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BRESCIA | Specchio41 | 6 dicembre 2018 – 24 febbraio 2019

Intervista a PIETRO BAZZOLI di Matteo Galbiati

A Brescia il sogno di tre giovanissimi amici – due artisti e un critico-curatore – ha trovato piena realizzazione nell’apertura, lo scorso dicembre, di SPECCHIO41. Lo studio di Manuel Gardina (1990) e Zen.Zero (Mirko Zenocchini 1994), con il contributo critico e la direzione artistica dettata da Pietro Bazzoli (1991), diventa allora, per davvero, un ambiente di confronto e di lettura dell’arte contemporanea nelle sue testimonianze più giovani. Primo capitolo è Maverick che espone, per la prima volta in una bipersonale, le opere dei “padroni di casa”, una mostra che definisce non solo i contenuti delle loro esperienze e delle loro visioni, ma anche le idee e gli spunti della futura programmazione di questo luogo, in cui il tema del dialogo aperto e critico è la chiave di volta di questa nuova realtà. Uno spazio aperto, permeabile, dinamico, “sveglio” e intelligente, le cui energie propositive devono essere spunto, per freschezza e volontà, di un altro modo di concepire l’arte che prova a ricreare quelle connessioni vere con cui, oltre la distanza dei social media attuali, mettere a confronto personalità, caratteri ed esperienze.
Abbiamo intervistato il giovane critico Pietro Bazzoli:

Manuel Gardina, Red Tapestry, tecnica mista su tela non intelata, 160×167 cm

Raccontaci brevemente come è nato il vostro progetto e da quanto tempo lo stavate coltivando?
Il progetto è nato, come spesso accade, quasi per caso: sapevo dell’apertura dello studio di Manuel Gardina e Zen.Zero, così decisi di far loro visita. Parlando, ci accorgemmo di avere le stesse idee, le medesime visioni per ciò che riguarda il mondo dell’arte di oggi. Ci siamo chiesti: “Perché non darci una possibilità?”. Quindi abbiamo lavorato per rendere questo luogo non solo uno studio, ma anche uno spazio di incontro, riflessione e scambio. Lo abbiamo voluto e inseguito, soprattutto alla luce del fermento che sta animando Brescia in questi tempi, volevamo far sentire anche la nostra voce e aggiungere le nostre visioni alle diverse importanti iniziative culturali della città.

Quali sono i principi che vi hanno spinto a questa soluzione di collaborazione e a questa scelta di apertura all’altro?
La prospettiva di una collaborazione si lega a filo doppio con le nostre comuni origini: vogliamo dare un personale contributo per rendere, come dicevo, Brescia una città culturalmente e artisticamente interessante, che possa continuare sulla linea di sperimentazione già intrapresa. Osservando realtà come Palazzo Monti e Carme, ci siamo detti che era giunto il nostro turno per metterci alla prova, per impegnarci e provare a restituire un po’ di ciò che abbiamo appreso in questi anni di studio e confronto con altri ambienti.

Maverick. Manuel Gardina e Zen.Zero, veduta della mostra, SPECCHIO41, Brescia

So che non volete che Specchio41 venga considerato come una galleria, ma tenete moltissimo all’idea lo si veda e lo si frequenti come uno spazio aperto, versatile, diverso. Quale pensate sia la vostra possibilità maggiore, la vostra connotazione, il vostro punto di forza?
Questo aspetto poliforme, che si distacca dalle solite connotazioni imposte, è la nostra forza. Specchio41 è un luogo di lavoro per Manuel Gardina e Zen.Zero eppure è, al contempo, uno spazio espositivo dove proporre mostre e accogliere chiunque abbia la nostra stessa passione e i nostri stessi principi. Vogliamo che si possa creare una forte interazione tra noi e i cittadini, con le altre realtà indipendenti e con le istituzioni. Crediamo profondamente nell’importanza di “fare rete”. Siamo aperti a valutare ogni proposta, proprio, perché non vogliamo imporci dei limiti: impegno, serietà e dedizione sono le basi per creare qualcosa di valido.

Quali obiettivi vi siete posti?
L’obiettivo primario è restituire una visione il più possibile accurata del panorama artistico contemporaneo. Siamo decisi a ospitare solo artisti under 35, almeno per i primi tempi, perché crediamo che il contributo giovanile al mondo dell’arte sia la giusta chiave di lettura per tracciarne le direzioni future. Interagiamo con artisti con cui possiamo riconoscerci, a prescindere dallo stile, dal linguaggio e dalle tecniche. Pittura, scultura, installazione sono medium che nascondono ricerche profonde e intuizioni sul mondo anche per i più giovani. A noi questo interessa: il dialogo che si instaura tra l’artista e la sua poetica, le relazioni intime che si evidenziano tra creatore e la propria opera.

Ci racconti i contenuti di Maverick? Chi sono Manuel Gardina e Zen.Zero, cosa connota la loro ricerca?
Maverick è, al contempo, punto di arrivo e blocco di partenza per entrambi, sintesi di ciò che hanno realizzato fino ad ora e delle loro ricerche future, di esperienze comuni – la street art su tutte – e dissimili. Alla base della mostra c’è l’idea di scarto, inteso come elemento che resta in secondo piano, ignorato dai più. Tale riflessione si declina, poi, attraverso le pratiche artistiche proprie dei due giovani. Se, da un lato, Manuel Gardina carica di significati gli elementi imprevisti, le sfumature inattese che si trovano dipingendo sul muro, dall’altro, Zen.Zero s’inserisce nella relazione esistente tra natura e artificio, accostando la pietra viva a un segno pittorico forte e sentito. Il risultato origina opere che condensano gli aspetti più intimi dei due artisti, manifestando una relazione vera con ciò che è comunemente abbandonato dall’occhio dell’osservatore.

Zen Zero, 500x, 2018, ghisa e grafite su legno, dimensioni totali 13.5×41 cm

Quali saranno i prossimi appuntamenti?
In programma abbiamo diversi appuntamenti: innanzitutto il finissage di Maverick e, il prossimo mese di marzo, ospiteremo la personale della scultrice Ilaria Gasparroni, che segna una prima importante collaborazione con l’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV). Io poi come direttore artistico e curatore di Specchio41 nel 2020 assegnerò una mostra premio ad uno degli artisti che parteciperanno all’edizione 2019 dell’Arteamcup, un modo per saldare ulteriormente una partnership con un’importante e riconosciuta realtà nazionale.
Sia Manuel Gardina che Zen.Zero, come artisti, parteciperanno allo stesso premio, un modo per loro per confrontarsi, armi alla pari, con altri artisti loro coetanei. È occasione per crescere sia individualmente che come spazio.

Progetti a breve e lungo termine?
Innanzitutto c’è la volontà di creare un comitato scientifico, per riuscire a consolidare le nostre proposte, confrontandoci e interpellando figure d’esperienza nell’ambito dell’arte contemporanea e riuscire a proporre eventi che siano qualitativamente sempre più validi. Abbiamo convenuto su alcuni nomi, ma la momento non voglio rivelarli! C’è poi l’intenzione di trovare un punto d’incontro e di dialogo con chi promuove l’arte a Brescia e non solo: in fondo, l’obiettivo è comune.

Maverick. Manuel Gardina e Zen.Zero
a cura di Pietro Bazzoli

6 dicembre 2018 – 24 febbraio 2019

SPECCHIO41
via Elia Capriolo 41A, Brescia

Orari: tutti i giorni su appuntamento

Info: +39 331 4178275
www.specchio41.tumblr.com/

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