LISSONE (MB) | MAC Museo d’Arte Contemporanea | Dal 25 febbraio 2017
Sabato prossimo il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB) con un’unica inaugurazione, in linea con le proposte precedenti, apre sei progetti che animeranno tutti gli spazi e gli ambienti del museo.
Si inizia al Livello 0 con Guerra alla Guerra, esposizione che raccoglie una serie di manifesti tedeschi degli anni compresi tra il 1924 e il 1932: questi raccontano la presa di posizione di molti artisti in favore del Partito Comunista. La Repubblica di Weimar e il suo illusorio benessere vengono scosse in queste immagini dove si cerca una maggiore sensibilizzazione della società e delle classi operaie contro i serpeggianti nazionalismi.
Negli slogan politici si propugna la Lotta Unita e le Giornate contro la guerra, si bersaglia il malcostume del capitalismo attraverso le firme di personalità come John Heartfield, Max Pechstein, Käthe Kollwitz, Max Schwimmer, Alfred Frank , Victor Theodor Slama o Boris Angeluscheff in un progetto espositivo che cerca, oltre a mantenere viva la memoria sulla storia del XX secolo, ritrova i modi del linguaggio visivo tipico della grafica d’avanguardia.
La personale di Giovanni Campus (1929) al Livello 1 riprende la processualità delle composizioni dell’artista sardo,in cui il segno si fa forma nel definire l’oggetto opera. Tempo e spazio completano la verifica di ciascuno dei suoi lavori, capace di vivere e modularsi nell’occasione della loro esposizione. Le “formulazioni indicative”, come le definisce lo stesso Campus, guidano la percezione dello spettatore a leggerele in modo peculiare dal momento che non cercano solo di dare luogo e darsi nel luogo, ma di voler, loro stesse, essere luogo delle situazioni. Le opere costruite come segni, composizioni sferzanti di colore e di concretezza, stimolano alla concentrazione e non si limitano ad essere esercizio estetico, perché nella loro non scontata immediatezza generano nuovi rapporti, misure e connessioni.
Sempre al Livello 1 troviamo anche Visioni d’insieme progetto che, pensato appositamente per gli ambienti del museo brianzolo, si concentra sulle sculture di Giovanni Termini (1972): singole opere riassumono qui il percorso di ricerca che l’artista ha seguito negli ultimi venti anni. Le sue semplici e complesse sculture sembrano voler sforzare lo sguardo ad una profonda interrogazione sul senso e l’idea stessa di scultura. La scultura in lui si propone nella sua oggettualità fisica che porta a chiarirne, poi, le specificità cognitive; tra assemblaggi e forme costruttive, tra componibilità e scomponibilità Termini fa valicare il confine dell’opera dallo spazio al tempo.
Ritorna la ricognizione sull’importante lavoro svolto dagli Archivi, il cui con tributo agli studi scientifici sugli artisti e le loro poetiche risulta determinante non solo per il sistema dell’arte contemporanea, ma anche per la definizione della nuova storia dell’arte. Il Volume 6 del progetto di Arc#ive porta all’attenzione del pubblico una serie di documenti che svelano il periodo “americano” di Arnaldo Pomodoro. Dopo Staccioli, Devecchi, Isgrò, Scanavino, il Gruppo Enne e Le Noci, nel ballatoio del Livello 1 – 2, si approfondisce adesso la figura del grande scultore, figura di fama internazionale. La mostra nasce in collaborazione con l’Archivio che, curato dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro, è nato negli Anni Cinquanta per promuovere l’attività di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio e del lavoro dell’artista.
Il Livello 2 accoglie il ricco universo immaginifico dell’artista Agostino Arrivabene (1967), la cui pittura restituisce visioni complesse e dense di rimandi e riferimenti. Ogni suo dipinto diventa un nucleo di manifestazioni chiassose e silenti, claustrofobiche e dispersive, dove lo sguardo ha modo di perdersi nella bellezza precisa di una pittura “d’altri tempi”. Le sue figure ibridano nature e corporeità differenti, acquisendo aspetti seducenti ed enigmatici o drammatici e senza respiro: il mito, la tradizione, la storia si fondano in quel caratteristico incanto, alchimistica ed ancestrale, che consegna alla nostra ammirazione l’incanto della pittura di Arrivabene.
Infine sarà presentato al pubblico anche il nuovo intervento dedicato al MAC che, dopo le opere site-specific di Fabrizio Prevedello, Andreco, Joys, Giuliano Dal Molin, Jack Sal e Ignazio Gadaleta, porta il Drawing the wall di Paolo Iacchetti a far parte della “collezione disseminata” del museo, la quale, iniziata nel 2014, sta connotando in modo unico gli ambienti museali. Questo intervento dell’artista milanese, appositamente creato per la facciata interna del museo, testimonia la fase recente della sua pittura, dove segni dipinti, non modulari, fanno pulsare il colore in un dinamismo che dal finito accede ad una dimensione infinitiva.
Guerra alla Guerra
25 febbraio – 14 maggio 2017
MAC Livello 0
Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti. Misure. Connessioni
a cura di Alberto Zanchetta
25 febbraio – 9 aprile 2017
MAC Livello 1
Giovanni Termini. Visioni d’insieme
a cura di Bruno Corà e Alberto Zanchetta
25 febbraio – 9 aprile 2017
MAC Livello 1
Arc#ive, Volume 6. Arnaldo Pomodoro
a cura di Lorenzo Respi
25 febbraio – 14 maggio 2017
Ballatoio Livello 1 – 2
Agostino Arrivabene. L’ospite parassita
a cura di Chatia Cicero e Alberto Zanchetta
25 febbraio – 14 maggio 2017
MAC Livello 2
Paolo Iacchetti. Drawing the wall
Intervento permanente
MAC Livello 1/2
Inaugurazioni sabato 25 febbraio ore 18.00
MAC Museo d’Arte Contemporanea
Viale Elisa Ancona 6, Lissone
Orari: mercoledì e venerdì 10.00-13.00; giovedì 16.00-23.00; sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00
Info: +39 039 7397368; +39 039 2145174
museo@comune.lissone.mb.it
www.museolissone.it