MARANOLA di FORMIA (LT) | Sedi varie | 24-26 agosto 2012
Intervista a MARIANNA FAZZI, ISABELLA INDOLFI e GIULIA MAGLIOZZI
di Elena Baldelli
SEMInARIA sogninterra invade anche quest’anno i vicoli, le case e i giardini del borgo medievale di Maranola trasformandolo per tre giorni in un luogo da sogno. Le tre curatrici del Festival d’arte contemporanea, quest’anno alla sua seconda edizione, ci hanno raccontato “visioni” e “magie” a cui assisteremo nell’ultimo week-end di agosto.
Potreste presentarci SEMInARIA sogninterra e le sue caratteristiche di base? E perché avete pensato a quest’evento a Maranola?
Lungo un percorso di circa 1 km fatto di salite e discese, i visitatori assisteranno al dischiudersi incessante di luoghi pubblici e privati che, messi a disposizione dagli abitanti, accoglieranno installazioni come mete interstellari, interventi capillari e leggeri come i sogni, che congiungeranno i punti nello spazio a creare connessioni fra le persone che lo attraverseranno.
SEMInARIA sogninterra è un progetto che si nutre delle energie del territorio; è arte che riscopre la sua funzione sociale, innestandosi nelle maglie della comunità, fortemente partecipe e coinvolta in tutte le fasi del progetto. Siamo convinte che il nostro progetto abbia trovato un terreno fertilissimo a Maranola grazie non solo alla bellezza statica del suo paesaggio, ma anche per la capacità dinamica dei suoi abitanti di qualificare e valorizzare le risorse endemiche, in un nuovo e più efficace equilibrio tra natura e cultura. Una fitta rete di associazioni locali no profit, infatti, si occupa delle varie categorie sociali e, in base al principio della solidarietà reciproca, favorisce la sopravvivenza culturale e sociale del paese, che altrimenti sarebbe abbandonato a sé stesso dalle istituzioni e all’emigrazione giovanile.
Come si svolgono le dinamiche di perlustrazione e i rapporti abitanti – artisti?
Ogni artista viene invitato a trascorrere un breve periodo di residenza durante il quale entra in contatto con il paese e le sue dinamiche sociali, al fine di calibrare al meglio il proprio contributo al festival. Gli artisti si lasciano così ispirare da storie, immagini o scorci e insieme alle curatrici scelgono il loro “posto”.
Ospitati direttamente dagli abitanti del paese, gli artisti hanno modo di rinsaldare il legame con la comunità, intrecciando relazioni che in alcuni casi travalicano l’esperienza del festival, come l’amicizia nata tra i signori Gennaro e Paolina e l’artista Serena Piccinini. Questo legame speciale è iniziato lo scorso anno, durante il faticoso allestimento di Serena. Lei ricamava di lumache il muro di fronte la casa di Gennaro e Paolina e veniva da loro supportata e incoraggiata con racconti, canzoni e fichi di stagione.
Cosa avverrà in questa seconda edizione?
In virtù dei legami che si sono creati nella prima edizione, abbiamo deciso di dare un primo segnale di continuità, invitando 5 artisti della prima edizione a tornare, effettuare un passaggio di testimone con i nuovi arrivati e diventare così “residenti” a tutti gli effetti.
Altri nuovi artisti interverranno sul percorso espositivo che, come l’anno scorso, si concentrerà sulla zona di Maranola chiamata “Moricone”, che è ricca di giardini e torri medievali, e quest’anno sarà valorizzata con nuove presenze e nuovi scorci.
L’apertura di passaggi nuovi rispetto alla prima edizione ci permette di stravolgere il percorso in alcuni punti e di ospitare riflessioni che necessitano di una dimensione più intima e raccolta. Come l’anno scorso, tutto punterà ad un coinvolgimento sensoriale del visitatore, avvolgendolo in un ambiente sensibile fatto di opere d’arte che potranno essere esperite, attraversate, sentite, toccate, annusate.
Una novità del 2012 è l’organizzazione di un gran numero di eventi collaterali come mostre, concerti e spettacoli teatrali, che accompagneranno i viaggiatori al di fuori del percorso espositivo, alla scoperta dell’intero del borgo.
Potreste darci delle anticipazioni sulle opere che vedremo per le vie di Maranola?
Gli artisti invitati per questa nuova edizione hanno attinto a piene mani dall’immaginario culturale e visivo di Maranola: racconti e culti antichi saranno reinterpretati e passaggi dimenticati riaperti.
La cripta delle Madonne del latte, scoperta da poco da alcuni abitanti del posto e per tutti motivo d’orgoglio, diventa stimolo per un artista a riflettere sull’iconografia perduta e svelata. Allo stesso modo la fiera e decisa reazione della comunità all’ipotesi di restauro “non condivisa” del poggio, uno dei luoghi simbolo del borgo, porta un’altra artista a concepire un’opera d’arte partecipata, che coinvolgerà le anziane del borgo. L’apertura di spazi nuovi rispetto alla prima edizione ci permette di stravolgere il percorso in alcuni punti e di ospitare riflessioni che necessitano di una dimensione più intima e raccolta. Elementi architettonici del luogo – come archi, passaggi e angoli suggestivi – e materiali trovati sul posto – come luci, mattonelle e porte antiche – hanno ispirato le visioni e le fascinazioni di alcuni artisti, mentre altri hanno raccolto interviste, vedute e suoni per poi imbastirli in enigmi che – ovviamente – non riveliamo ma che vi invitiamo a scoprire e/o riscoprire.
SEMInARIA sogninterra | Festival d’arte contemporanea
a cura di Marianna Fazzi, Isabella Indolfi e Giulia Magliozzi
II edizione
Sedi varie, Maranola di Formia (LT)
24 – 26 agosto 2012