenti. Alla fine riscontriamo un incremento di circa il 10% delle presenze. Abbiamo cercato la qualità dei progetti e delle proposte, quasi seguendo linee curatoriali.

Il collezionista resta il punto di riferimento del mercato. Come si regola ArtVerona?
ArtVerona vanta un lungo rapporto di scambio con i collezionisti – alcuni molto importanti – che hanno sostenuto le iniziative fieristiche e le sue mostre con importanti prestiti e contributi determinanti. Il collezionista che frequenta la fiera è molto più colto, sensibile, consapevole ed intelligente di quanto non si pensi. Loro ci aiutano e appoggiano sempre con entusiasmo e per questo ricambiamo con una programmazione appositamente dedicata e adeguata alle loro esigenze.

*Tratta da Espoarte #98.


Adriana Polveroni è giornalista e saggista. Direttrice di Exibart dal 2012 al 2017, ha all’attivo collaborazioni per le testate del gruppo editoriale L’Espresso.
Insegna attualmente Museologia del Contemporaneo all’Accademia di Brera di Milano e Metodologie e Pratiche della Comunicazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. È docente nell’ambito del master Contemporary Art Markets, NABA, Milano. Ideatrice e curatrice di numerose mostre, ha pubblicato saggi e libri, tra cui This is contemporary! Come cambiano i musei d’arte contemporanea, Franco Angeli, 2007; Lo Sboom. Il decennio dell’arte pazza tra bolla finanziaria e flop concettuale, Silvana Editoriale, 2009; Il piacere dell’arte. Pratica e Fenomenologia del Collezionismo Contemporaneo, Johan & Levi, 2012.

ArtVerona
direzione artistica a cura di Adriana Polveroni

13 – 16 ottobre 2017

Padiglioni 11 e 12 Veronafiere
Viale dell’Industria, Verona

www.artverona.it

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