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LANA (BZ) | Kunsthalle Eurocenter | 10 – 25 settembre 2016

di GABRIELE SALVATERRA

Riparte l’attività di Kunsthalle Eurocenter di Lana, realtà alternativa che si è saputa muovere negli anni con grande dinamismo all’interno delle ricerche sul contemporaneo. Il progetto proposto è di ampio respiro e coinvolge ben dieci artisti, scelti grazie alla collaborazione tra Kunsthalle, centro culturale Werkbank, sempre di Lana, House of Arts e FAD – Faculty of Art and Design di Ústí nad Labem (Repubblica Ceca) e Museo di arte moderna e contemporanea di Fiume (Croazia).

Stefano Cagol, The End of the Border (of the mind). Vajont, 2013

Stefano Cagol, The End of the Border (of the mind). Vajont, 2013

Come già può fare intuire la provenienza dei diversi attori coinvolti, la mostra intende interrogarsi sul concetto di confine facendo reagire i linguaggi contemporanei con le stratificazioni storiche, sociali e culturali di varie zone europee caratterizzate dall’essere frontiera e dall’aver accolto nei secoli gruppi linguistici ed etnici di diversa provenienza. I luoghi interessati da questa ricerca corrispondono a zone circoscritte, esempio di questa storia complessa e ricca di dinamiche ma in grado anche di parlare di questioni oggi particolarmente delicate all’interno di una fase storica caratterizzata da un’instabilità – nei flussi migratori, nei rapporti riguardanti  l’Europa, nel dialogo religioso e interculturale – che sembra richiedere a tutti sempre più impegno e competenze nel dialogo con l’alterità.

Nemanja Cvijanović_W IL POTERE POPOLARE_2013 Courtesy of the Artist and SIZ Gallery

Nemanja Cvijanović_W IL POTERE POPOLARE_2013 Courtesy of the Artist and SIZ Gallery

I curatori Camilla Martinelli, del direttivo di Kunsthalle, e Michal Koleček, docente del FAD, partono quindi dalle storie e dai vissuti relativi alle zone del Trentino – Alto Adige, dei Sudeti e dell’Istria per evocare un discorso di grande importanza oggi sia nell’ambito micro delle relazioni personali, sia sulla scala globale, nelle ripercussioni che questo tema può avere negli equilibri e nella politica estera internazionale.

Miroslav Hašek, Horror Vacui, 2015

Miroslav Hašek, Horror Vacui, 2015

Michal Koleček ci spiega nello specifico alcuni elementi del progetto espositivo: «Il titolo della mostra – In their eyes – riflette differenti punti di vista, caratteristici di tutte le zone coinvolte. Tre luoghi con una storia multiculturale, tre luoghi in cui metà della popolazione era o è considerata differente, appartenente alla categoria degli “altri”, creando un ambiente emblematico ed endemico.
La mostra analizza l’unicità della convivenza di più entità nazionali che hanno vissuto per secoli in aree di confine, in unità territoriali separate violentemente oppure unificate a seguito di accadimenti storici e decisioni politiche. Il progetto sottolinea le basi culturali, le differenze e i legami, le occasioni di mutuo arricchimento ma anche le tensioni connesse ai processi di auto-consapevolezza e identificazione che si sono sviluppati durante la nascita dell’idea di stato basata sul concetto di nazione. Rispetto al lavoro degli artisti mi ha sorpreso molto quanto i termini “fine” o “confine” appaiano nei titoli dei lavori proposti. D’altra parte ciò è anche logico. Le aree che hanno ispirato gli artisti invitati hanno giocato, ciascuna con la propria specificità, un ruolo importante nell’Impero Austro-Ungarico. Ciascuna di esse ha avuto un’importante possibilità di sviluppo e ciascuna di esse era vista come luogo di confine, vicino a centri più forti. Il confine è una sorta di linea mentale che caratterizza artificialmente alcune aree e che causa differenti tipologie di limiti e stereotipi sia per le persone che ci vivono, sia per coloro che abitano fuori da quell’area».
Alla ricerca di una “cassetta degli attrezzi” oggi sempre più vitale per gestire, comprendere e rapportarsi a un contesto in divenire e caratterizzato dalla complessità del flusso, l’auspicio è che il lavoro degli artisti ci insegni a tenere conto in modo dialettico dello sguardo altrui, rispecchiandoci reciprocamente negli occhi dell’altro.

In their eyes…
a cura di Michal Koleček e Camilla Martinelli
Artisti: Stefano Cagol, Nemanja Cvijanović, Hannes Egger, Igor Eškinja, Michael Fliri, Miroslav Hašek, Zdena Kolečková, Richard Loskot, Michaela Thelenová, Slaven Tolj

10 – 25 settembre 2016

Programma collaterale
mercoledì 21 settembre alle ore 19.00
visita guidata gratuita in lingua italiana che si terrà in compagnia della curatrice Camilla Martinelli.
Venerdì 23 settembre alle ore 20.00
biblioteca di Lana (Kultur.Lana, Piazza Hofmann 2), proiezione del film in lingua tedesca “Grenzgänge – Eine Sudetendeutsche Spurensuche”, realizzato dal regista altoatesino Martin Hanni. Il film racconta la storia della giornalista Wolftraud de Concini Schreiber, nata in Boemia, cresciuta in Germania e residente da molti anni in Alto Adige. L’area dell’odierna Repubblica Ceca che ha dato i natali alla giornalista, è stata abitata da molti cechi di madrelingua tedesca espulsi nel secondo dopoguerra, tra i quali anche la sua famiglia. Nel 2015 la giornalista ha voluto tornare sulle tracce della propria storia personale e ha fatto ritorno a Pilsen. Il film documentario accompagna Wolftraud de Concini Schreiber in un viaggio alla scoperta delle sue origini. La giornalista e il regista del film saranno presenti e introdurranno la serata, l’entrata è gratuita.

Kunsthalle Eurocenter Lana
Via Industriale 1/5, Lana (BZ)

Orari: dal lunedì alla domenica 17.00-20.00
Ingresso gratuito

Info: +39 338 9332412
info@kunsthalleeurocenter.com

www.kunsthalleeurocenter.com

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