Non sei registrato? Registrati.

Intervista a GIULIO MARCHETTI a cura della Redazione

Da esposizioni in presenza al debutto nella Cripto Art. Dalla poesia all’arte visiva. L’artista romano Giulio Marchetti sintetizza i temi della sua ricerca che si concentra sulla Digital Art dopo aver sperimentato con il linguaggio poetico.
Ad un anno esatto dalla pubblicazione su La Repubblica (a Natale 2020) di Dramazon, opera prima della sua trilogia a cui è seguita per San Valentino Modern Heart e Easteria per Pasqua, Marchetti continua la sua riflessione critica sulla società. Le tematiche degli ultimi lavori mettono al centro l’ambivalenza dei concetti di socialità e condivisione nell’era della pandemia e del distanziamento prolungato e forzato…

Giulio Marchetti, Pulp Virus

Giulio Marchetti nasce come poeta. Qual è stato il salto che ha portato all’arte visiva? L’anello di congiunzione tra la parola e l’immagine?
Fondamentalmente la passione per l’arte moderna e contemporanea, nonché l’urgenza di trovare nuovi stimoli rispetto alla poesia.

Giulio Marchetti, Just Read

Qual è la sua personale definizione di digital art e come risponde questa forma d’arte alle sue esigenze di comunicazione di artista contemporaneo?
In realtà non avevo una personale definizione di Digital Art, anzi ero impegnato nella preparazione di una mostra fisica, a metà tra la poesia e l’arte concettuale. Il titolo del progetto era Save the words. Poi la pandemia ha cambiato i miei piani, orientandomi verso la Digital Art. In ogni caso l’arte digitale, come anche la Street Art, talvolta si presta ad operazioni di “instant marketing”. Sono diversi infatti gli artisti che cavalcano la stretta attualità. La Digital Art, in questo senso, ha cambiato i paradigmi di fruizione dell’arte.
I contesti tradizionali, siano essi musei, gallerie o spazi pubblici, sono ancora gli unici fornitori di dignità artistica. Tuttavia il mercato, ed in particolare il Mondo Crypto, potrebbero definitivamente consacrare la Digital Art.

Giulio Marchetti, Aquidrone

Attraverso il suo lavoro ha affrontato il tema dell’ambivalenza che caratterizza la comunicazione ai tempi dei social…
Brain Friday e Modern Culture affrontano la tematica del consumismo. Narcisistico e frenetico. Relax denuncia la dipendenza da farmaci (e, più precisamente, da psicofarmaci). Aquidrone e Baby Station, sottolineano il dominio della tecnologia. POST racconta la mania che ci tiene incollati ai social.

Ci stiamo avvicinando al Natale. A questa festività ha dedicato un’opera caratterizzata dall’amara ironia che permea molti dei suoi lavori… Com’è nata l’opera Dramazon?
Dal nome. Un’intuizione. Un istante. Ho visualizzato la scena ed è nata l’opera.

Giulio Marchetti, Baby Station

Spesso a commento delle proprie opere cita alcune delle più grandi personalità dell’arte internazionale. Quali sono i suoi più grandi riferimenti tratti dalla storia dell’arte?
Impossibile citarli tutti. Ad ogni modo, in ordine sparso, direi Jannis Kounellis, Damien Hirst e Fèlix González-Torres.

Progetti in cantiere?
Coltivo due progetti che sembrano agli antipodi. Una mostra fisica e l’esordio nella Crypto Art.

 

Giulio Marchetti nasce nel 1982 a Roma, ha esordito con “Il sogno della vita” nel 2008.
Con Puntoacapo pubblica nel 2010 “Energia del vuoto” con prefazione di Paolo Ruffilli, nel 2012 “La notte oscura”, nel 2014 “Apologia del sublime”. Con Giuliano Ladolfi editore pubblica nel 2015 la raccolta “Ghiaccio nero”.
Con la poesia “A metà“, è stato inoltre selezionato per “Il fiore della poesia italiana” (tomo II – i contemporanei), un ambizioso progetto antologico che raccoglie il meglio della poesia italiana sotto la curatela di autorevoli esperti (Puntoacapo, 2016).
Nel 2020 pubblica con la casa editrice Puntoacapo la raccolta “Specchi ciechi” con prefazione di Maria Grazia Calandone, postfazione di Vincenzo Guarracino ed una nota di Riccardo Sinigallia.
Diverse sue poesie sono edite in antologie collettive. Della sua poesia si è occupato, fra gli altri, il Prof. Gabriele La Porta, storico conduttore e direttore Rai.

https://giulio-marchettiart.it/

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •