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PRATO | Museo di Pittura Murale | Galleria Open Art | 27 Settembre – 30 Novembre 2014

di GAIA VETTORI

Prato, città che ha da sempre sofferto di un troppo spesso ingiustificato senso di inferiorità nei confronti della vicinissima Firenze, ospiterà, fino al 30 novembre 2014, The Spectrum of Light, una raccolta di quasi un centinaio di opere del defunto artista americano Paul Jenkins. La mostra si divide tra il Museo di Pittura Murale di San Domenico e la galleria Open Art, che ha fornito le numerose opere in esposizione, a loro volta acquisite da alcuni dei più importanti musei e collezioni in giro per il mondo (tra i quali, ad esempio, il Museum Of Modern Art, di New York). Proprio alla galleria Open Art va il merito di aver saputo introdurre nel tessuto culturale della città laniera – culla, ricordiamo, dell’importante Museo Pecci – le affascinanti tele colorate di Jenkins, per altro insignito degli “Antichi Sigilli” del capoluogo pratese nella primavera 2010, all’indomani di una mostra antologica organizzata dalla stessa galleria presso Palazzo Pacchiani.

PAUL JENKINS, The Spectrum of Light, 2014, veduta della mostra, Museo di Pittura Murale, Prato
Quattro anni dopo, Prato ospita nuovamente le opere di Paul Jenkins: una ricchissima raccolta di tele e lavori su carta, in un percorso complesso attraverso la poetica e l’evoluzione artistica di un pittore vissuto in quella New York degli espressionisti astratti (egli era infatti molto amico di Jackson Pollock), eppure così difficilmente inquadrabile all’interno di quello specifico movimento. Spesso colpevolmente dimenticato dalla storiografia e dalla critica ufficiale, Jenkins paga lo scotto di non aver voluto aderire a nessun cliché, dimostrando invece una genuina capacità di sapersi evolvere. Certo, le opere dell’artista americano possono essere annoverate in quel mare magnum di esperienze raccolte sotto l’egida del concetto di “Informale”: ritorno alla superficie del quadro inteso però come oggetto reale e non come territorio della finzione prospettica e accettazione del caos come elemento fondamentale della creazione, uniti all’importanza del gesto pittorico.

PAUL JENKINS, The Spectrum of Light, 2014, veduta della mostra, Galleria Open Art, Prato

Il viaggio offerto da The Spectrum of light ci consente di scoprire l’evoluzione artistica di Jenkins, partendo dai primi quadri, realizzati nel 1953 e ospitati dal Museo di Pittura Murale, fino ad arrivare alle ultime, recentissime produzioni, raccolte dalla galleria.

È allora possibile tracciare – grazie al centinaio di opere presenti – un percorso ben preciso: un cammino che ha portato Jenkins dai quasi materici e sicuramente cupi quadri degli esordi, fino alle finali suggestioni sature e pastose, passando per le delicate velature cromatiche, carezze colorate impalpabili e suggestive, acme della carriera artistica del pittore americano. Non a caso è stato utilizzato il termine “carezze”: Paul Jenkins, infatti, dopo aver versato il colore sulle tele trattate con primer a base di acqua e candido gesso, amava servirsi di uno strumento in avorio al fine di indirizzare e delicatamente guidare il colore stesso sulla della superficie del quadro, spesso inclinato onde favorire lo scorrimento.

Paul Jenkins, Phenomena North Harbor Omen, 1969, Acrylic on canvas, 120.5 x 169 cm
Gestualità meditate, ma al tempo stesso guidate da un elemento casuale, dovuto alla gravità: fattori, questi, chiaramente debitori nei confronti della cultura orientale: è importante allora ricordare i rapporti dello stesso Jenkins con gli artisti del gruppo giapponese Gutaj e la loro volontà di “assecondare il caso”. Gestualità volte alla realizzazione di opere d’arte destinate ad essere “un mondo” e non “una cosa”, come lo stesso Jenkins sosteneva.

Paul Jenkins, Sphinx, 1958, oil and enamel on canvas, 163.8 x 169.5 cm

Quadri come universi paralleli figli di una poetica complessa e stratificata, colta ma non elitaria, liricamente affascinante. Quadri dei quali è per fortuna impossibile fornire una univoca interpretazione, poiché articolati, sfaccettati e mai completamente accessibili proprio come la personalità di Jenkins, il quale ci ricorda – non a caso – che “i dipinti non sono illustrazioni, ma manifestazioni di una essenza inconoscibile”.

Paul Jenkins. The Spectrum of Light
a cura di Mauro Stefanini

27 Settembre – 30 Novembre 2014

Museo di Pittura Murale
Piazza San Domenico 8, Prato

Galleria Open Art
Viale delle Repubblica 24, Prato

Catalogo: Carlo Cambi Editore
a cura di Mauro Stefanini con testi di Beatrice Buscaroli

Info: Galleria Open Art
+39 0574 538003
galleria@openart.it
www.openart.it

Museo di Pittura Murale
+39 0574 440501
eventi@diocesiprato.it
www.diocesiprato.it

 

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