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LOZIO (BS) | falía* Artists In Residence | luglio – settembre 2022

Intervista ad ALICE VANGELISTI di Alessia Pietropinto

Nato nel 2018 in occasione del diploma di laurea in Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Accademia SantaGiulia di Brescia di Alice Vangelisti, curatrice di origini bresciane, falía* è un progetto di residenza che ha come obiettivo riportare l’arte contemporanea in un luogo, Lozio, in Valle Camonica, che vanta una storia artistico-culturale millenaria. Ogni anno accoglie e ospita, per un periodo di tempo variabile, giovani artisti e artisti affermati provenienti da tutto il mondo andando così a creare contaminazioni stilistiche e formali che danno origine a opere ambientali con cui plasmare rispettosamente il territorio instaurando, con quest’ultimo e i suoi abitanti, un  dialogo su di una memoria storica e artistica pronta a rifiorire. A emergere, sin dal principio, è la creazione di un legame, intenso e viscerale, tra gli artisti scelti e il territorio, un senso di appartenenza a una natura incontaminata pronta ad accogliere ed essere a sua volta accolta da artisti di differente età e provenienza, compagni di avventura che, attraverso personali ricerche, danno vita a una inaspettata rete di incontri e scambi reciproci, a una dimensione fatta di inevitabili contaminazioni artistiche e concettuali. La tradizione del luogo si interseca così con lo sguardo innovativo e facilmente impressionabile di coloro che, abitando la città, si lasciano facilmente suggestionare da un contrasto paesaggistico fatto di rocce, natura verdeggiante, animali e cieli stellati; uno sguardo nuovo che, coadiuvato anche dagli abitanti del luogo, fornisce un nuovo e inaspettato punto di vista da cui emerge la vera essenza della Valle, i suoi scorci, la sua bellezza incontaminata, il suo essere territorio di passaggio per molti e casa per altri. Abbiamo incontrato l’ideatrice del progetto per farci raccontare, più nello specifico, come è nata falía* e come si è evoluta negli anni:

Cesare Patané, Bote, 2019, tecnica mista – Courtesy l’artista e Associazione falía*

falía* è un’associazione culturale che si pone l’obiettivo di instaurare un dialogo tra giovani artisti, nazionali ed internazionali, ed artisti affermati, mettendo le loro opere in contatto con un territorio, la Valle Camonica, che necessita di essere maggiormente sfruttato da un punto di vista artistico-culturale. Quali sono state le motivazioni che ti hanno portato ad avviare un progetto così peculiare ed unico nel suo genere?
La Valle Camonica è una terra che ha a che fare con l’arte da tempo immemore. Basti pensare che proprio qui troviamo la prima testimonianza artistica della storia dell’umanità: le incisioni rupestri che, tra l’altro, sono state il primo sito UNESCO riconosciuto in Italia. Questo rapporto con l’arte è continuato nei secoli, dando vita anche a testimonianze di livello non indifferente.
La mia volontà è stata quella di iscrivermi nelle radici del luogo e in qualche modo cercare di continuare questa linea artistica coinvolgendo una serie di interpreti contemporanei. Sicuramente l’arte, e in particolare quella contemporanea, non è mai semplice da affrontare, ma questo territorio non è nuovo a interventi di questo tipo: già da tempo infatti sono sorti dei progetti che hanno portato a lavorare qui anche grandi nomi del panorama nazionale e internazionale. Per quanto riguarda Lozio, il fascino maggiore per me è stato dettato dalla natura del luogo: se la Valle Camonica può essere già definita ai margini del sistema cittadino dell’arte contemporanea, Lozio lo è ancora di più. E la sfida sta proprio in questo: portare l’arte contemporanea in questa terra remota affinché queste due entità, apparentemente distanti, possano incontrarsi – e per certi versi anche scontrarsi – per aggiungere valore al luogo.

Ilaria Margutti, Work in progress per falía* 2020 – Ph. Maura Vangelisti Courtesy l’artista e Associazione falía*

Gli artisti scelti per la residenza vivono e lavorano per alcune settimane immersi totalmente nel territorio di Lozio, luogo che presuppone un cambio di prospettiva e una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente. Come viene percepito questo ritiro dagli artisti e che tipo di impressioni hai riscontrato da parte loro negli anni?
Non sempre è facile rapportarsi con una realtà di questo tipo: si è completamente fuori dal mondo, lontano dal caos cittadino, ma se per molti questo può essere percepito come uno svantaggio, per me non lo è affatto. Anzi, questa esperienza permette in qualche modo di recuperare quel rapporto con la natura e con una realtà autentica che si sta sempre più perdendo. Per gli artisti può essere una sorta di pausa dalla quotidianità che permette però di innescare anche nuove tematiche e nuove modalità di intendere e portare avanti il proprio lavoro e la propria ricerca artistica.

falía* 2022 apre le porte a undici nuovi artisti scelti dalla Commissione Artistica che si ritroveranno a dover lavorare in un contesto differente e suggestivo. Cosa ti aspetti da questa nuova residenza? Come pensi potrebbe evolvere la loro poetica in queste settimane?
L’aspetto più interessante e curioso è vedere come la bozza sulla carta si trasforma completamente una volta che gli artisti incontrano Lozio, anche perché spesso è difficile immaginare a priori quello che sarà innescato durante il periodo di residenza. Le opere saranno certamente in linea con la ricerca di ciascuno, ma è quasi impossibile prevedere quale sarà il risultato finale per ciascuno di loro. Sicuramente sarà il frutto del loro incontro con il territorio, dell’esperienza che vivranno in residenza, delle persone che conosceranno e dei luoghi che vedranno. E il bello sta in questa imprevedibilità del tutto umana.

Alessio Barchitta, Non ti scordar di me, 2021, incisione su resina – Courtesy l’artista e Associazione falía*

Questo tuo progetto come è stato accolto dagli abitanti della comunità di Lozio? In che modo hai affrontato, se ci sono state, le iniziali difficoltà di portare l’arte contemporanea in una realtà forse poco avvezza a questo linguaggio espressivo?
Sembrerà strano dirlo ma ho trovato molta più apertura qui a Lozio che in città. Non nego che inizialmente avevo dei timori, ma, a tutti gli effetti, ora posso dire di sentirmi a casa, così come anche gli artisti che ospitiamo ogni anno. Qui c’è un calore umano e un senso di accoglienza che non ho trovato da nessun’altra parte. In fondo, è proprio qui che nasce quella che amo definire una comunità mista: non è raro infatti vedere insieme artisti e abitanti che creano dei legami che vanno anche oltre la semplice esperienza professionale. Infatti, si innescano una serie di dinamiche che permettono di creare anche delle relazioni umane che continuano negli anni.

Durante il periodo di residenza gli artisti producono opere site-specific che successivamente vengono donate. Secondo quale modalità espositiva vorresti in futuro valorizzare al meglio i singoli lavori, in modo tale da permettere una totale ed immersiva fruizione delle opere e contribuendo così ad ampliare maggiormente quel legame, intimo e duraturo, con il territorio?
Ogni anno le opere vengono donate al Comune, andando così a creare una vera e propria collezione pubblica di arte contemporanea che si diffonde sul territorio e che resta in allestimento permanente. In questi ultimi anni, i lavori degli artisti stanno letteralmente uscendo dalle mura del museo per essere collocate in paese o lungo i sentieri nel bosco. In questo modo, l’arte può essere fruita dal pubblico in qualsiasi momento, spesso quasi come un incontro casuale e inaspettato. Così, si fruisce dell’arte in maniera più fresca e dinamica, andando allo stesso tempo a scoprire anche le bellezze che questo territorio ha da offrire.

Alessandra Breviario, Work in progress per falía* 2022 – Courtesy l’artista e Associazione falía*

Ogni edizione di falía* avrà sicuramente lasciato emozioni diverse, facendoti scoprire anime e poetiche a te affini e complementari. Come vivi e gestisci le residenze e quale tipo di connessione emotiva e lavorativa stabilisci, forse anche involontariamente, con i singoli artisti presenti?
Con ognuno di loro si instaurano dei legami particolari, unici nel loro genere, ed è quasi naturale che ogni esperienza venga costruita su misura, in base anche alle diverse esigenze e peculiarità. Ogni volta ne esco arricchita non solo professionalmente ma anche e soprattutto personalmente. Infatti, durante i mesi estivi, io vivo letteralmente insieme agli artisti, mettendomi a loro completa disposizione sia per esplorare il territorio sia per la realizzazione delle opere. Ogni volta mi stupisco di come loro, persone “estranee” a Lozio, siano in grado di farmi scoprire lati inediti di questo paese. falia* è un progetto che mi tiene impegnata per molti mesi all’anno, ma l’ho sempre percepito come una straordinaria occasione per conoscere nuovi artisti a cui, a mia volta, far conoscere un territorio al quale sento di appartenere. 

Dal 2018 ad oggi falía* ha subito un’importante evoluzione; da progetto di tesi a residenza permanente simbolo di un territorio e di un’ideale che negli anni si è consolidato sempre più. Cosa è cambiato nel corso di questi anni e quali sono i tuoi progetti futuri?
In realtà, la sua essenza è sempre stata la stessa: innescare continuamente delle piccole scintille contemporanee che possano valorizzare il luogo. Anche se ogni volta, con l’intervento dei diversi artisti, si può dire che l’esperienza è sempre differente. Ognuno di loro porta infatti le sue specificità qui a Lozio, aggiungendo colore ad un luogo che si sta via via spegnendo, ma che ha ancora tanto da offrire. E per questo non deve, dal mio punto di vista, cadere nell’oblio.
L’idea è quella di cercare di portare avanti questo progetto per continuare ad interpretare con occhio esterno quelle che sono le peculiarità del territorio, mettendolo in qualche modo in discussione, coinvolgendo sempre più artisti nazionali ed internazionali che possano portare la loro esperienza e la loro arte a Lozio. Non è facile spostare le logiche dell’arte contemporanea in un paese di montagna, ma non è nemmeno impossibile: finché questa sfida continuerà ad esistere, anche falía* per me manterrà accese le sue scintille.

falía* Artists In Residence 2022

Artisti: Alessandra Breviario, Bronzo Studio, Boris Cassanmagnago e Chiara Lodrini, Cesare Galluzzo, Nikolai Kaasa, Federica Mambrini, Benedetta Manzi, Giulia Pellegrini, Muz

luglio settembre 2022

Luoghi vari
Lozio (BS)

Info: falia.air@gmail.com
falia.associazione@gmail.com
www.falia-air.com

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