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PIACENZA | XNL Piacenza Contemporanea | Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Ricci Oddi | 1 febbraio – 24 maggio 2020

di PIETRO BAZZOLI

Piacenza abbraccia il contemporaneo, e lo fa mettendo in mostra uno degli aspetti più interessanti del mondo dell’arte: il collezionismo privato. Perché, se un artista deve godere innanzitutto di una libertà ideologica che lo renda scevro da qualsiasi posizione, è pur sempre vero che l’arte si alimenta come un qualsiasi mercato. Questo non toglie onore o meriti al singolo artista, ma il sistema tende talvolta a voler trasformare una realtà collaudata in un’idilliaca bolla di sapone.
La verità è che anche l’arte si perpetua attraverso un inesauribile alternarsi di domanda e offerta. Basti pensare che nel 2018 il mercato è stato in grado di muovere la cifra complessiva di 67,4 miliardi di dollari; 1,9 miliardi nel 2019 per la sola arte contemporanea, con il Rabbit di Jeff Koons battuto a maggio per 91 milioni di dollari (Fonte: ArtPrice).

Giorgio Morandi, Natura morta, 1956, olio su tela, 36×45.7 cm, Collezione Mattioli Rossi

Un’affermazione simile non toglie nulla alle fondamenta di divulgazione culturale che ogni museo e ogni istituzione  così come ogni galleria o fiera, del resto  intendono perpetuare. È ovvio che a monte di qualsiasi direzione artistica vi siano una precisa scelta stilistica, di ricerca, di gusto.
È però possibile non essere influenzati da numeri simili?
Il mercato dell’arte, così come i passaggi d’asta e le trattative tra art dealer, le gallerie d’arte moderna e contemporanea, qualsiasi evento fieristico mondiale rappresentano le sfaccettature di una medesima struttura.
Ecco che per comprendere appieno quali siano i mutamenti effettivi della carriera di un artista, non si può prescindere dall’affetto che un collezionista prova nei suoi confronti. Da ciò che un individuo scorge nel lavoro espressivo di un altro, da quale sentimento lo divori nell’immaginare di possedere un capolavoro.

Maurizio Cattelan, La rivoluzione siamo noi, 2000, acciaio, cera e legno, 190x47x52 cm, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Il valore pecuniario, attribuito all’opera, non fa altro che accrescerne il valore effettivo: non si compra un oggetto, si colleziona una parte dell’artista stesso, un riflesso della sua immagine intimo ed emotivo.
È importante fare tale premessa, poiché logiche e tendenze del mercato hanno permesso che XNL Piacenza contemporanea fosse in grado di testimoniare i mutamenti estetici del collezionismo italiano.
Afferma Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano:

“Il Centro XNL è una fabbrica di idee che oggi è finalmente in grado di lavorare per Piacenza e per il mondo dell’arte in Italia, rispetto al quale intende porsi come un nuovo ulteriore strumento di analisi critica della cultura contemporanea in comunione con le istituzioni pubbliche e private già operanti.”

Un inesauribile percorso espositivo, che si dirama tra le nuove sale della Fondazione di Piacenza e Vigevano e l’adiacente Galleria d’Arte Moderna Contemporanea Ricci Oddi, con dipinti, sculture, fotografie, video installazioni. Una ricerca che coinvolge protagonisti ormai classici come Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Robert Morris, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mario Merz, Keith Haring, Gerhard Richter, Daniel Buren, William Kentridge, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Penone (presentato un suo intervento site-specific realizzato appositamente per la mostra), per giungere a Ghada Amer, Sislej Xhafa, Roberto Cuoghi, Urs Fischer, Zang Huan, Tobias Rehberger, Thomas Hirschhorn, Teresa Margolles, Zanele Muholi, in base ad un progetto che è stato realizzato in sinergia con i collezionisti.

Sislej Xhafa, Barka, 2011, scarpe, Collezione Nomas Foundation, Roma

Proprio a quest’ultimo si deve il titolo della mostra: La rivoluzione siamo noi, una delle sue opere presenti.
Commenta Alberto Fiz:

“Il titolo della mostra prende spunto dall’installazione di Maurizio Cattelan La rivoluzione siamo noi dove l’artista, con compiacimento narcisistico, si autodenigra appendendosi a un gancio con gli abiti di feltro di Joseph Beuys che nel 1972 realizzò un’opera dallo stesso titolo di forte impronta politica. Gli elementi che accomunano i due lavori sono la solitudine e la presa di posizione individuale, comportamenti che, molto spesso, coinvolgono anche il collezionista.”

Alla luce di quanto detto, pare interessante che proprio l’aspetto “rivoluzionario” di una mostra sia prendere in esame il collezionismo, fattore che a tutti gli effetti regge sulle spalle l’intero sistema.
Forse l’intento è dissipare il velo d’innocenza che permea il mondo dell’arte, mettendo davanti agli occhi del pubblico 150 capolavori, provenienti da 18 collezioni differenti. Un numero considerevole, che negli spazi piacentini può risultare eccessivo, tanti sono gli stimoli visivi che investono il pubblico.
Si tratta senza dubbio di un evento imperdibile, ricco di spunti e reale testimonianza della passione nutrita dai mecenati italiani negli ultimi cinquant’anni.
Sicuramente la rassegna vuole mettere in luce il ruolo del collezionismo italiano odierno, delineando un tratto comune tra il passato di origine ottocentesca e la realtà odierna, in una serie di collegamenti tra diverse istituzioni, che nella propria identità si contaminano a vicenda.
Un assetto culturale che vede nell’arte un’esigenza di ogni luogo. XNL nasce da questa esigenza: scambio, collaborazione e sperimentazione nell’arte, affinché la comunità possa vivere appieno l’esperienza del contemporaneo.

Katja Novitskova, Approximation (polar bear), 2017, digital print on aluminum, cutout display, acrylic glass, 148x226x38 cm Courtesy the artist and Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

La mostra mette luce il potere provocatorio dell’arte, il suo carattere perturbante che va oltre l’estetismo fine se stesso, nella demarcazione della linea di confine di ciò che comunemente denominato “bello”. Perché altra connotazione del contemporaneo è proprio lo stravolgimento di un concetto limitato come la bellezza.
La rivoluzione siamo noi mette in risalto un’arte in progresso, una testimonianza resa possibile dai co-autori di questo movimento, che svela le affinità elettive e le problematiche uguali e differenti allo stesso tempo.
Analogie e situazioni impreviste, in un perenne divenire.

La rivoluzione siamo noi
a cura di Alberto Fiz

1 febbraio – 24 maggio 2020

XNL Piacenza contemporanea
Via S. Franca 36, Piacenza

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Ricci Oddi
Via S. Siro 13, Piacenza

Orari: da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì chiuso
Ingresso intero €12.00; ridotto €10.00; biglietto speciale Pausa Pranzo €8.00; biglietto studenti universitari fino a 25 anni, ricercatori e dottorandi delle università italiane €7.00; biglietto Speciale Famiglia al Museo €25.00/€28.00 a famiglia (riservato agli accompagnatori (massimo due) dei bambini/ragazzi); biglietto speciale per ragazzi delle scuole (primarie, secondarie, secondarie di 2° grado) fino a 18 anni €5.00; biglietto per gruppi €8.00 (minimo di 7 paganti (intero o ridotto) a un massimo di 25 persone, un accompagnatore/guida gratuito ogni dieci persone)

Info: + 39 0523398401
info@xnlpiacenza.it
www.xnlpiacenza.it

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