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BERGAMO | GAMeC | 3 febbraio – 28 maggio 2023

di MATTEO GALBIATI

Preceduta da Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile (2018) e da Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione (2021), Salto nel vuoto. Arte al di là della materia è l’ultimo capitolo che chiude in bellezza la trilogia sulla materia, progetto in cui il direttore della GAMeC di Bergamo, Lorenzo Giusti, ha fortemente creduto e voluto per l’istituzione che dirige.

Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, veduta della mostra, GAMeC, Bergamo Ph. A. Maniscalco

Un impegno lungo, articolato, complesso e progressivo che è via via cresciuto nel tempo assecondando gli spunti – mai ovvi o scontati – che hanno portato lui, e gli altri critici e studiosi co-curatori che lo hanno accompagnato in questo viaggio, ad esplorare con attenzione e in profondità il senso della “materia” nelle ragioni delle ricerche artistiche tra XX e XXI secolo. Sempre mettendo in relazione tipologica e per affinità poetica i lavori di grandi maestri del passato accanto ad artisti delle nuove generazioni, la lettura dei temi proposti facilita l’assimilazione dei concetti che stanno alla base di questa rigorosa progettualità. Tutto è chiaro e comprensibile, il senso di quel che si propone risulta accessibile anche ai “non addetti ai lavori” con un percorso di visita perspicuo, raffinato e assolutamente puntuale.
Anche in questo ultimo capitolo, nonostante siano oltre 80 gli artisti presenti (erano 40 nel primo e 60 nel secondo), nulla è fuori luogo o eccessivo, il senso di misura è sintomatico di quella ricerca attenta e della selezione accurata e meticolosa sia dell’autore che della sua opera, “giusti” e opportuni nel misurarsi con il tema conduttore.

Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, veduta della mostra (Richard Estes, Duane Hanson, Lynn Hershman Leeson), GAMeC, Bergamo Ph. A. Maniscalco

Il difficile racconto del “vuoto” quale sostanza, che, inteso come assenza, virtualità, smaterializzazione, azzeramento, effimero, silenzio, etc., è stato parte costante nelle opere dell’ultimo secolo, non depista l’attenzione sul pretesto dell’occasione, perché è sempre presente. Nella costruzione delle diverse sale il vuoto si legge, si comprende, si intuisce, si osserva. Si approfondisce nelle differenti declinazioni in cui è stato interpretato e rilevato.
La suddivisione in tre sezioni Vuoto, Flusso e Simulazione – accentua e rimarca la possibilità di approfondire per gradi “tematici” le scelte che Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta (co-coratore di questa mostra) hanno intessuto nella loro volontà narrativa. In effetti si comprende, come si diceva, il senso che sta alla base della mostra e, pur rimanendo annoverata tra le mostre di più raffinata intellettualità e di ineccepibile progettualità stirico-critico-estetica, è manifesta la chiarezza del suo significato. Di più  si coglie senza che, parlando di vuoto, della materia si rinunci alla sua “materialità e oggettualità”. Questa resta una declinazione di base e di fondo per individuare i processi di azzeramento e smaterializzazione di concetti che, dalla pittura all’arte digitale, sono stati fortemente presenti nelle ricerche di diversi autori, vari per origini, formazione, interessi e orientamenti. Con queste opere non ci si può non interrogare sul passato e sul presente, rilevando anche importanti quesiti sulla nostra identità sociale, culturale, politica e socio-economica, affidando così alle opere, una volta ancora di più, il ruolo decisivo di essere testimoni del tempo – dei tempi – della nostra esistenza e dei suoi quesiti e questioni più urgenti.

Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, veduta della mostra (Jeffrey Shaw), GAMeC, Bergamo Ph. A. Maniscalco

Non facciamo citazioni in questo senso, non parliamo delle opere e non indichiamo suggerimenti e preferenze, perché lasciamo al lettore la possibilità di conquistarsi il suo personale Salto nel vuoto, di cogliere con il suo gusto le diverse proposte nella vista alle sale della GAMeC, dove vedere, senza perderlo, un progetto espositivo di forte carattere.
Il finale in gran bellezza della trilogia non poteva che ricadere nell’anno di Bergamo Brescia 2023 capitali della Cultura: Salto nel vuoto. Arte al di là della materia è una graditissima sorpresa per Bergamo e il suo pubblico, un eccellente biglietto da visita che dichiara il pregio e il merito delle attività che, nel corso degli anni, stanno sempre più connotando GAMeC.

Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, veduta della mostra (Rebecca Allen), GAMeC, Bergamo Ph. A. Maniscalco

Non temiamo di dire che l’esposizione certifica la qualità della ricerca, culturale e scientifica, e dei contenuti, effettivi e sostanziali, che questo palinsesto ha saputo identificare e mettere in linea con le attività dell’istituzione bergamasca, che risulta capace, ancora una volta di più, di promuovere una virtuosa ed encomiabile progettualità a lunga scadenza. Fatto non ovvio nelle abitui delle nostre istituzioni i culturali. Un progetto esteso come questo, non solo è testimonianza del coraggio della sfida, ma è anche esempio di come si devono affrontare e proporre in modo lucidamente chiaro i contenuti al pubblico, che qui è sempre accolto con rispetto e a cui ci si rivolge con misura e garbo, mai soverchiandolo con l’ipocrisia di scelte esasperate.
Facendo, davvero, in modo serio il dovere di un’istituzione come questa radicata nel territorio, essendo inclusivi e mai esclusivi e distanti. Facendo virtuosamente cultura con la responsabilità di sapersi rivolgere sempre a tutti.

Salto nel vuoto. Arte al di là della materia
a cura a cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta
partner istituzionali Comune di Bergamo, TenarisDalmine, Carvico S.p.A., Bonaldi Motori S.p.A., Fidelitas S.p.A., Fondazione Credito Bergamasco, Camera di Commercio di Bergamo, Flow-meter™ S.p.A., Iterchimica S.p.A., Lovato Electric S.p.A., Pedrali S.p.A., Planetel S.p.A., 3V Green Eagle S.p.A., Publifarm S.p.A., Skyline S.r.l., Confindustria Bergamo, Fondazione Meru, Associazione BergamoScienza, Fondazione Dalmine, ATB azienda trasporti Bergamo
mostra sostenuta, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023, da Intesa Sanpaolo e Brembo
catalogo Officina Libraria e GAMeC Books

Artisti: Josef Albers, Agostino Bonalumi, Regina Cassolo Bracchi, Enrico Castellani, Dadamaino, Jean Degottex, Aleksandra Domanović, Ann Veronica Janssens, Yayoi Kusama, Francesco Lo Savio, Scott Lyall, Fabio Mauri, Aiko Miyawaki, Andrés Ramírez Gaviria, Antoine Schmitt, Gerhard von Graevenitz. Carla Accardi, Cory Arcangel, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Maurizio Bolognini, Paolo Cirio, John F. Simon Jr., Channa Horwitz, Ryoji Ikeda, Vladan Joler, František Kupka, Sol LeWitt, Mark Lombardi, Agnes Martin, Eva e Franco Mattes, Vera Molnar, Roman Opałka, Trevor Paglen, Pablo Picasso, Casey Reas, Evan Roth, Lillian F. Schwartz, Hito Steyerl, Addie Wagenknecht. Arte Programmata 1962: Gruppo T [Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi, Grazia Varisco] Gruppo N [Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi], Getulio Alviani, Enzo Mari, Bruno Munari. Fluxus [Nanni Balestrini, John Cage, Robert Filliou, Alison Knowles, Yoko Ono, Nam June Paik, Mieko Shiomi]. Rebecca Allen, Gazira Babeli, Petra Cortright, Constant Dullaart, Richard Estes, John Gerrard, Elisa Giardina Papa, Duane Hanson, Lynn Hershman Leeson, Agnieszka Kurant, JODI, René Magritte, MSHR, Katja Novitskova, Seth Price, Jon Rafman, Rachel Rossin, Manuel Rossner, Jeffrey Shaw, Timur Si-Qin, Ai Weiwei

3 febbraio – 28 maggio 2023

GAMeC
via San Tomaso 53, Bergamo

Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00; aperto al mattino per scuole e gruppi prenotati; sabato e domenica 10.00-19.00; martedì chiuso
Ingresso illimitato alla mostra €10.00; intero: €8.00; ridotto e gruppi €6.00

Info: +39 035 270272
www.gamec.it

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