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Intervista a DANIELE COLOSSI di Matteo Galbiati

Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
Brescia è stata fortemente colpita dal Covid-19, tant’è che abbiamo provveduto a chiudere la Galleria il 21 febbraio ancor prima del lockdown imposto dallo Stato. Inevitabilmente le mostre in programma sono slittate, ma abbiamo organizzato da subito sulla nostra pagina Instagram un’iniziativa che desse la possibilità agli artisti di raccontare la Fase1 attraverso le loro opere taggandoci con @colossi_arte e aggiungendo l’hashtag #artathome. In brevissimo tempo hanno partecipato in tantissimi, abbiamo quindi raccolto alcune di queste opere tra le nostre storie in evidenza offerte dalla piattaforma creando una raccolta di opere, dando la possibilità agli artisti di una nuova visibilità social.
In seguito abbiamo creato uno spazio chiamato Colossi Space Lab, uno spazio virtuale che ci ha dato la possibilità di inaugurare la mostra di Max Bi. Urban Animals, opere di generose dimensioni, coloratissime e gioiose in contrasto al periodo vissuto per respingere la negatività e per ricordarci che la terra, le città possono sopravviverci e che gli animali trovano invece spontaneo invadere i nostri spazi.
La mostra è tuttora visibile accedendo al nostro sito Internet: lo spettatore si ritrova all’interno di uno spazio tridimensionale allestito come una vera enorme galleria all’interno della quale si può “camminare”  avvicinandosi alle opere per poterle ammirare anche nei particolari, leggerne le didascalie od allontandosi per poterle vedere nell’insieme.
In questo modo abbiamo fidelizzato i nostri collezionisti dando un forte segno della nostra “presenza”.
Abbiamo inoltre pensato ad una sorta di motto comunicandolo il più possibile attraverso i nostri social ed l’email  “l’arte non si ferma, noi ci siamo”, rendendoci disponibili anche a consegne e spedizioni, durante il lockdown.
Le luci delle vetrine dei nostri spazi espositivi durante la pandemia sono rimaste sempre accese giorno e notte, creando un faro luminoso dedicato all’arte.
Sempre nel periodo della Fase 1 abbiamo creato dei filmati inediti che raccontassero in maniera animata e coinvolgente la poetica di alcuni tra i principali artisti da noi trattati inviandoli a tutti i nostri contatti.

Max Bi. Urban Animals, spazio virtuale, Colossi Space Lab

Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
Abbiamo da subito reagito alla chiusura imposta instaurando collaborazioni, con gallerie d’arte anche straniere, allargando la nostra possibilità di vendita. I nostri obiettivi a breve termine sono stati quelli dell’apertura di una galleria estiva, con sede ad Iseo, per contrastare la naturale flessione di vendita del periodo estivo offrendo la possibilità di venirci a trovare per un caffè o un aperitivo in riva al lago. Inoltre abbiamo, in controtendenza, deciso di inaugurare anche durante il periodo estivo a compensazione degli eventi fieristici rimandati.

Colossi Arte Contemporanea, veduta degli spazi, Brescia

Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Agli inizi di marzo, io e Antonella abbiamo portato a termine il progetto Germinazioni, l’idea è di costituire una raccolta iniziale di opere per creare un museo d’arte contemporanea. Più di quaranta artisti hanno generosamente aderito alla donazione di opere per abbellire l’ingresso principale dell’Ospedale Mellino Mellini di Chiari-Franciacorta, numerosissime sono state le mail di ringraziamento per questa esposizione permanente dove le opere sono corredate da esaustive didascalie che ne descrivono anche la poetica. Commovente vedere quante persone, che magari mai sarebbero entrate in galleria, si soffermano per vedere, leggere e talvolta innescare estemporanei dibattiti sulle preferenze!

www.colossiarte.it

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