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BERGAMO | Sala delle Capriate – Palazzo della Ragione | 9 luglio – 1 novembre 2020

di MATTEO GALBIATI

Allentata la morsa del lockdown e del conseguente annullamento di ogni attività espositiva, la GAMeC di Bergamo ritorna ad un dialogo diretto con il proprio pubblico e con la città attraverso un progetto espositivo che riporta, per il terzo anno consecutivo, la grande arte internazionale contemporanea in uno dei luoghi più suggestivi ed apprezzati del capoluogo lombardo, la celebre Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione. Nello storico edificio nel cuore della città alta, divenuto ormai sede estiva della GAMeC, si può visitare Daniel Buren per Bergamo. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, interessante intervento inedito che l’artista francese ha pensato e voluto appositamente per questo luogo.

Photo-souvenir: Daniel Buren, Fibres optiques tissées. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, GAMeC, Palazzo della Ragione, Bergamo, 2013-2020, Dettaglio / Detail © Daniel Buren by SIAE 2020 Foto: Lorenzo Palmieri

Daniel Buren (1938), infatti, porta per la prima volta in Italia l’esperienza peculiare delle sue opere luminose che, scoperta relativamente recente, fondano la sua iconografia, essenziale e caratteristica, con la potenzialità espressiva, tecnica ed estetica della fibra ottica. Le 24 opere presenti in questo poderoso allestimento vengono percepite come un insieme unico, un solo dispositivo scultoreo-installativo che si radica nello spazio e ne rilegge e modifica la struttura, acquisendo forza dalle sue pre-esistenze e dalle sue specificità per attivare un nuovo modo di vivere al contempo sia la memoria storica che il linguaggio del presente dell’arte.
In quello che fu nel XII secolo il primo edificio comunale d’Italia e che ora accoglie e conserva gli affreschi staccati dalle facciate delle case e dalle chiese dell’antico nucleo cittadino, questo intervento valorizza e ridisegna il grande ambiente medievale sovrascrivendovi nuovi modi, dinamiche e possibilità per viverlo, esperirlo e conoscerlo.

Photo-souvenir: Daniel Buren, Fibres optiques tissées. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, GAMeC, Palazzo della Ragione, Bergamo, 2013-2020 © Daniel Buren by SIAE 2020 Foto: Lorenzo Palmieri

Spostandosi nella semi oscurità che avvolge l’ampiezza di questa magnifica sala, quello che emerge è proprio l’intenso cromatismo formale di Buren che genera quinte, percorsi, prospettive per lasciar vivere una sospensione e una leggerezza capaci di far amplificare e detonare il tempo e lo spazio che abitualmente definiscono tale ambiente, enfatizzando la centralità di quel doveroso interrogarsi profondo che alimenta ogni sua prova espressiva rispetto al dove si verifica.
Buren, prolifico e coerente maestro dell’arte concettuale più radicale, fin dalla metà degli anni Sessanta ha derubricato la complessità del gesto artistico ad una ripetuta, iterata e ribadita essenzialità che, come significativo esponente della Institutional Critique, lo ha spinto a ricorrere ad una geometria semplice e connotante dove la ripetizione di una pittura a bande verticali bianche e colorate (motivo desunto dalle più semplici tende da sole) ha saputo interpretare un codice espressivo divenuto linguaggio personale dall’inesauribile adattabilità di senso.
Questa costante applicazione di una modularità grafica, che si innesta sempre nel contesto ambientale rinnovando in tal misura la propria essenza visiva, trova ora, come si può ammirare in questa mostra, un’ulteriore spinta con l’inserimento della luce dentro il tessuto cromatico stesso, ampliamento significante che alimenta una creatività elastica, duttile, adattabile, mai fissa o immobile e che sottrae al rigore una rigidità schematica, senza però far venire mai meno la propria matura e convinta coerenza.

Photo-souvenir: Daniel Buren, Fibres optiques – Violet. K2, Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, GAMeC, Palazzo della Ragione, Bergamo, 2013-2020 © Daniel Buren by SIAE 2020 Foto: Lorenzo Palmieri

Ci piace pensare che simbolicamente spetti proprio a questa mostra, per la modalità inedita del suo allestimento che hanno costretto l’artista a lavorare in remoto, per i contenuti legati alla città in uno dei suoi più noti luoghi di memoria storica, per la linearità semplice di un linguaggio che oltrepassa ogni confine, per la tenacia con cui il museo e la città, nonostante gli enormi problemi e la durissima prova cui sono stati costretti, hanno voluto mantenere invariato il programma previsto per l’estate, il compito di poter essere metafora di quella ri-partenza che tutti vogliamo per ritornare a una “normalizzazione” che nessuno si sarebbe mai voluto augurare. Sia questa mostra il segno resiliente di quella “nuova luce” in grado di illuminare e aprire il pensiero e la coscienza delle nostre comunità civiche, artistiche e culturali, ma soprattutto universalmente umane verso quel nuovo inizio di cui ciascuno deve essere sempre primo interprete e fautore.

Daniel Buren per Bergamo. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati
a cura di Lorenzo Giusti

9 luglio – 1 novembre 2020

Sala delle Capriate | Palazzo della Ragione
Città Alta
Bergamo

Orari: da martedì a venerdì 16.00-20.00; sabato e domenica 10.00-22.00; mercoledì 26 agosto 10.00-22.00; lunedì chiuso
Ingresso gratuito

Info: GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso 53, Bergamo
+39 035 270272
www.gamec.it

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