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Principato di Monaco | NM Contemporary | 10 giugno – 30 settembre 2021

Intervista a VINCENZO MARSIGLIA di Livia Savorelli

Ancor prima di visitare, negli spazi della NM Contemporary di Monaco, la mostra Prospect di Vincenzo Marsiglia (1972), mi sono chiesta come fosse possibile condensare in un numero limitato di opere un percorso professionale che ha ormai raggiunto un primo prezioso traguardo, anche tenuto conto dell’età anagrafica dell’artista, quello dei venticinque anni di ricerca condotti con coerenza, impegno e professionalità, uno sguardo sempre volto al futuro, una gran voglia di sperimentare e di “invadere le dimensioni”, non ultima quella della virtualità. Dopo averla visitata, posso affermare che la magia è stata resa possibile, oltre che dalla accurata scelta delle opere rappresentative di ogni passaggio cruciale della ricerca di Vincenzo Marsiglia, da una sapiente regia – quella di Clara Pacifico, che ha permesso all’artista una grande libertà creativa e reso possibile l'”invasione” della galleria, completamente trasformata dall’intervento di Marsiglia – e di due curatori, Beatrice Audrito e Davide Sarchioni, già avvezzi a curatele e progetti congiunti, che hanno saputo ripercorrere – nel testo a doppia firma, pubblicato nella monografia Prospect, che si sofferma in particolare sul decennio 2010-2021 – con lucida precisione una disamina del più che ventennale percorso, a partire proprio da quel 1996 in cui avviene una prima embrionale svolta, come Audrito e Sarchioni ben sottolineano nel loro testo, a partire da quel primo ripetuto segno divenuto poi modulo, che oggi conferisce all’artista una grande riconoscibilità. «Dal 1996, da elemento quadrato o rettangolare, il supporto assume forme differenti e il quadro diventa un modulo – dalle diverse configurazioni – di cui Marsiglia si serve per costruire composizioni formali policromatiche. Giocando con le possibilità espressive offerte dalla rotazione di questa forma, grazie all’intersezione di due rombi l’artista ricava una stella a quattro punte che, poi riproporzionata, diviene la sua cifra distintiva, denominata Unità Marsiglia o UM [..]».
Il resto del percorso, lo ripercorriamo attraverso le parole di Vincenzo Marsiglia…

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

La personale alla NM Contemporary di Monaco, dal titolo Prospect, rappresenta una sintesi ragionata di una ricerca che, in più di venticinque anni, ha esplorato differenti media, rinnovandosi e mettendosi costantemente in gioco. A partire dal tuo iconico segno, ti sei confrontato, oltre che con i media più classici, con il feltro (in mostra due opere iconiche di questa ricerca Super Impose Star Lily, datata 2003-2004, e Shuttle Star Lily del 2005-2006), la carta, il marmo, la ceramica, la pietra, l’ardesia e, recentemente, con il neon. Hai invaso ambienti, ideato installazioni ambientali suggestive (penso ad esempio ai tuoi interventi per LA CITTÀ IDEALE. Mirandola: galleria a cielo aperto e per Buonanotte Contemporanea a Montebello sul Sangro). E poi l’incontro con il multimediale, una frontiera che da anni esplori e con la quale cerchi di far dialogare passato, presente e futuro, come nel recente progetto presentato per Parma 360.
Facciamo insieme un primo bilancio di questi anni di carriera. Come nasce il progetto con Clara Pacifico di NM Contemporary, la scelta dei curatori Beatrice Audrito e Davide Sarchioni e la selezione delle opere in mostra, nonché l’originale concept espositivo?
Il progetto Prospect è nato con una intensità emotiva e di energia straordinaria, grazie alla forza e alla visione della gallerista Clara Pacifico. Quando mi ha dato il via al progetto, dentro di me avevo la voglia di mostrare il mio percorso e fare il punto della situazione del mio viaggio artistico. Come hai fatto notare, sono passati 25 anni e questa mostra mi ha permesso di “mettere ordine” nella mia storia, analizzando le mie opere degli albori, soprattutto quelle tecnologiche, in una prospettiva futura.
Ci sono vari punti fondamentali in questa mostra: dare prova del mio percorso artistico (per la prima volta nel Principato di Monaco), creare un’installazione site specific che confermasse la mia pratica artistica applicata all’architettura ed aver scelto due curatori. Riguardo a questo ultimo punto, mi piaceva l’idea di far fondere due visioni in una sola, anche nel testo che introduce la monografia Prospect uscita per l’occasione. Per questo ho scelto due compagni di viaggio che sono Beatrice Audrito e Davide Sarchioni, un lavoro a più mani, in continuo dialogo. Si è formata in modo forte una squadra vera e propria sulla selezione accurata delle opere. Ho avuto ampia disponibilità e supporto nella realizzazione del progetto, a conferma di quanto sia importante per un artista poter essere libero di progettare ed esprimersi.
Prospect è il concetto di una mostra che suggerisce più prospettive di visione congiunte al desiderio di suscitare  emozione e meraviglia.

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

Vi sono due passaggi in mostra, non opere ma concetti intorno ai quali si muovono le opere: il confronto immagine fisica e immagine digitale e l’azione della luce. Rispetto al primo, le opere recenti e storiche si guardano e si rimandano attraverso il grande Wall Paper Mirror che ricopre metà sala, abbracciando e riflettendo l’ambiente intero e superando la dicotomia fisico/ digitale in un’unica visione.
Rispetto al secondo concetto, la luce, ho voluto una sala permeata di luce nera che trasforma gli origami di carta di Fold Screen Paper in schermi digitali ad altezza volto ed esalta il neon Prospect, manifesto tridimensionale della UM.

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

Oltre alle già citate opere Super Impose Star Lily e Shuttle Star Lily, che rappresentano uno snodo fondamentale della tua ricerca – quando la tua Unità Marsiglia (UM) abbandona la pratica pittorica tradizionale e sperimenta nuove modalità di “fare pittura” – ce n’è un’altra molto importante perché è la prima digitale e concepita ricercando il dialogo diretto con il fruitore. Parlaci di Interactive Star (2008-2009), come cambia la tua visione di fare arte in quel momento e cosa cerca di trovare? Raccontaci in breve il percorso che ti ha portato agli esiti più recenti, con i progetti digitali che si avvalgono degli Hololens 2…
Interactive Star è un’opera importante del mio cammino nell’ambito tecnologico, in quanto rappresenta il passaggio dalle opere in feltro degli Anni 2000 a quelle interattive. Il concetto era ed è sempre attuale, il coinvolgimento del fruitore, grazie al quale far vivere l’opera che risulta in una continua evoluzione. Esso è lo specchio digitale del reale.
Attraverso queste linee guida, si è sempre di più rafforzata l’idea che il fruitore, che non è lo spettatore fermo e inerte, è il vero generatore di ogni sviluppo dell’opera, e l’Hololens2 è per me ad oggi il medium più efficace per realizzare questa simbiosi.
Il progetto Map (Star) The World creato con Hololens2 per Parma 360 è l’evoluzione dell’immersione nello spazio grazie alla mix reality ed è l’evoluzione del progetto TraMe, realizzato a Rieti con la curatela di Annalisa Ferraro, e poi presentato alla Maker Faire di Roma, curata da Valentino Catricalà nel 2020, con il supporto della Fondazione Luca e Katia Tomassini di Orvieto. Map (Star) The World genera scenari nuovi in luoghi antichi di valore storico ed artistico; esalta tutto ciò che lo sguardo incontra ricoprendolo con una sorta di pelle digitale nella cui trama si riconosce la UM.

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

Nella prima sala della galleria, oltre alle tre opere sopra menzionate, hai vestito una parte di essa con Wallpaper Op Mirror, un wallpaper optical e specchiante, realizzato in collaborazione con l’azienda Ricoh Italia: una soglia di passaggio tra le due sale di cui si compone la galleria, una superficie specchiante di passaggio verso la seconda sala che presenta i lavori sulla luce, che evoca tanto la ricerca del dialogo con il visitatore che si trova, nella stessa, inglobato e diviene così parte dell’opera, anche se solo per il tempo limitato della sua visita, quanto la tua volontà di spiazzare e creare dei percorsi altri…. Come nasce la collaborazione con questa azienda, che ha portato anche alla realizzazione di una monografia, che ripercorre il tuo percorso dal 2010 e che comprende, oltre ai testi dei curatori, anche quelli delle figure critiche, curatoriali, giornalistiche che in questi anni di carriera ti hanno accompagnato…
L’incontro con Ricoh mi ha permesso di sperimentare il materiale specchiante su grande scala e, parallelamente, all’azienda di cimentarsi nell’ambito artistico. Con Wallpaper Op Mirror abbiamo realizzato anche la monografia Prospect presentata durante la mostra. Ricoh ha realizzato una copertina tattile specchiante con la UM in copertina visibile sotto la luce di Wood.
Sempre da questa collaborazione è il multiplo, donato durante i giorni di inaugurazione della Biennale d’Architettura di Venezia, che replicava in versione specchiante il Kaleidoscope, l’opera permanente che si trova a Montebello sul Sangro con il progetto Buonanotte Contemporanea.

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

Alla luce, declinata secondo diverse modalità, è dedicata la seconda sala della galleria illuminata dalla luce di Wood (consiglio al visitatore di godersi la visione della monografia proprio in questa sala, per godere di una piacevole sorpresa). Dai lavori su carta – dedicati allo studio degli origami – all’opera inedita Prospect che dà il titolo alla mostra. Raccontaci di quest’opera, della sua genesi e delle nuove prospettive che apre nella tua ricerca…
Prospect, l’opera creata con tubi di vetro soffiato di Murano in pasta blu, ha dato il titolo alla mostra. Essa è inedita ed è stata presentata per la prima volta proprio in questa occasione. Prospect è una nuova visione del mio segno, un segno luminoso che irradia una luce blu viola in tutto l’ambiente e diventa il fulcro di una nuova architettura dell’ambiente stesso. Prospect, com’è nella definizione iniziale del testo dei due curatori: “in inglese visione, prospettiva, probabilità, speranza”. Quest’opera mi ha aperto nuove soluzioni luminose ambientali, e fonde, nella mia idea di bellezza, artigianalità e contemporaneità.

Vincenzo Marsiglia, Prospect, 2021, exhibition view, NM Contemporary, Principato di Monaco. Photo: Loïc Thébaud

Vincenzo Marsiglia. Prospect
a cura di Beatrice Audrito e Davide Sarchioni

10 giugno – 30 settembre 2021

NM Contemporary
17 rue de la Turbie (Condamine), Principato di Monaco

Info: info@nmcontemporary.com
www.nmcontemporary.com

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