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LIPARI (ME)  | Castello di Lipari, Teatro ed ex Carcere | un bilancio e un’anticipazione per la primavera 2015

Intervista all’Architetto MICHELE BENFARI, ideatore del progetto Mare Eolie ed ex-direttore del Museo Archeologico Bernabò Brea di Livia Savorelli

La bellezza naturalistica di una delle perle della Sicilia – Lipari nelle Eolie – unitamente ad arte e archeologia, che diventano motori e catalizzatori di una progettualità volta a promuovere la cultura contemporanea in stretta connessione con il territorio, sono i punti cardine di Mare Eolie. Startup dello sfaccettato progetto, un festival Segni e sogni del Mediterraneo, condotto da Tahar Ben Jelloun, tenutosi dal 5 al 7 settembre 2014, che ha chiamato a raccolta a Lipari una comunità di intellettuali ed artisti di fama, a dialogare sui significati dell’arte e sul rapporto tra arte e mercato. In attesa della primavera 2015, in cui si concretizzeranno i maggiori progetti, abbiamo dialogato con Michele Benfari, ideatore di Mare Eolie ed ex-direttore del Museo Archeologico Bernabò Brea…

Con il progetto Mare Eolie, archeologia ed arte contemporanea si fondono in uno splendido connubio. In qualità di ideatore del progetto quali obiettivi si prefiggeva di raggiungere e qual è il contesto più ampio in cui esso si colloca?
Il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito delle linee d’intervento approvate dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali per un importo complessivo di 2.430.000 euro. L’obiettivo principale è stato quello di poter dialogare in termini di contemporaneità con il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea. Le nuove declinazioni dell’arte, figurativa e non, in un luogo pregnante di storia come l’acropoli di Lipari, dove è possibile individuare la stratigrafia di 4000 mila anni senza alcuna soluzione di continuità, ci ha dato l’assist per comprendere che la storia dell’uomo non finisce con la conoscenza dei mirabolanti reperti archeologici contenuti dentro e fuori il Museo, ma continua, con lo stesso passo, attraverso il racconto artistico dell’uomo contemporaneo.

L'intervento conclusivo di Vittorio Sgarbi

Il primo passo è stata la realizzazione di un festival, Segni e Sogni del Mediterraneo, una tre giorni di dibattiti con giornalisti, storici dell’arte, artisti ed addetti ai lavori. Come nasce quest’iniziativa?
Nasce dalla suggestione dei luoghi che hanno fornito lo spunto per coinvolgere artisti e intellettuali, chiamati ciascuno per la propria creatività ad animare l’acropoli e il Museo archeologico di Lipari con temi di interesse artistico e culturale. Nomi del calibro di Tahar Ben Jelloun e Lea Mattarella, Marco di Capua, Mariolina Bassetti e Vittorio Sgarbi, che si sono confrontati ad esempio sul tema dei significati dell’arte e sul rapporto tra arte e mercato. Il Festival è stato poi concluso con l’anteprima di Eolie 1950/2015/ Mare Motus, la mostra site specific nelle celle dell’ex carcere curata da Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi con opere degli artisti Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Gonciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini. Una mostra anticipazione di una progettualità futura che guarda alla cultura contemporanea come cultura in divenire, alito della nostra stessa identità. Opere donate, ci tengo a dirlo, al Museo per un valore di mercato pari a circa 300.000 euro!

Facciamo un primo bilancio, qual è stata la risposta degli abitanti di Lipari e del pubblico accorso per seguire l’evento?
Assolutamente positivo, nei giorni del Festival più di 2000 visitatori hanno riempito di vita i luoghi deputati all’arte. Grande entusiasmo nell’aria, tutti si sono sentiti protagonisti di un unico grande accorato omaggio all’arte, eoliani e stranieri.

Veduta del Castello di Lipari

Il “Castello”, un luogo suggestivo e dal forte impatto che sarà location elettiva del progetto “Centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie e Rassegna Internazionale Eolie”. Quest’ultimo rappresenta un buon esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Ce ne può parlare?
 Il Centro per le Arti contemporanee delle Isole Eolie avrà per scopo la promozione dell’arte e delle culture contemporanee in stretta relazione con il territorio. L’identità del centro sarà la ricerca, la ricognizione, la catalogazione, lo sviluppo, la creazione e l’esposizione di quelle opere d’arte contemporanee che hanno un rapporto imprescindibile con l’arcipelago eoliano ed i molteplici elementi che caratterizzano le isole. Mira a qualificarsi come eccellenza nello sviluppo delle idee e promozione della cultura contemporanea che ha, nella suggestiva sede dell’Acropoli e del suo Museo Archeologico, il suo cuore pulsante.
Il festival nasce del resto per dare un forte segnale perché l’idea possa rappresentare un’occasione unica di valorizzazione di un sito già straordinario, denso di bellezza paesaggistica e storie, in cui la città murata e il castello, furono luogo di prigionia e confino fin dal 1863 quando fu istituito il domicilio coatto e le case in rovina del borgo medievale furono trasformate in prigioni. Penso sinceramente che l’intervento attuale, realizzato in collaborazione con l’archeologa Maria Clara Martinelli, abbia rappresentato un’autentica riscoperta degli spazi quali segno di continuità e di rinnovamento a luoghi caduti nell’oblio e che oggi trovano un connubio con la bellezza dell’arte a 360°.

La mostra, con la quale è stata inaugurata il 7 settembre l’area del Castello (l’ex-carcere) che sarà dedicata all’arte contemporanea, è l’anteprima di un evento che verrà realizzato nella primavera 2015 e si intitolerà Eolie 1950/2015. Mare Motus. Come è avvenuta la scelta degli artisti invitati in questa prima fase?
La scelta, che è curatoriale, è stata fatta sulla scorta del legame degli artisti con la Sicilia; ciascuno di loro ha un’esperienza forte con l’Isola sapendone reinterpretare la luce, la forza, la contraddizione. Si tratta di nomi importanti, artisti come Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Gonciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, lgor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini, diversi tra loro ma ugualmente capaci di esprimere un racconto che potesse legarsi con la storia di questi luoghi straordinari.

Veduta dell'opera di Tahar Ben Jelloun all'interno di una cella dell'ex Carcere

Ci può dare qualche anticipazione sul concept di Eolie 1950/2015. Mare Motus
Posso dire solo che sarà un crescendo e che vedrà protagonisti artisti internazionali impegnati in un intenso confronto con il paesaggio e la sua specificità. Tutti a Lipari da maggio 2015 per la seconda fase di MARE MOTUS!

Info: www.mareolie.com

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