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REGGIO EMILIA | COLLEZIONE MARAMOTTI | 13 OTTOBRE 2019 – 16 FEBBRAIO 2020

di CHIARA SERRI

La filosofia è nomade, la diffusione dei concetti procede “per contagio”. Impossibile leggere le opere di Mona Osman (Budapest, 1992) attraverso categorie binarie. La sua ricerca non procede linearmente, ma in diverse direzioni, secondo una concezione rizomatica del pensiero che, citando Deleuze, si oppone al paradigma tradizionale della conoscenza filosofica, verticale e autoritario.

Mona Osman, Rhizome and the Dizziness of Freedom, veduta di mostra, Collezione Maramotti, 2019, Ph. Dario Lasagni

Le infinite possibilità dell’esistenza generano, quindi, la vertigine della libertà, quel senso di angoscia che spinge l’artista a sviluppare una riflessione teorica e spirituale sulla ricerca del Sé, affiancando episodi biblici e nozioni tratte dalla filosofia esistenzialista.

Mona Osman, Eaten by Facticity, 2019, olio e tecnica mista su tela, 120×155 cm, © the artist, Courtesy C&C Gallery, London

Giovanissima, cresciuta e vissuta tra Budapest, Nizza, Londra e Bristol, Mona Osman presenta alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia una selezione di opere inedite, realizzate parallelamente nel corso del 2019. Una modalità operativa che, come dichiara la stessa artista, le ha permesso di alimentare un dialogo serrato tra le singole opere che, «proprio come il rizoma, potrebbero risultare più autentiche in una struttura non lineare».

Mona Osman, Sodom and Gomorrah, 2019 olio e tecnica mista su tela, 210×225 cm, © the artist, Courtesy C&C Gallery, London

Facendo uso di colorazioni intense, ma anche di resine, collage ed elementi materici, Osman dà vita ad un vero e proprio tessuto pittorico, nel quale si intrecciano storie e memorie, citazioni e personaggi cuciti insieme in uno scenario denso e stratificato. Horror vacui, bisogno incontrollabile di riempire lo spazio, necessità di «perdersi nei dettagli per collegare ogni singola piccolezza ad un’altra». «Suppongo – spiega l’artista – che l’horror vacui rifletta in qualche modo il funzionamento del mio cervello: voler coprire tutto, collegare tutto ed esprimerlo».

Mona Osman, The Trinity of the Constant Chase, 2019, olio e tecnica mista su tavola, 240×300 cm, © the artist, Ph. Dario Lasagni

Il percorso espositivo, che si apre all’esterno della Pattern Room con il trittico The Trinity of the Constant Chase, si sviluppa all’interno della sala attraverso cinque grandi opere ad olio e tecnica mista su tela, cui fa da contrappunto la teca contenente lo sketchbook a partire dal quale è stato realizzato il libro d’artista che accompagna la mostra. Un’opera di dimensioni contenute ma di viva intensità che «corrisponde alla materia prima non filtrata, distillata nei quadri finali su larga scala». «Allo stesso modo in cui ho lavorato al libro alimentando i dipinti – conclude l’artista – l’insieme dei dipinti sta ora formando la mia pratica, che a sua volta sta formando la mia percezione in generale. E così via…».

Mona Osman, Rhizome and the Dizziness of Freedom, veduta di mostra, Collezione Maramotti, 2019, Ph. Dario Lasagni

Mona Osman. Rhizome and the Dizziness of Freedom

13 ottobre 2019 – 16 febbraio 2020

Collezione Maramotti, Pattern Room
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia

Orari: giovedì e venerdì 14.30-18.30, sabato e domenica 10.30-18.30
Chiuso 25–26 dicembre 2019, 1 e 6 gennaio 2020
Ingresso libero

Info: +39 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
www.collezionemaramotti.org

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