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MILANO | Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili | 21 novembre 2012 – 26 gennaio 2013

di DEIANIRA AMICO

Alla galleria Paraventi Giapponesi di Milano, fino al 26 gennaio 2013, la mostra personale di Tetsuro Shimizu (Tokyo, 1958) indaga sul concetto di Mujo, tradotto come Im-permanenza. Si tratta di un principio fondamentale della cultura nipponica, fondato sulla concezione della transitorietà delle cose e dell’esperienza estetica che si origina non solo nella visione dell’oggetto, ma anche nella percezione del tempo e dell’alterazione dello spazio vissuto.

Nelle opere di Shimizu il segno pittorico agisce sul campo della tela sagomata, lasciata in parte grezza e incompiuta alla vista dello spettatore, dimostrando che il colore, psicologico, emotivo, è incompatibile con una delimitazione dello spazio: la pittura è im-permanente, è cambiamento in divenire.
Ogni tela ha una sua sagomatura che la rende un unicum nella continua variazione degli stati dello spirito. Le torsioni e le fenditure esprimono lo stato d’animo dell’artista e comunicano un’energia vitale che travalica il confine tra realtà fisica e pittorica: ogni vuoto, ogni soglia, è un intervallo per la riflessione. Ogni taglio è espressione del limite (nel senso di limen, confine) nello spazio e tempo della contemplazione, sempre diverso perché è sempre diverso il fruitore che partecipa di questa realtà.

L’artista stabilisce con il fruitore un rapporto diretto, co-esistenziale, dispone lo spettatore a sentire l’ambiente con un determinato colore che, sebbene all’apparenza sembri monocromo, in realtà nasce dalla stratificazione sulla tela di colori complementari. Il colore è un ritratto potenziale dell’essere dell’artista nel preciso momento in cui l’opera è compiuta; la scelta consapevole del non-finito fa riferimento proprio alla vibrazione transitoria dell’emozione.

I titoli delle opere di Shimizu riflettono i flussi di coscienza e di tensione spirituale dell’artista: in Mutabilità il campo dei blu violacei traduce la dimensione del sacro; in Fugacità i porpora rivelano il fuoco fatuo della passione; nella grande tela Mujo, il bianco, somma di tutti i colori, è espressione della natura sincretica della cultura giapponese.
Nell’opera Avvenire, i colori acidi respingono il mero compiacimento estetico, perché la piacevolezza è stasi, chiusura che preclude l’avvicinamento al Mujo e quindi alla comprensione dell’energia dell’universo sempre in divenire.

Shimizu porta avanti un discorso artistico che punta all’insondabile e trascina oltre il contingente; lo sguardo dello spettatore si rivolge oltre la soglia del visibile a diverse possibilità di esperienza e di conoscenza, per aprirsi con curiosità a culture “altre”.

Tetsuro Shimizu.
Im-permanenza. Mujo

A cura di Matteo Galbiati

21 novembre 2012 – 26 gennaio 2013

Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili
Via Marsala 4, Milano

Orari: lunedì 15.00-19.00 | martedì-sabato 11.00-13.00 / 14.00-19.00

Info: +39 026551681
www.paraventigiapponesi.it

 


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