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MILANO | Luoghi vari | Fino al 24 settembre 2017

di MATTEO GALBIATI

Parlando di mostre antologiche, viene spesso facile asserire che la bontà della selezione riesce ad illustrare e raccontare con efficacia il percorso dell’artista cui la mostra viene dedicata, eppure se ne legge il profilo – umano, artistico e culturale – solo attraverso poche opere che sono, spesso, una parte ristretta della sua produzione che deve essere “concentrata” nello spazio assegnato.

Giancarlo Vitali. Time Out, veduta dell'allestimento, Palazzo Reale, Milano

Giancarlo Vitali. Time Out, veduta dell’allestimento, Palazzo Reale, Milano

Per il progetto espositivo Giancarlo Vitali. Time Out, ospitato a Milano durante l’estate, parlare di selezione pare quasi riduttivo, perché la mostra ha due caratteristiche fondamentali che la rendono davvero esclusiva ed unica: la prima – fondamentale – è la corposa quantità di lavori esposti che, disposti in più sedi (accrescendo le raffinate letture dei diversi percorsi della sua ricerca) rendono totalizzante lo sguardo sul maestro Giancarlo Vitali (1929), l’altra è l’oculata e opportuna regia curatoriale del figlio dell’artista, celebre artista a sua volta, Velasco Vitali (1960).
Quattro luoghi istituzionali offrono, quindi, spunti significativamente utili a concedere alla mostra di essere vissuta non solo in tempi diversi e sempre con una chiave di lettura autonoma pur coerente rispetto al linguaggio di Vitali espresso nei diversi lavori, ma contribuiscono a quell’approfondimento che un’antologica troppo spesso non riesce ad esaudire, marginalizzando e parcellizando poetiche lunghe decenni in ambiti limitati e costretti. Questa mostra si lascia, invece, vivere con vivace curiosità e grande trasporto accentuando, sala dopo sala, sede dopo sede, il desiderio di assimilare e scoprire la passione per la pittura del grande maestro lombardo.

Giancarlo Vitali, Banchetto Nuziale, 1974, olio su masonite 130x210 cm

Giancarlo Vitali, Banchetto Nuziale, 1974, olio su masonite 130×210 cm

Si può iniziare dalle dieci sezioni di Palazzo Reale dove lo spettatore incontra lo sfarzo espressivo di Vitali: dallo studio e dalla conoscenza dei pittori del Novecento italiano alla riscoperta dei pittori del passato, dall’amicizia con Testori alla pittura “familiare”, di Vitali qui si segue il lungo itinerario stilistico che ha lasciato evolvere la schiettezza della sua pittura, che, sebbene si nutrisse di grandi esempi della storia e conoscesse il proprio tempo, ha sempre saputo tenere un contatto diretto con quella realtà “quotidiana” dove tutto trae fondamento e originaria germinazione.
Il colore divampa si piega si contorce e accende sulle superfici soggetti intensi, diretti, schietti, sinceri nella loro forte tensione evocativa. Il suo – e nostro – sguardo delinea l’orizzonte di un immaginario netto e distinguibile, lontano da mode, artefazioni, intellettualizzazioni clientelari che di certe immagini ne riducono e comprimono la bellezza ad estetismi sterili e vuoti. Vitali resta sempre concreto, autentico, legato a quel senso “d’origine” che porta il suo lavoro a farsi universalmente partecipato.

Giancarlo Vitali, Lo Studio, 1989, acquaforte, acquatinta, 23.8x22.7 cm

Giancarlo Vitali, Lo Studio, 1989, acquaforte, acquatinta, 23.8×22.7 cm

Dopo la “grande abbuffata” di opere del centrale Palazzo Reale si può passare alle sale Viscontea e Achille Bertarelli al Castello Sforzesco dove si trovano, nella preziosa cornice dei due ambienti, le sue incisioni. Al Museo di Storia Naturale viene presentata una serie che Vitali realizzò nel 1991 e che fu allora proposta in occasione del centenario della morte dell’Abate Antonio Stoppani, geologo e Direttore del Museo di Storia Naturale (1882-1891). Non poteva che essre questo il luogo adatto ad accogliere opere che, incentrate sul tema Le forme del tempo, rimandano al mondo della geologia e dei fossili.
Stupefacente la messa in scena creata per la Casa del Manzoni, dove le riflessioni su tempo, vita e morte di Vitali s’intrecciano con quelle del figlio Velasco (presente con un’installazione) e con lo sguardo di Peter Greenaway (1942), il grande regista inglese che ha firmato il peculiare allestimento. Qui l’intervento assume un proprio titolo – Mortality with Vitali: Father&Son – che genera, in un’incredibile quinta da Wunderkammer, una raccolta di oggetti semplici e umili, gli stessi ripresi da Vitali nei suoi dipinti, in un continuo rinnovarsi di rimandi e suggestioni tra finzione rappresentativa e realtà concreta. Un riferimento ulteriore è ad un manoscritto, trovato dallo scrittore Andrea Vitali (1956) e redatto da Antonio Balbiani (1838-1889), dove si parla della sua malattia e del processo di mummificazione del corpo: il tema è il tentativo di vincere la caducità dell’esistenza naturale salvaguardando intatto il simulacro di memorie costituito dal corpo.

Giancarlo Vitali. Time Out, veduta dell'allestimento (Mortality with Vitali: Father & Son by Peter Greenaway), Casa del Manzoni, Milano

Giancarlo Vitali. Time Out, veduta dell’allestimento (Mortality with Vitali: Father & Son by Peter Greenaway), Casa del Manzoni, Milano

Il panorama del corpus di opere presenti in ciascuno di questi luoghi va a comporre, quindi, un’antologica di grande rilevanza che riesce a soddisfare appieno, diversamente da altre, la scoperta e la lettura dell’itinerario poetico dell’artista. Di Giancarlo Vitali si scoprono le molteplici, diverse, sfaccettature, coerentemente indirizzate, nelle oltre sette decadi di lavoro, alla volontà e allo scopo del suo infaticabile dipingere.

Giancarlo Vitali. Time Out
a cura di Velasco Vitali
promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale, Casa del Manzoni e ArchiViVitali
con il sostegno di Almag, Azimut Wealth Management, Bellavista, Torneria Automatico Alfredo Colombo
con la partecipazione di Broker Insurance Group, Paola d’Arcano, ParkHyatt Milano, Studio Borlenghi, Antiqua Pizzi e Ricami e Sartoria Teatrale Arrigo
progetto e allestimenti Studio C14
allestimenti speciali Alexander Bellman e Romeo Sozzi
a Casa del Manzoni allestimento a cura di Peter Greenaway con il coordinamento di Lo Scrittoio
catalogo Skira 

5 luglio – 24 settembre 2017

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano 

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura); ingresso libero

Castello Sforzesco
Piazza Castello, Milano 

Orari: da martedì a domenica 9.00-17.30 (ultimo ingresso 17.00); ingresso libero

Museo di Storia Naturale
Corso Venezia 55, Milano 

Orari: da martedì a domenica 9.00-17.30 (ultimo ingresso 17.00), ingresso libero

Casa del Manzoni (Mortality with Vitali: Father & Son by Peter Greenaway)
Via Gerolamo Morone 1, Milano 

Orari: da martedì a venerdì 10.00-18.00; sabato 14.00-18.00 (ultimo ingresso 17.00); chiuso nel mese di agosto; ingresso €5.00

Info: www.palazzorealemilano.it
www.giancarlovitali.com
www.archivivitali.org
www.milanocastello.it
www.comune.milano.it/museostorianaturale/
www.casadelmanzoni.it

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