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MILANO | Galleria Giovanni Bonelli | 11 aprile – 20 maggio 2023

di MATTEO GALBIATI

Vivere su un’isola pone sempre una certa distanza dal mondo e questa distanza, a volte più fisica che non strettamente o unicamente mentale e culturale, aiuta a preservare e salvaguardare i valori profondi della propria identità di isolani. La vita e le esperienze avvengono secondo una specificità unica che ne rende singolare, spesso non omologabile, il carattere endemico degli abitanti. Un valore che non abbandona nell’isolamento, non compromette lo sguardo aperto al proprio tempo e all’attualità, perché determina semplicemente un attaccamento maggiore a quella propria esclusività connotante, di collettività e di popolo, che una comunità dai confini più aperti rischia di compromettere o perdere. Possiamo trovare riscontro a queste considerazioni nella pregevolissima mostra – contenutisticamente rilevante in termini di ricerca e testimonianza artistica, storica, estetica, culturale e anche (o forse soprattutto) di sentimento carico di umanità – che a Milano la Galleria Giovanni Bonelli dedica a nove artisti e artiste sardi contemporanei.

Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re, veduta della mostra, Galleria Giovanni Bonelli, Milano Courtesy Galleria Giovanni Bonelli

Non poteva che essere il critico e storico dell’arte Efisio Carbone (direttore del MACC di Calasetta, in provincia di Carbonia-Iglesias) a firmare la curatela della mostra Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re. Negli ambienti della galleria ha voluto riproporre un progetto di sapore scientifico, una mostra museale in cui racconta, attraverso l’individualità singolare di questi nove autori e autrici, come la Sardegna fosse aggiornata e connessa, mai isolata, dalle estetiche e dalle ricerche artistiche del XX e XXI e, al contempo, salvaguardasse i principi della sua essenza. Questa doppia caratterialità, comunque, non ha impedito a ciascuno di loro di essere aggiornato e di tenere vive quelle specifiche originarietà legate alla propria terra: il sentimento e la sensibilità profondi di questi autori attraversano il tempo, le tradizioni e connettono passato e presente, preservando sempre quelle radici uniche che ne determinano sia l’essenza, sia il modo con cui ciascuno ha guardato al proprio presente e futuro.

Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re, veduta della mostra, Galleria Giovanni Bonelli, Milano Courtesy Galleria Giovanni Bonelli

Questa esposizione – composta nella quasi totalità da opere provenienti da collezioni private, aspetto che rende ancor più rilevante questo progetto – è il risultato dell’ulteriore lavoro di ricerca che Carbone ha condotto sugli artisti sardi: le osservazioni che leggiamo dalle opere e dalle presenze, infatti, sono l’amplificazione e l’estensione ulteriori di quegli importanti esiti e riscontri già avuti con Reinas, mostra allestita al Museo Ettore Fico di Torino nel 2020. A Milano, alle “regine” Zaza Calzia, Maria Lai, Lalla Lussu e Rosanna Rossi, che costituiscono il fondamento della galassia femminile dell’arte sarda, ora si aggiungono i contributi degli autori Gaetano Brundu, Salvatore Fancello, Costantino Nivola, Antonello Ottonello, e Pinuccio Sciola in un intenso alternarsi di vibrazioni poetiche e immaginari visivi complessivi che qualificano il valore dell’arte sarda contemporanea in un arco temporale che, come abbiamo detto, parte dagli anni Trenta del secolo scorso per allungarsi sino ai primi anni del nuovo Millennio.

Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re, veduta della mostra, Galleria Giovanni Bonelli, Milano Courtesy Galleria Giovanni Bonelli

La qualità altissima dei lavori, alcuni dei quali delle vere e proprie “scoperte”, tra rarità e riscontro, definiscono un itinerario di esperienze sfaccettate e ricche dove, tra astrazione e figurazione, tra rappresentazione ed evocazione, e senza alcuna esclusione di tecnica o di linguaggio, si determina la storia unica di un territorio. Le opere nella loro complessa correlazione ci aiutano a comprenderlo intellettualmente, oltre ogni stereotipo, e a restituire una più obiettiva e lucida analisi sulle sue vicende artistiche.
Gli stimoli (intenzionalmente non vogliamo citare opere, né approfondirle seguendo il profilo dei loro autori per non togliere al possibile visitatore il gusto di una personale scoperta) non mancano affatto e, favoriti da un allestimento variegato e coerente, si acquisisce anche una modalità di osservazione che dà senso alla percezione del tempo e dello spazio, dell’identità e dell’originalità di ciascun percorso di ricerca. Ognuno di questi poi sappiamo riflettersi nella vicinanza e alternanza degli altri, fissando una consapevolezza di giudizio che diventa per noi criticamente strutturale. Il nostro pensiero e la nostra immaginazione rincorrono e ritrovano connessioni; sentono il fermento delle epoche; riconoscono la storia. Eppure è quella nota differente a valorizzare ancor di più sensibilità che sanno essere uniche.

Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re, veduta della mostra, Galleria Giovanni Bonelli, Milano Courtesy Galleria Giovanni Bonelli

La visione del curatore si traduce, così, in un fatto accertato, non lasciato sospeso in una ipotesi fittizia (per questo a Carbone vanno il nostro plauso e il nostro apprezzamento più autentici): comprendiamo come Regine e Re abbiano saputo viaggiare, inventare, connettersi al mondo, senza che il loro pensiero si annacquasse mai nell’omologazione della contemporaneità o fosse vittima di quella globalizzazione culturale in cui inciampano molti artisti e che ha reso, spesso, omogenee le nostre diverse culture. Troviamo il senso vero di come il carattere sardo abbia, in qualche modo, saputo preservare la ricchezza delle differenze e l’unicità del punto di vista grazie alla verità, sempre senza compromessi, di una terra unica come lo è la Sardegna.

Rês e Reinas. La Sardegna, le sue regine, i suoi re
a cura di Efisio Carbone

Artisti: Gaetano Brundu, Zaza Calzia, Salvatore Fancello, Maria Lai, Lalla Lussu, Costantino Nivola, Antonello Ottonello, Rosanna Rossi, Pinuccio Sciola

11 aprile – 20 maggio 2023

Galleria Giovanni Bonelli
via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano

Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00; lunedì chiuso

Info: +39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
www.galleriagiovannibonelli.it

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