Non sei registrato? Registrati.
MILANO | Museo del Novecento | 7 settembre 2021 – 6 marzo 2022

di MATTEO GALBIATI

Il compito degli Archivi d’artista, secondo il principio fondamentale base della loro attività, è quello di valorizzare, diffondere, approfondire, comunicare e studiare il lavoro del maestro che tutelano, missione che, ovviamente, non si compie ed esaurisce nella realizzazione del tanto agognato Catalogo Ragionato della sua opera. Mettere ordine nella ricerca, difenderla dai falsi e circoscriverne l’autenticità a lavori realmente eseguiti, archiviandoli e ricostruendone il percorso e la storia espositiva, è certo uno degli “incarichi” che all’Archivio compete, ma non si ultima affatto a questo. Il dovere principale è e resta quello della conoscenza, della prosecuzione delle ricerche e delle analisi sulla missione intellettuale che l’artista ha condotto in vita, di raccoglierne l’eredità intellettuale. L’Archivio non è un banale deposito di documenti e materiali è, invece, un organismo vivo, attivo e propositivo che rinnova la sua azione nel tempo e nelle circostanze, tenendo al centro dell’osservazione culturale il nome dell’artista che salvaguarda.

Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, Il Tempio, Prospetto posteriore – La Moneta Virtuale – Foglio VI della Cartella in tiratura limitata, a cura degli Archivi Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, edizione dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma dell’Istituto centrale per la grafica di Roma, 2020-2021, 45×60 cm

Tra gli altri, in questo ruolo dinamico e di azione continuativa, si sono sempre particolarmente distinti l’Archivio Vincenzo Agnetti e l’Associazione Archivio Paolo Scheggi che hanno proposto nel tempo interessantissime attività di “sostegno” allo studio approfondito e integrato su questi due grandi maestri. In questa occasione le due istituzioni si distinguono nuovamente dando al pubblico l’occasione per “riscoprire” i contenuti progettuali di un lavoro che Vincenzo Agnetti (1926-1981) e Paolo Scheggi (1940-1971) avevano pensato e concepito congiuntamente, lavorandoci poi a quattro mani. Un’opera questa che impegnò i due artisti tra il 1970 e il 1971, ma che, sfortunatamente, non ebbe l’occasione di vedere la luce nella sua formulazione concreta e definitiva perché la prematura scomparsa di Scheggi, avvenuta alla fine del mese di giugno del 1971, interruppe il suo sviluppo. Grazie, quindi, all’impegno degli Archivi, che, come gli artisti, hanno lavorato congiuntamente recuperando dai rispettivi fondi tutta la documentazione relativa a questo progetto, Il Tempio. La nascita dell’Eidos – questo il titolo dell’incompiuta – ha modo di riemergere dalle pieghe del tempo e trovare occasione di valorizzazione grazie all’impegno critico e storiografico di Ilaria Bignotti e Bruno Corà, i due studiosi specialisti dei due artisti che, dopo un lavoro lungo un anno, hanno configurato il progetto nella mostra Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, Il Tempio. La nascita dell’Eidos. Un progetto ritrovato. Esposizione che poi ha trovato naturale accoglienza presso lo Spazio Focus del Museo del Novecento di Milano.

Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi ritratti ai lati de Il Trono, 1970 Fotografia di Fabio Donato Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti e Associazione Paolo Scheggi

Questa mostra, concentrata e concisa, è un’anteprima assoluta e, a distanza di cinquant’anni da quando Agnetti e Scheggi l’avevano pensata, riporta nella città in cui era stata ideata, il progetto originale. L’accurato approfondimento scientifico condotto dagli studiosi e la volontà ferma di restituire allo sguardo del pubblico un’opera “nascosta” sono le basi qualificanti di questa piccola mostra che è, però, ricca di documenti, fotografie e carte originali attentamente selezionate e recuperate. Elementi focali, che accolgono il visitatore, sono proprio i disegni originali che dimostrano i propositi e i desideri degli artisti, i principi che animavano la loro concettualità visionaria unita e indirizzata, in questo caso, verso un’unica idea, un unico spunto che, pur alimentato da singolari identità, mirava ad una sola risoluzione finale.
Le sei carte esposte “appuntano” il desiderio di sviluppare un’architettura immaginaria, un tempio che custodisse il principio dell’εἶδος, l’archetipo delle idee, la forma di un simulacro che è essenza della conoscenza in tutte le esternazioni e i campi che possono competerle. Per gli artisti il contenuto da tutelare era costituito da “oggetti linguistici raffiguranti le forme primarie del sociale, della soggettività e del potere”.

Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, Il Tempio. La nascita dell’Eidos. Un progetto ritrovato, veduta della mostra, Spazio Focus, Museo del Novecento, Milano Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti e Associazione Paolo Scheggi

La loro azione è dimostrazione di quanto attivo fosse, a quel tempo, il raffronto di  teorie, questioni e pensieri tra gli artisti e quanto importanti fossero i relativi scambi, le convergenze e il dibattito impegnato tra intellettuali che avevano modo di veicolare non solo discussioni inerenti gli aspetti formali e linguistici delle loro ricerche, ma anche osservazioni filosofiche in grado di rivolgersi all’attualità della società rivendicando, quindi, per l’artista quel ruolo demiurgico che la contemporaneità stava lentamente erodendo.
Questo interessante progetto, impreziosito da un’importante e raffinata cartella calcografica e da una monografia di prossima presentazione (in occasione della conferenza del 17 febbraio n.d.r.), è, quindi, un nuovo punto d’arrivo e una nuova partenza, pregevoli e utili, per un’aggiornata contestualizzazione scientifica, storica, artistica e culturale su due artisti capitali per la storia dell’arte contemporanea come Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, il cui pensiero, come questo progetto dimostra, cinquant’anni dopo è ancora fonte inesauribile di nuove suggestioni e continue riflessioni, sempre attuali e valide nel nostro presente.

Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi, Il Tempio. La nascita dell’Eidos. Un progetto ritrovato
a cura di Archivio Vincenzo Agnetti e Associazione Archivio Paolo Scheggi
con Ilaria Bignotti e Bruno Corà
cartella in tiratura limitata edita da Stamperia dell’Istituto Centrale per la Grafica, Roma
monografia Forma Edizioni
incontro-conferenza sul progetto: 17 febbraio 2022 presso Sala Fontana, Museo del Novecento

7 settembre 2021 – 6 marzo 2022

Spazio Focus
Museo del Novecento
Piazza Duomo 8, Milano

Orari: tutti i giorni 10.00-19.30; giovedì 10.00-22.30; chiuso il lunedì; ultimo ingresso consentito un’ora prima della chiusura del museo

Info: www.museodelnovecento.org
www.vincenzoagnetti.com
www.associazionepaoloscheggi.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •