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LUGANO | Cortesi Contemporary | 16 maggio – 7  luglio 2013

Intervista a STEFANO e ANDREA CORTESI di Ilaria Bignotti

Una nuova realtà apre a Lugano, dedicata all’arte contemporanea: Cortesi Contemporary, progetto diretto da Stefano e Andrea Cortesi, con il supporto di Vera Canevazzi, storica d’arte contemporanea.
Per inaugurare questa avventura, una mostra dedicata all’arte italiana tra anni ’60 e ’90: in mostra opere di autori del calibro di Lucio Fontana, Enrico Castellani, Paolo Scheggi, Piero Manzoni, con alcune puntate sulla fotografia, magistralmente rappresentata da Ugo Mulas, e poi Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Mario Schifano, Ettore Spalletti… un viaggio affascinante che ogni volta ha qualcosa da raccontare.
Abbiamo chiesto loro di raccontarsi.

Una nuova galleria d’arte contemporanea a Lugano: da cosa nasce questo progetto? E quali sono i punti di forza, anche di distinzione, rispetto al panorama delle gallerie private attuali?
Lugano, pur essendo una piccola cittadina nel Canton Ticino, è sembrata un luogo privilegiato dove aprire una galleria d’arte contemporanea in questo momento, innanzi tutto per la sua posizione geografica, essendo un punto di passaggio e di congiunzione tra l’Italia del Nord, la Svizzera tedesca e la Germania, ma soprattutto in vista dei cambiamenti culturali che stanno interessando la città, con il continuo avviamento di nuove gallerie e con la prossima apertura del museo del LAC nel 2015. Il panorama delle gallerie di Lugano è molto variegato e ricco, con esposizioni di opere dall’arte antica a quell’asiatica. All’interno di questa realtà Cortesi Contemporary si colloca in un settore ben preciso, focalizzandosi sull’arte dal Secondo Dopoguerra a oggi, proponendo le opere degli artisti italiani e internazionali che hanno ottenuto già un riconoscimento ufficiale dalle istituzioni, dalla critica e dalla storia e prevedendo un programma espositivo di altissima qualità. Lo spazio espositivo è inoltre uno dei più prestigiosi nella città, essendo di 200 mq, vicino al centro storico e con ampie vetrine sulla strada.

La Galleria si è presentata al pubblico con una mostra dedicata allo straordinario trentennio creativo italiano, dagli anni ’60 agli anni ’90. Quali sono i dialoghi più affascinanti che le opere esposte possono suggerire al pubblico?
La mostra Arte Italiana ‘60-’90 vuole tracciare un percorso di dialogo tra le opere di alcuni tra i maggiori protagonisti della scena culturale italiana, prendendo come riferimento un periodo storico di grande fermento e liberazione in cui sono nati i maggiori movimenti artistici che hanno rivoluzionato il concetto dell’arte e cambiato il modo di lavorare degli artisti. All’interno dello spazio espositivo si è voluto creare un percorso, avvicinando per sezioni gli artisti appartenenti al medesimo clima culturale, accumunati nella loro ricerca artistica ed estetica, nelle tecniche utilizzate e negli obiettivi. L’esposizione prende le mosse dalle opere di Paolo Scheggi, Dadamaino, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Lucio Fontana, artisti che partendo dal quadro, emblema dell’arte nella tradizione accademica, ne hanno stravolto la percezione e il significato. Prosegue ripercorrendo l’avvento dell’Arte Povera attraverso lavori monumentali di Giulio Paolini e di Giuseppe Penone, oltre che gli arazzi e le biro di Boetti, e mostrando la produzione di alcuni artisti indipendenti nel panorama italiano dell’epoca, come Maurizio Mochetti, Ettore Spalletti e Gastone Novelli, qui messo a confronto con le sculture di Fausto Melotti. Dopo un accenno alla Pop Art italiana, con un lavoro di Schifano del 1968, la mostra termina con una stanza dedicata alla Transavanguardia, dove dominano colori brillanti e si osserva il ritorno all’arte figurativa e alla manualità – sia in pittura che in scultura – con i lavori di Mimmo Paladino, Sandro Chia e Nicola De Maria.

Quali sono le principali direzioni espositive che la galleria intende proseguire?
Nel 2013 la galleria ha previsto due importanti mostre collettive, che riassumono quello che è stato il gusto collezionistico di Stefano Cortesi. Oltre alla mostra sull’arte italiana, a fine settembre 2013 è prevista, infatti, un’esposizione che raccoglierà i lavori di artisti internazionali, attivi soprattutto tra la Svizzera tedesca e la Germania dal 2000 in avanti.

Quanto conta l’aspetto della ricerca storico-artistica nella vostra galleria d’arte contemporanea? E quanto, invece, quello dell’apertura a linguaggi giovani e emergenti, se lo avete contemplato?
Sia l’aspetto della ricerca storico-artistica che l’apertura al linguaggio contemporaneo sono due direttrici fondamentali della nostra galleria, soprattutto in questo momento in cui ci sembra che gli artisti contemporanei e l’arte si muovano sempre più verso la riscoperta e il dialogo con l’arte degli anni Sessanta e Settanta. La nostra idea è di perseguire dunque entrambe le direzioni, collaborando attivamente sia con gli artisti contemporanei che con gli archivi, al fine di proporre un programma culturale di qualità, che apra nuove prospettive di studio e di ricerca.

Arte italiana ’60-’90

Artisti in mostra: Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Sandro Chia, Dadamaino, Nicola De Maria, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Maurizio Mochetti, Ugo Mulas, Gastone Novelli, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Arnaldo Pomodoro, Paolo Scheggi, Mario Schifano, Ettore Spalletti

16 maggio – 7  luglio 2013

Cortesi Contemporary
Via Frasca 5, Lugano (Svizzera)

Orari: martedì, mercoledì, venerdì 10.00-18.00; giovedì 10.00-19.00; sabato 10.00-17.00

Info: +41 919214000
info@cortesicontemporary.ch
www.cortesicontemporary.ch

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