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PERGOLA (PU) | CASA SPONGE | FINO AL 6 SETTEMBRE 2020
Ventasso Loc. Ligonchio, Reggio Emilia | Rifugio Bargetana | 5 settembre 2020


di TOMMASO EVANGELISTA

L’azione di Angelo Bellobono, in quest’estate segnata dallo spettro del Covid, è un trattato di pittura nel suo serrato studio sull’imitazione della natura e sulla ricerca di una luce attuale e pura, capace di far risplendere il paesaggio (interiore). La sua arte si è trovata, così, coinvolta profondamente nella storia del nostro tempo di distanze, distanze che impongono esigenze poetiche nuove sia allo sguardo sia al pennello.

Angelo Bellobono-opera permanente per Casa Sponge, Pergola 2020

L’inizio è stato a Casa Sponge dove l’artista ha portato una riflessione personale sul paesaggio, realizzata prima della quarantena. La mostra, curata da Milena Becci e fruibile fino agli inizi di settembre, è una sorta di trompe-l’œil ribaltato in quanto il punto di vista non è stato quello del supporto ma del luogo, trasfigurato da un’osservazione intima e complessa. “La pittura rallenta, osserva, elabora e un mondo si compie, si cancella, stratifica” scrive Angelo cercando, nell’indagine del dato naturale presente, una sorta di ritorno alle cause prime che sono soprattutto cromatiche e minerali. Ecco allora che l’oggetto-quadro viene ad essere decostruito e frammentato nello spazio della residenza messa in piedi a Pergola, in località Mezzanotte, da Giovanni Gaggia. Non più delineare e delimitare i fenomeni ma farli esplodere, pittoricamente, nella leggerezza della loro essenza.
Le opere si polverizzano, realizzate ora su legno ora su pietra, applicate all’esterno della casa, incastonate tra i muri e i sostegni, lasciate in balia del meteo o sotto lo sguardo acritico di galline e formiche, ed ecco che l’intransigenza della tela cede il passo all’immagine pura che è sostanzialmente concetto. La nozione di paesaggio, come osservato nella personale Pian delle balze mi attende a Mezzanotte (primavere d’inverno), diventa polisemica, si carica di eventi e guarda all’immaginazione che è soprattutto illusione di una presenza, prima che la felicità dello sguardo scompaia.

Angelo Bellobono, Pian delle balze mi attende a Mezzanotte, primavere d’inverno Installazione a Casa Sponge

Continuando a curare questa ricerca della presenza Bellobono ha iniziato poi il progetto Linea 1201, un’idea di pittura diffusa promossa dall’associazione Atla(s)Now, a cura di NOS Visual Arts Production e realizzata con il contributo della Fondazione Cultura e Arte. Tra l’estate e l’autunno 2020 l’artista intraprende un programma di residenze itineranti che attraversa l’Appennino in quattro tappe per investigare e raccontare le terre alte dell’Italia mediante l’arte, in dialogo con altri artisti, esperti e appassionati. Durante il percorso, la realizzazione di una nuova serie pittorica, dove la pratica en plein air dei grandi pittori ottocenteschi si lega ad una dimensione concettuale e relazionale maggiormente attuale, è la chiave del racconto personale di una Nazione nascosta e molto spesso dimenticata.

Angelo Bellobono, Linea Appennino 1201, prima tappa – Capanna di Charles Moulin

La prima tappa ha avuto luogo dal 22 al 28 giugno alla Capanna Moulin sulla vetta del Monte Marrone, nelle Mainarde, un gruppo montuoso aspro e selvaggio che unisce i confini di Lazio e Molise. La Capanna era stata scelta, nella prima metà del Novecento, dal pittore francese Charles Moulin come dimora per ritirarsi in eremitaggio pittorico e spirituale. Bellobono, eleggendola a propria dimora, ha trascorso in alta quota una settimana cercando di seguire le tracce del talentuoso e sconosciuto pittore francese.

Angelo Bellobono, Opere realizzate nella capanna di Charles Moulin

Le opere prodotte hanno messo in luce una dimensione liquida della veduta, che fa del tempo colore, unendo l’azione, lo spazio e la vista in un palinsesto cromatico che guarda alle memorie del luogo. Se Moulin cercava nella Natura una lenta redenzione dalla vita offesa, indagando la luce come materia, Bellobono osserva le tracce degli involucri e guarda al colore come ad un elemento che nasconde, dissimula, inganna ma è capace di trasfigurare questo intervallo tra l’uomo e l’ambiente rendendolo spazio nuovo. Attraverso mescolanze inedite di terre e succhi proietta nel passato la sua riflessione sull’evoluzione delle strutture cromatiche, cercando una dimensione collettiva che guarda alla società in un continuo confronto-scontro di impressioni. Le sue sono mappe insolite, simboliche ed emblematiche, speculazioni sull’apparato emozionale dei luoghi scelti per trasmettere una riflessione artistica e un segno di presenza. Ecco allora che i monti dell’Appennino molisano diventano terreni d’inchiesta e di riflessione, diacronica e diatopica, ispirando all’artista un sistema di codici, sparizioni, nascondimenti e illuminazioni che conducono all’opera, diventata ormai documento di memorie. A differenza di Moulin, pittore della lentezza della luce, Angelo nella sua pratica pittorica sembra aver riscoperto la manifestazione dell’archetipo.

Angelo Bellobono, Linea Appennino 1201, prima tappa Monte Marrone Capanna Moulin

Ecco, le sue parole che ci raccontano l’emozione di trovarsi in una Storia complessa fatta di spazi e azioni che cambiano, se non il mondo quantomeno un paese, quello di Castelnuovo, per esempio, alla base delle Mainarde: “Dipingere, una pittura in attesa, incontrata, pensata, progettata, improvvisata, inerpicata, scoscesa, umida, secca, polverosa, vuota, piena, pesante, sconosciuta, sbagliata, meravigliosa, leggera e fragile, che traghetta altrove o rispecchia l’intorno uguale e diverso. Una pittura in cui incontrare ed ascoltare, che ti porta in luoghi in cui non sei mai stato e non pensavi di andare, che non immaginavi. Una spedizione pittorica richiede una certa attenzione nella preparazione dei materiali, il calcolo dei pesi e dei passi, come ogni spedizione d’altronde. Ma nel bagaglio non devono esserci immagini, quelle ci aspettano, si incontrano, si costruiscono muovendo il corpo nello spazio. Salire al mare è già una soppressa, un Monte Mare che nelle notti ha lasciato cadere ondate di venti”.

Angelo Bellobono – Linea Appennino 1201, prima tappa Monte Marrone Capanna Moulin

La seconda tappa, da poco conclusa, ha visto protagonista il paese di Latronico in Basilicata, ai piedi del Monte Alpi, dove, in collaborazione con l’Associazione Culturale Vincenzo De Luca, la residenza si è inserita nell’ottimo programma culturale “A Cielo Aperto” curato dal duo artistico Bianco-Valente assieme a Pasquale Campanella.

Angelo Bellobono – Linea Appennino 1201, seconda tappa Latronico Monte Alpi

Dall’esperienza in solitaria del Molise a quella comunitaria della Basilicata, questa tappa ha visto l’artista dar vita ad un percorso collettivo incentrato su laboratori di pittura en plein air e escursioni guidate mirate, ricercando nella natura quella dimensione pubblica di comunità: “Una bellissima giornata – ha scritto Angelo su Facebook – dentro il corpo della montagna che domina Latronico, il Monte Alpi, ascoltandone i rumori, costruendo con i nostri passi quella complicità che ci fa sentire ancor più parte di un luogo. Condividendo fatica, commozione, contemplazione e meraviglia si attivano sensi sopiti e si diventa paesaggio”.

Sabato 5 settembre, ore 15.30, al Rifugio Bargetana (Ventasso), Loc. Ligonchio, Reggio Emilia, Bellobono presenterà il libro d’artista Linea Appennino 1201 (Danilo Montanari Editore) in conversazione con Elisa Del Prete, curatrice e autrice che da tempo segue la sua ricerca.

 

Angelo Bellobono – Pian delle balze mi attende a Mezzanotte (primavere d’inverno)
Fino al 6 settembre 2020
a cura di Milena Becci

CASA SPONGE

Via Mezzanotte 84 – Pergola (PU)

Info: https://spongeartecontemporanea.net/


Presentazione del libro

Sabato 5 settembre 2020, ore 15.30
Rifugio Bargetana, via Bargetana 1, 42032 Ventasso Loc. Ligonchio, Reggio Emilia www.rifugiobargetana.it

Per consentire la partecipazione nel rispetto delle norme vigenti in materia di distanziamento sociale, si richiede di prenotare la partecipazione all’evento. In caso di maltempo l’evento sarà annullato.

Per informazioni e prenotazioni 
tel. +39 0522 382484
Email: info@collezionemaramotti.org

 

Angelo Bellobono. Linea Appennino 1201
Crossing Residency
promosso da Associazione Atla(s)Now
a cura di NOS Visual Arts Production

Le Mainarde, Rocchetta a Volturno | 22 – 28 giugno 2020
Monte Alpi, Latronico | 27 luglio – 2 agosto 2020
Valle del Samoggia, Bazzano | settembre 2020
Monti della Laga, Amatrice | settembre 2020

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