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BERGAMO | Auditorium Piazza della Libertà e Università di Bergamo
10 – 18 marzo 2012

Intervista a FIAMMETTA GIROLA di MATTIA ZAPPILE

Come ogni anno a Bergamo si svolgerà il Bergamo Film Meeting, uno degli appuntamenti più rilevanti nella selezione e promozione dei talenti dell’audiovisivo. Espoarte, che da sempre si occupa delle varie forme di contaminazione tra medium e ,quindi, di ogni espressione estetica, non poteva non interessarsi all’evento. Abbiamo intervistato uno degli organizzatori del festival…

Mattia Zappile: Innanzitutto le chiediamo di presentarsi e di parlarci del suo lavoro all’interno di Bergamo Film Meeting 2012
Fiammetta Girola: Insieme a Chiara Boffelli collaboro alla direzione e al coordinamento generale, mentre la direzione artistica del Festival è affidata ad Angelo Signorelli. Il nostro lavoro copre sia mansioni artistiche che organizzative e si svolge durante tutto l’arco dell’anno.

Tra le sezioni sembra nascondersi quello che può essere identificato come un tema reiterato: l’idea di contaminazione, di confusione del confine e del categorico è stata ricercata come tematica principale?
Il cinema da sempre ha saputo interrogarsi su questi temi, affrontando le problematiche umane da punti di vista inconsueti e originali. La tematica dell’ambiguità in questa 30°edizione è, a pieno titolo, il filo rosso che collega le varie sezioni: in particolar modo nella sezione L’ombra del dubbio e L’ombra del doppio. Oltre ad aver deciso di giocare sulla somiglianza dei titoli delle due sezioni.

Come si sviluppa il percorso di selezione delle opere?
La selezione delle opere è un lavoro collettivo e di confronto. Si parte dalla frequentazione di festival internazionali dove si “va a caccia” di opere interessanti, e poi la seconda tappa, più lunga e impegnativa, è la visione di tutti i film che sono stati spediti per la selezione. Ogni anni sono numerose centinaia di film che i selezionatori vedono e giudicano. Nella selezione fondamentale è soprattutto l’uso consapevole del linguaggio, del mezzo. Un film può essere anche girato con poche risorse economiche, in digitale, oppure raccontare una storia già vista. Sono le scelte narrative e registiche ad essere importanti. Può avere dei difetti, dei limiti, come spesso accade per le opere prime, eppure riuscire a trasmettere un messaggio, una sensazione, o farti riflettere.

Il Festival mostra chiaramente una forte relazione col territorio nazionale e ovviamente con la sua cultura cinematografica. Dall’impegno verso la restaurazione e conservazione delle opere cinematografiche alla promozione di film orientati verso forme di ricerca su e nel territorio. Da cosa nasce questa mission?
L’obiettivo primario non è quello di promuovere il cinema italiano tout court, ma, casomai, la cultura cinematografica in Italia, sia per quanto riguarda i capolavori del passato, sia per quanto riguarda le opere più recenti, italiane e non.
È pur vero che ogni anno cerchiamo di presentare dei film italiani. Non solo perché ci fa piacere sostenere il cinema nazionale e perché il nostro pubblico lo reclama, ma perché esistono molte produzioni indipendenti, che sono assolutamente pregevoli, eppure stentano ad accedere al circuito delle sale perché non hanno sbocchi. Anche per i documentari, il discorso è analogo. Ogni anno in Italia se ne producono a decine, ma poi che fine fanno? Chi li vede?

Non solo di conservazione si occupa BFM, bensì, gettando uno sguardo verso il futuro, si impegna nella formazione di nuovi talenti. Ci può parlare dei progetti di sensibilizzazione e iniziazione alla cultura non solo cinematografica, spesso dedicati ai giovanissimi?
In Italia l’educazione al linguaggio e alla cultura cinematografica è minima. Spetta alle associazioni di cultura colmare questa lacuna. Come BFM abbiamo studiato percorsi per i più giovani. Gli studenti delle scuole superiori possono assistere alle proiezioni della fascia mattutina, con la classe. Partecipare a un festival cinematografico è già un modo importante per conoscere il cinema, specie se si tratta di opere che abitualmente non si vedono in tv.
Con l’università di Bergamo, quest’anno, abbiamo collaborato per la realizzazione di un laboratorio di critica cinematografica, per i più piccoli, abbiamo un laboratorio pratico, “Alla scoperta dei segreti del cinema”, che, attraverso il gioco, possono imparare cosa è la magia del cinema.
Infine, per tutti i giovani appassionati di cinema, si terrà un workshop con il regista spagnolo Fernando Léon De Aranoa.

BERGAMO FILM MEETING
XXX EDIZIONE
Auditorium Piazza della Libertà e Università di Bergamo

10-18 marzo 2012

Info: BERGAMO FILM MEETING, Via Pignolo 123, Bergamo
+39 035 363087

info@bergamofilmmeeting.it


www.bergamofilmmeeting.it

SEZIONI IN CONCORSO:

• MOSTRA CONCORSO
• VISTI DA VICINO
• OMAGGIO A FERNANDO LEÓN DE ARANOA
• I CONFINI DELL’EUROPA
• RITRATTO D’AUTORE. ANNI ’70: UOMINI CHE RACCONTANO LE DONNE
• L’OMBRA DEL DUBBIO. L’AMBIGUITÀ COME ESSENZA DEL NOIR
• MIDNIGHT MOVIE: L’OMBRA DEL DOPPIO

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