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SAVONA | Museo della Ceramica e ALBISSOLA MARINA (SV) | MuDA

di Livia Savorelli

Nella giornata di sabato 7 dicembre si terranno i due momenti di presentazione delle donazioni dell’artista Silvia Celeste Calcagno – classe 1974 e prima prima donna italiana a ricevere, nel 2015, il prestigioso Premio Faenza – al Museo della Ceramica di Savona e al Museo Diffuso di Albissola Marina (MuDA). Oggetto delle donazioni è un’opera recente dell’artista, dal titolo Eye Verbal Motor: un’opera composita, stratificata in termini visivi e di significato, che affronta il tema del corpo in maniera fortemente intimistica, indagando il mistero della vita e della morte, attraverso quello stato di apparente stasi, di “non sonno”, che è il coma.

Silvia Celeste Calcagno, Eye Verbal Motor, 2019, stampa fotografica su ceramica con interventi pittorici e ossidi in trasferimento, cm 36×24,5×1,8

Da qui il titolo, che si riferisce esplicitamente all’attività oculare (Eye), verbale (Verbal) e motoria (Motor), ovvero quei parametri che, sulla base della Glasgow Coma Scale, definiscono la risposta neurologica del paziente in coma.
Come lei stessa racconta in un’intervista rilasciata a Tiziana Casapietra – Direttore del Museo della Ceramica di Savona – lo studio deriva da «un episodio drammatico che ha scosso improvvisamente la mia vita portandomi via una persona alla quale ero legata dall’infanzia. Ho iniziato a interessarmi al mistero del coma, a come siamo classificati semplicemente in base a una scala di valori che si fonda su tre tipi di risposta (oculare, verbale e motoria) attraverso dei numeri, dei “punteggi” che determinano lo stato di incoscienza. Questa scala è nata nel 1974, anno di nascita mio e della persona cara che ho perso. Ho trovato anche questo dettaglio una coincidenza singolare, quasi beffarda. Da quel momento, ho iniziato a interrogare la mia testa impazzita e incapace di accettare un avvenimento così feroce e repentino».

Silvia Celeste Calcagno, Eye Verbal Motor, 2019, stampa fotografica su ceramica con interventi pittorici e ossidi in trasferimento, cm 36×24,5×1,8

Per superare lo shock emotivo e contrastare la rabbia e il forte senso di impotenza, la Calcagno ha affrontato la perdita, estendendola, con intensa sensibilità, al concetto di perdita dell’identità a partire dalle trasformazioni del volto di chi si trova in coma, percorrendo quel lasso temporale che termina con la vita che abbandona il corpo.
L’artista, a partire dal proprio autoritratto, attraverso un gioco di camuffamenti e mascheramenti, agisce sulla riconoscibilità del proprio volto – un’immagine fotografica trasferita sulla lastra di grès, attraverso una tecnica da lei stessa ideata e brevettata chiamata stampa monocromatica – contaminandolo, trasfigurandolo, attraverso l’atto pittorico che nei sussulti del colore, asseconda l’aggressione del volto attraverso una gestualità graffiante e in forte contrasto con la figura netta che fa da contraltare, fino a quando i suoi stessi lineamenti si fanno sempre più lievi ed indefiniti, il colore sbiadisce e diviene massa informe, macchia astratta che lo sovrasta a sancire la definitiva cancellazione del corpo che abbandona la vita. Quella messa in  un moto dalla Calcagno è un narrazione che mette in scena, con un moto costante e permanente, il tragico senso di impotenza descritto con i silenti sconvolgimenti della corporeità che abbandona una riconoscibilità pur assente nella sua presenza.

Silvia Celeste Calcagno, Eye Verbal Motor, 2019, cm 350×37, installazione Museo della Ceramica Savona

Questo dramma latente, questo dolore esorcizzato caratterizza tanto i dodici pannelli che costituiscono Eye Verbal Motor, esposta al Museo della Ceramica di Savona, quanto l’opera omonima presentata al MuDA di Albissola Marina, ed è amplificato dal preciso riferimento iconografico tratto dalla locandina del film Lady Vendetta, come ben sottolinea Luca Bochicchio, Direttore MuDA Albissola Marina, nel testo scritto in occasione della donazione: «Eye Verbal Motor è un lavoro recente, rappresentativo dell’intera ricerca dell’artista e dunque emblematico della sua poetica. L’immagine che ritrae il volto di donna (elaborata a partire da una foto-ritratto della stessa artista) è stata trasferita su lastra di ceramica ad alta temperatura mediante una tecnica brevettata dall’autrice: una particolare stampa monocromatica su grès che si distingue nel processo e nel risultato rispetto alle più note e commerciali tecniche della decalcomania e della fotoceramica. Al di là del dato tecnico, da tenere presente in quanto determinante per la costruzione dell’opera, la forza di questa immagine deriva dai molteplici riferimenti (culturali, intimi e psicologici) mediante cui l’autrice l’ha letteralmente elaborata e creata: l’indagine sulla perdita di una persona cara in seguito a un periodo di coma, il riconoscimento e il disconoscimento del volto traumatizzato, l’iconico ritratto della protagonista del film Lady Vendetta (Park Chan-wook, 2005), che va quasi a sovrapporsi all’autoritratto dell’artista, modificato con tecniche manuali fortemente materiche ed espressive che agiscono direttamente e contemporaneamente sul medium ceramico e su quello di stampa».

Silvia Celeste Calcagno, EYE VERBAL MOTOR, 2019, grès, cm 112x75x1,5. Opera donata al MuDA, Albissola Marina

L’opera Eye Verbal Motor rappresenta un ulteriore tassello nella ricerca dell’artista, che si caratterizza per una poetica in cui ha saputo far dialogare, con coerente organicità ed originalità, media differenti – fotografia, ceramica, scultura, pittura e video – ed è stata in grado di coniugare un forte radicamento alla propria terra e ad Albissola, la città in cui vive e lavora, con il confronto costante con le evoluzioni del contemporaneo in Italia, diventandone valida interprete.
Silvia Celeste Calcagno è depositoria di un’arte che origina da frammenti di una quotidianità senza tempo, per esorcizzare e tentare di superare le paure dell’uomo contemporaneo rispetto al mistero della vita e della morte.

Presentazione di Eye Verbal Motor di Silvia Celeste Calcagno:

Sabato 7 dicembre 2019

Ore 16,30 Sala Conferenze di Palazzo Gavotti, Piazza Chabrol 1, Savona
Ore 18,30 MuDA, via dell’Oratorio 2, Albissola Marina

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