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AreaB Gallery
Milano

Vanni Cuoghi, La (vera) storia di Veronica e Virginia
(di Elena Baldelli)

Nell’atmosfera candida e fluttuante di uno sfondo bianco-carta, Vanni Cuoghi, artista genovese, classe 1966, presenta i personaggi de La (vera) storia di Veronica e Virginia, una fiaba in stile vittoriano, dal sapore noir, popolata da dame dai lunghi capelli, soldati in uniforme, alberi, scarpe e teste mozzate. Ispirato dalle enigmatiche visioni dello scrittore e illustratore Henry Darger, Cuoghi imposta un percorso-mostra, che necessita il nutrimento dei pensieri osservanti. L’artista pone solamente le basi di una presunta storia, quella di Veronica e Virginia; in realtà, il racconto viene auto-narrato dall’osservatore… una storia “vera” per se stessa, tante storie “vere” quanti gli spettatori narranti…


Elena Baldelli: Come nasce l’idea di un’opera o di un ciclo di opere? Da dove attingi per dare forma alle tue storie?
Vanni Cuoghi:
Potrà sembrare strano, ma attingo dalla realtà quotidiana più di quanto possa sembrare. Ogni mio dipinto fa i conti con tutto ciò che attraversa la mia vita personale, anche se, come diceva Fellini, poco si conosce e molto si immagina.

Per la personale presso AreaB Gallery ti sei ispirato ad un personaggio ambiguo come Henry Darger. Perché questa scelta?
L’incontro con l’opera di Darger ha profondamente mutato il mio modo di intendere, in termini narrativi, la pittura. La connessione tra elementi diversi e dissonanti, già applicata dai Dadaisti e dai Surrealisti, si veste con abiti nuovi.
Darger compone il proprio racconto, composto da migliaia di fantastiche tavole acquerellate. La trama è delirante e sconnessa, ma ogni singolo disegno ha un potere evocativo immenso. Il mio tentativo è stato quello di innescare nell’osservatore dei piccoli cortocircuiti narrativi, in maniera da far si che ognuno abbia la possibilità di raccontare la propria storia, componendo i frammenti nel modo che reputa più opportuno.

Un appunto tra parentesi è una costante dei tuoi titoli; talvolta compare una lettera a stravolgere un significato, talvolta è una parola a suggerire altro… Il titolo complica o svela la trama grazie ad un piccola, secondaria annotazione. Nel caso della storia di Veronica e Virginia è un aggettivo: vera. Cosa vuoi rivelare, questa volta, attraverso il contenuto della parentesi? Qual è la “vera” storia di Veronica e Virginia?
Come dicevo poc’anzi, ognuno si racconta e compone la propria storia che, inevitabilmente, non potrà che essere “vera”, perché chi guarda non potrà far altro che raccontare e svelare qualche cosa di sé. Le mie lettere o le mie parole tra parentesi indicano una seconda opportunità, un altro significato da dare all’opera (spero).

Osservando alcuni acquarelli de La (vera) storia di Veronica e Virginia si nota un cambiamento di rotta. L’ironia, preponderante nelle vecchie storie, si fa da parte per lasciar spazio ad un racconto “neogotico”, a tratti truce, a tratti malinconico…
Si, forse è vero, ma non m’interrogo mai sulla “rotta” da tenere. In realtà quando dipingo cerco qualche cosa che mi assomigli. In fondo si dipinge ciò che si ha voglia di vedere e di pensare.

Le tue opere, popolate da personaggi dall’aspetto rassicurante, narrano, in realtà, scene estremamente cruente. Il percorso della mostra continua su questa linea, presentando due donne dall’aspetto gentile che alternano l’immagine della vittima al ruolo del carnefice…

Sei caduta nella mia piccola imboscata: mi stai raccontando la “tua” versione dei fatti!

Ivan Quaroni, curatore insieme ad Alberto Mugnaini, ti segue da tempo. Com’è iniziata la vostra collaborazione?

Con Ivan ci si conosce da parecchio tempo. La nostra collaborazione è iniziata con lunghe chiacchierate su tutto; dai fumetti al cinema, dalla cucina alla musica. Nel 2009 Quaroni presenta, alla Biennale di Praga, il gruppo Italian Newbrow e mi include all’interno di questo progetto che getta una nuova luce “glocale” sulla recente pittura italiana. Con Alberto, invece, la conoscenza è più recente, ma le nostre conversazioni mi fanno riflettere molto sul significato di fare pittura oggi in una sorta oscillazione tra “fabula e tabula”.

La mostra in breve:
Vanni Cuoghi, La (vera) storia di Veronica e Virginia
A cura di Alberto Mugnaini e Ivan Quaroni
AreaB Gallery
Via Cesare Balbo, 3
20136 Milano
Info: +39 02 58316316
www.areab.org
Fino al 30 novembre 2010

In alto, da sinistra:
“(s)carpe diem”, 2010, acrilico su tela, cm 100×100
“finis terrae”, 2010, acrilico su tela, cm 100×100
In basso:
“senza titolo”, 2010, acquerello su carta, cm 50×44

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