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Un artista per vocazione, di mente e capacità: Christian Rainer ci propone una sua nuova ed illuminante riflessione sui grandi temi che riguardano l’Uomo e il suo vivere nell’accezione più alta, attraverso una serie di lavori presentati nella sua ultima personale presso la Traffic Gallery di Bergamo. Un site specific di espressioni eterogenee: fotografia, scultura, installazione luminosa, video, tracce sonore; la città viene coinvolta a partire dall’immagine di se stessa e diviene tramite “naturale” e domestico, affettivo per i più, per discutere e far discutere anche l’osservatore più “distante”. La mostra – giocata fra gli spazi della galleria e quelli della Basilica di Santa Maria Maggiore – porta il titolo poetico di Limen, sugli aspetti occulti della Natura epifanica, in riferimento al mondo così come noi lo conosciamo con tutte le sue manifestazioni espresse ma anche occulte, rappresentanti, queste ultime, di tutto ciò che è origine e fondamento. Rainer non è interessato all’aspetto autoreferenziale dell’arte e da sempre sembra discostarsi da esso per concentrarsi sul suo possibile ruolo di tramite e sulla sua attitudine a farsi strumento d’espressione per quelle verità che, altrimenti, finirebbero inespresse o peggio ancora incomprese. Ogni suo progetto nasce dal pensiero, che ne è fondamento, che viene poi derivato in quello che sembra essere il migliore dei medium d’espressione poetica, a partire dalla parola, il più antico fra gli amori dell’artista. Nel progetto Limen, è l’uomo stesso a divenire ostacolo di se stesso nella comprensione di determinati aspetti della Natura, a cui però appartiene profondamente. Così, una delle icone centrali della mostra è rappresentata da uno scatto in cui un semplice uomo – che non mostra il proprio volto ed incarna così la molteplicità della comunità di cui è membro per specie e diritto di nascita – si specchia rivelandosi come un buco nero, una sagoma che assorbe un intorno articolato e indistinguibile. Uno degli aspetti più interessanti del progetto, è il coinvolgimento della città, che non viene ri-abitata semplicemente in termini di spazi espositivi e di tesori che custodisce (per esempio: nella Basilica sarà ascoltabile l’esecuzione di uno spartito derivato da un intarsio di Lorenzo Lotto, presente nella Basilica stessa) ma che diviene soggetto dell’opera: Rainer infatti l’ha immortalata in una serie di scatti, prima di affidare gli stessi alla logica di un rebussista professionista, Federico Mussano dell’A.R.I – Associazione Rebussisti Italiani – che ha tradotto le immagini in rebus derivandone significati imprevedibili anche per lo stesso artista, che non rappresentano il significato reale dell’immagine ma una possibile alternativa. Una mostra tutta da godere, che va ben al di là dell’esposizione in cui le opere sono esposte per il semplice gusto di essere ammirate per forme e colori; un progetto complesso che dimostra quando possa essere importante dare fiducia, spazio e libertà ad un artista, affinché esso sia messo nelle condizione di esprimere al meglio il proprio personale senso dell’arte, ridisegnando per lei quel ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’uomo che ha sempre avuto e che il contemporaneo sta perdendo, fra mille sciocche e futili difficoltà, che solo una visione superficiale può attribuire alla dittatura del mercato.
 (Viviana Siviero)

La mostra in breve:
Christian Rainer. Limen. Sugli aspetti occulti della Natura epifanica
Traffic Gallery
Via S. Tomaso 92, Bergamo
Info: +39 035 0602882
www.trafficgallery.org
Inaugurazione giovedì 13 maggio 2010 ore 18.00
14 maggio – 22 giugno 2010
Altre opere dello stesso progetto saranno visibili presso la Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo a partire da venerdì 14 maggio 2010

In alto da sinistra:
Nubila, 2010, scultura, cm 50x167x18. Courtesy Traffic Gallery
Nubila, 2010, digital print, cm 70×100. Courtesy Traffic Gallery

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