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BRESCIA | Ruaconfettora | 16 maggio – 30 giugno 2024

Ruaconfettora presenta un progetto espositivo dedicato ad un’importante collezione italiana d’arte contemporanea internazionale, la Bonomi Art Collection, ospitando nei propri spazi una selezione di oltre 40 opere, prevalentemente pregiati esemplari su carta di medio e grande formato, realizzate dai Maestri dei linguaggi astratti e cinetici del Novecento, da Bruno Munari agli esponenti del gruppo GRAV francese, dalle nuove avanguardie italiane ad artisti internazionali che, tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Novanta del XX secolo, hanno radicalmente trasformato il concetto di opera d’arte, interessandosi di problemi della percezione e di metodologia della visione.

La mostra è resa possibile grazie all’impegno profuso di Serena Bonomi, figlia di Gianfranco Bonomi e alla guida della sua Collezione, affiancata da Ilaria Bignotti, curatrice scientifica della Collezione e della mostra. Sin dal titolo, Telegramma urgente, tratto da un’opera di Bruno Munari esposta in mostra, il progetto espositivo dichiara sia la necessità di portare alla luce una selezione di lavori attentamente raccolti dal fondatore della Collezione cui appartengono queste opere, Gianfranco Bonomi (Brescia, 1939), anch’egli artista oltre che collezionista attento e rigoroso, in oltre cinquant’anni di indagini e scelte coerenti, sia la stringente volontà degli artisti rappresentati in mostra di dichiarare le potenzialità sperimentali dell’arte in un’epoca di grandi trasformazioni. Basti pensare all’impatto dirompente che ebbe Bruno Munari nel mondo delle arti inteso a 360 gradi: genio incredibile, metamorfico, leggerissimo e profondissimo, i cui settant’anni di idee e di lavori, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia (e si pensi ai pioneristici laboratori per stimolare la creatività infantile) si traducono, in mostra, in una selezione di sette opere su carta di medio e grande formato, realizzate negli anni Ottanta, dedicate alle sperimentazioni sul colore, sul vuoto e sul pieno, sull’alfabeto, sulle forme e sulle relazioni tra queste e il campo visivo.

Un altro percorso in mostra è dedicato al GRAV (Groupe de Recherche d’Art Visuel) gruppo di sei artisti, Horacio García Rossi, Francisco Sobrino, François Morellet, Julio Le Parc, Joël Stein e Jean-Pierre Vasarely (o Yvaral) attivi a Parigi dal 1960 a 1968 e fautori di un radicale rinnovamento nelle arti visuali, proclamando il superamento della visione individualistica dell’artista e sperimentando le potenzialità offerte dalla psicologia della percezione, dal movimento reale o virtuale, dal colore e dalla luce.
La pregiata cartella esposta in mostra proviene dalla fondamentale rassegna, curata dal grande critico d’arte Luciano Caramel, dedicata al GRAV nel 1975 a Como: sei bellissime opere su carta offrono una prospettiva storica del contributo visionario all’arte astratta dato da questi artisti.

Un’attenzione particolare è poi rivolta in mostra agli esponenti delle cosiddette neoavanguardie italiane degli anni Sessanta e Settanta: la cartella Milano 93 infatti contiene 13 opere su carta realizzate nel 1993 e firmate dai Maestri della seconda metà del Novecento, quali Getulio Alviani, Giovanni Anceschi, Alberto Biasi, Davide Boriani, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Ennio Chiggio, Gabriele Devecchi, Edoardo Landi, Enzo Mari, Manfredo Massironi, Bruno Munari, Grazia Varisco.
La maggior parte di questi sono stati gli esponenti di due rinomati gruppi di ricerca visiva nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, in dialogo con il GRAV francese: il Gruppo N di Padova (Biasi, Chiggio, Landi e Massironi) e il Gruppo T di Milano (Anceschi, Boriani, Colombo, Devecchi e Varisco).
Questi gruppi erano impegnati in ricerche cinetiche, percettive e scientifiche dove protagonisti sono il colore, le forme, la luce, la composizione accuratissima; le altre opere sono firmate da tre straordinari fondatori di nuove traiettorie sperimentali, quali Enrico Castellani, il cui lavoro ben dichiara il suo intento di attraversare e superare la superficie e la terza dimensione, Getulio Alviani, il maestro della relazione tra il metallo, la luce e la visione, ed Enzo Mari, radicale innovatore del design e attento studioso dei problemi relativi alla psicologia della visione e della programmazione nel campo delle ricerche estetiche.

L’area di ricerca francese è rappresentata in mostra anche dalla cartella di opere su carta di medio formato di Vincent Batbedat, dal titolo Méditations Géométriques, edita nel 1989 a Parigi: il rosso e il nero danno luogo a otto intense serigrafie dove le forme paiono fluire tra rigore della linea e mutazione del campo visivo. Un altro artista esposto in mostra è Max Huber: attivo già negli anni Trenta del Novecento, considerato tra i designer e grafici svizzeri più eclettici, ha realizzato per il noto Centro di arti visive RS-Serre Ratti di Como nel 1986 dieci opere grafiche, ideate nel 1936-1940: una straordinaria successione dove le linee e i colori, attentamente calibrati, vengono studiati e tradotti in delicati equilibri formali che rievocano lo spirito costruttivista dell’epoca.
Infine, si gioca su equilibri scultorei affidati all’ambiente la preziosa selezione di sculture di Salvador Presta (1925-2009), di origine italiana ma prevalentemente vissuto a Buenos Aires: qui, sin dai primi anni Quaranta entra in contatto e frequenta attivamente personalità di spicco del rinnovamento astratto delle arti, da Tomás Maldonado a Lucio Fontana, esplorando le possibilità dell’arte plastica e della tendenza costruttivista in particolare, che lo portano ad ottenere premi di rilievo. Si deve a lui, assieme ad altri artisti, la creazione di una rete internazionale che giunse e si affermò anche in Italia: il Movimento MADI, nato a Buenos Aires con la volontà di indagare le potenzialità artistiche liberate da imposizioni figurative, esplorando tutte le dimensioni della ricerca visuale. Le opere in mostra sono dei preziosi e rigorosi “mobiles”, sculture galleggianti nel vuoto che attraverso raffinate associazioni di forme cubiche di diverse dimensioni e colori, compongono disegni spaziali di grande poesia e invitano lo spettatore a ad una gioiosa e attenta contemplazione, carica di suggestioni.

Telegramma urgente. Appunti visivi dalla Bonomi Art Collection.
Opere da Bruno Munari a François Morellet, da Enrico Castellani a Salvador Presta.
a cura di Ilaria Bignotti

16 maggio – 30 giugno 2024
Inaugurazione giovedì 16 maggio, dalle ore 18.00

Ruaconfettora – Design Shop + Micro Art Gallery
Corso Palestro 48, Brescia

Orari: martedì – sabato h 10.00 – 14.00 / 15.00 – 19.00

Info: +39 331 3233160
info@ruaconfettora.com
www.ruaconfettora.com 

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