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MILANO | Banca Sistema | 24 novembre 2015 – 23 gennaio 2016

Inaugura oggi, 24 novembre 2015, alle ore 18, la mostra “Impact: Alchemy, Light and Fame”, personale di Julian T, nuovo protagonista del progetto no-profit Banca SISTEMA ARTE dedicato al sostegno e alla promozione di giovani artisti italiani.

Veduta della mostra di Julian T “Impact: Alchemy, Light and Fame”, Banca Sistema, Milano - Ph. Stefano Crose

La mostra ospita oltre 40 opere frutto del lavoro dell’artista, che fa della macchia di colore generata da un impatto il segno distintivo della propria ricerca estetica e concettuale e, insieme, l’atto conclusivo della performance, tesa all’immedesimazione con il pubblico e con il sistema di comunicazione di massa. Dalla periferia del quadro l’attenzione viene inevitabilmente catturata verso il centro, dove tempo e spazio sembrano precipitare. “Impact”, nelle declinazioni dell’alchimia, della luce e della fama, è sia una tecnica sia un linguaggio artistico sviluppati da Julian T. sin dall’inizio del proprio percorso.

Julian T, Impact Silver, Acrilico su foglia argento, cm 200x200, 2015

Banca Sistema, come di consueto, realizza un catalogo della mostra, pubblicato e distribuito con Vanillaedizioni; il testo critico è di Luca Bochicchio, giovane curatore con esperienza internazionale che racconta così il progetto del giovane artista savonese:

“Cos’è l’impact? Concettualmente è il frutto di una fusione fra la contingenza, l’attuale sistema di comunicazione di massa e l’attrazione umana verso l’ignoto. Plasticamente è sia una tecnica sia un linguaggio artistico, sviluppati e messi in circuito da Julian T. La scoperta e il lavoro intorno al processo di realizzazione della macchia coincidono con la riflessione dell’artista sul significato dell’esperienza estetica/estatica propria dell’arte visiva. La macchia attira il nostro sguardo, attrae e attiva la nostra immaginazione perché è primitivismo assoluto, è la primordiale nascita del segno visivo e, pertanto, stimola in noi processi inconsci di elaborazione psicologica. Quel che più affascina entrando nel mondo di Julian T. è scoprire che il processo tecnico/creativo e quello teorico/concettuale hanno la medesima profondità analitica e la stessa coerenza metodologica. L’obiettivo di Julian è puro: raggiungere l’essenziale in un duplice senso, la sintesi della visione (attraverso il gesto, la luce, il colore, la forma) e la sintesi (forse la risoluzione) del conflitto fra l’intimità individuale e tutto ciò che all’esterno si muove e influisce sul percorso. […]
Nella mostra “Impact: Alchemy, Light and Fame”, ospitata negli spazi di Banca Sistema a Milano, Julian T. presenta la sintesi delle sue ultime ricerche. L’alchimia, la luce e la fama sono i tre grandi filoni che racchiudono una sola e complessa tensione estetica e concettuale: quella che dal rapimento visivo-psicologico della macchia porta all’immedesimazione con il pubblico e con il sistema della comunicazione di massa. Osservando le diverse conformazioni della macchia, si colgono le tensioni e le direttrici che hanno spinto il colore al limite delle possibilità spaziali. La macchia è percorribile e decifrabile come una mappa, possiede una specifica autonomia segnica, determinata dal caso o da ciò che noi ancora possiamo soltanto conoscere e identificare come tale. Dalla periferia del quadro la nostra attenzione è inevitabilmente attratta verso il centro, dove lo spazio e il tempo sembrano precipitare. È inevitabile proiettare la nostra mente verso le immagini dei buchi neri, dello spazio insondabile (e quindi verso lo spazialismo). Quel che si presenta al nostro sguardo è solo l’effetto finale di un processo dinamico e complesso, così come l’universo che conosciamo oggi (pur se in costante espansione), è il riflesso di eventi consumati in precedenza. Il tutto è cristallizzato in un frame, un fermo immagine che la nostra cognizione digitale ci porta a visualizzare indietro e in avanti nel tempo, da diversi punti di vista, come in uno slow-motion della performance. Nonostante tali suggestioni, si tratta pur sempre di un quadro, connotato dalla sua canonica fermezza. Eppure, al suo interno, a volte balugina un dettaglio tridimensionale, un frammento solido che sembra denunciare il principio organico e processuale che ha dato origine all’immagine. Si tratta di scaglie del vetro-contenitore che, come schegge di un guscio, appaiono agglomerate all’impasto cromatico: tracce dell’utero-uovo che, rompendosi, ha fatto esplodere la vita”.

Julian T, Impact Madonna, Stampa digitale su PVC, cm 80x60, 2015

Julian T. Impact: Alchemy, Light and Fame

Banca Sistema
Corso Monforte 20, Milano

24 novembre 2015 – 23 gennaio 2016

Ingresso su invito

Catalogo: Vanillaedizioni

Per informazioni:
tel. +39 02 802801
www.bancasistema.it

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