Non sei registrato? Registrati.
TRIESTE | Barcolana53 | 1-10 ottobre 2021

Intervista a RON ARAD, MASSIMILIANO POGLIANI e MITJA GIALUZ di Matteo Galbiati

Ricevuto il testimone da Michelangelo Pistoletto (2015), Gillo Dorfles (2016), Maurizio Galimberti (2017), Marina Abramović (2018), Olimpia Zagnoli (2019) e Lorenzo Mattotti (2020), artisti e creativi che hanno presentato il loro nelle precedenti annate, quest’anno spetta all’architetto e designer Ron Arad (Tel Aviv, 1951) firmare la grafica per il manifesto della storica regata Barcolana, giunta alla sua 53a edizione.
Arad si è ispirato proprio al motto di Barcolana53 Le Nuove Rotte – per impegnare la sua creatività predisponendo una composizione grafica che traducesse l’essenza dello spirito puro della navigazione con l’idea di varcare nuovi confini e definire nuovi itinerari, soprattutto dopo la recente pandemia che ci ha costretti a dare una svolta alle nostre modalità di relazione incentivando, ad esempio, la comunicazione a distanza.
Essenziale e minimale, secondo il suo stile, il manifesto sottolinea, secondo Arad, l’essenza della manifestazione che guarda, nella volontà dei suoi organizzatori e promotori, sempre più ad aggiornarsi su tematiche come la sostenibilità ambientale e la gender equality che anche uno sport come la vela può contribuire a far progredire.
In occasione dell’imminente taglio del nastro inaugurale di Barcolana53 oltre a Ron Arad abbiamo intervistato Massimiliano Pogliani, Amministratore Delegato di illycaffè (special sponsor della regata) e Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano:

Cosa vi ha spinto a scegliere Ron Arad come firma del manifesto di Barcolana53?
Massimiliano Pogliani – Ci è sembrato naturale lasciarci condurre dal motto stesso di questa edizione Le Nuove Rotte – che ha in sé l’espressione di un desiderio di unire passato e futuro, tradizione e innovazione. Abbiamo scelto Ron Arad proprio per la sua capacità di sviluppare progetti non convenzionali e sempre attenti all’espressione più innovativa di tecniche e materiali. Nella sua grafica adotta, infatti, tecniche pittoriche legando un’espressività propriamente digitale a delle pennellate più impulsive, dirette e passionali, comunque rese digitalmente. Ci sembrava interessante rivolgersi all’unicità del suo sguardo che ha saputo, infatti, concentrarsi sul veleggiare per mare dal passato al futuro, tema sempre connesso al concetto stesso di regata come impresa, sfida e viaggio verso nuovi orizzonti. Arad è l’artista che esprime nel miglior modo, in maniera forte, visualmente impattante, tra le varie proposte avute, questo concetto per noi chiave. Abbiamo convenuto, tra tutte le sue idee, che questa finale fosse quella lettura che interpretasse meglio lo spirito dell’intera manifestazione.

Ron Arad, Manifesto per Barcolana53

Perché parlare di digitale in merito ad una regata storica come Barcolana?
Mitja Gialuz – Negli anni, assieme a Massimiliano Pogliani e al direttore artistico di illycaffè Carlo Bach, si sono individuati artisti di fama internazionale per portare un messaggio, di volta in volta, adeguato e corrispondente a quello che volevamo tematizzare con il nostro di Barcolana. Sono messaggi universali che si ripropongono nell’attualità del nostro tempo. L’edizione del 2021, come diceva Massimiliano, guarda alle nuove rotte e, oggi, qualsiasi nuova rotta che si voglia tracciare deve basarsi sulla valorizzazione del digitale, senza comunque delegargli le nostre vite. Il digitale deve essere inteso come supporto fondamentale per raccontare dei contenuti, per mantenersi in contatto, per migliorare dei processi avviati. Sappiamo quanto sia stato fondamentale lo scorso anno: è stato la nostra scialuppa di salvataggio rispetto al rischio di naufragio globale nell’economia, nelle comunicazioni, nella salute, nella socialità. Dobbiamo renderlo più accessibile e superare ancora quei grandi divari presenti nel nostro Paese. Pensiamo che Barcolana sia una grande occasione per porre al centro la riflessione sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità.

MP – Il digitale è una delle tematiche emerse durante il Covid quando, in piena pandemia, abbiamo dovuto implementare il suo utilizzo per rimanere connessi, per mantenere vive le nostre attività professionali, lavorative e non. Ci ha permesso di rimanere tutti in contatto quando eravamo obbligati a restare chiusi in casa ed è diventato il denominatore comune delle nostre “nuove” vite. Il digitale ci proietta verso il futuro e, in questo senso, abbiamo mosso la nostra scelta.

Che impegno spetta alle vostre aziende secondo questo desiderio di essere efficaci nel messaggio?
MP – Barcolana è una manifestazione riconosciuta in tutto il mondo, apprezzata, attesa e amata. Questa ammirazione globale, che parte da Trieste, diventa fiore all’occhiello per l’Italia, ha sempre assunto un valore internazionale, per questo motivo vogliamo che anche le scelte dei creativi impegnati sul manifesto siano allineate con questa dimensione di internazionalità. Da anni con Mitja ci impegnano a presentare Barcolana all’estero, l’abbiamo fatto in Gran Bretagna, in Cina,… Quando si è riconosciuti da una platea realmente mondiale, il messaggio che viene veicolato deve rispettare ed essere bene in linea con questo orientamento e direzione ampi. Ogni volta che aziende come le nostre comunicano penso debbano avere il dovere e la consapevolezza della loro responsabilità sociale e, quindi, trasmettere messaggi positivi. In questo caso è guardare all’innovazione non come un fine, ma come un mezzo e sempre nel rispetto sociale e ambientale. Per noi non è poi un qualcosa di estraneo o una novità, il legame di illy con l’arte fa parte del DNA aziendale fin dal 1992, quando abbiamo iniziato a far interpretare la nostra celebre tazzina, disegnata da Matteo Thun, da artisti internazionali rendendolo oggetto iconico. È una “tela” a loro disposizione. La bellezza è sublimazione della bontà del prodotto. Bello e buono secondo l’etica dei greci.

MG – Il manifesto di Arad vuole trasmettere gioia, leggerezza, libertà. Dopo un anno e mezzo di confinamento e di messaggi negativi, che hanno appesantito le nostre vite, abbiamo bisogno di riprendere il mare non solo in senso fisico, ma anche metaforico. Dobbiamo iniziare a navigare, ad assaporare le bellezze della natura in tutte le sue sfumature, i suoi colori e le sue opportunità. È un manifesto bello, perché dà subito il senso di questa positività che ad esso si accompagna, immediatamente percepibile dalle forme, dalle linee, dalle tinte. Barcolana vuole essere ancora una volta un grande rito collettivo nel quale ci si riappropria della dimensione della navigazione, della vela, di uno sport sostenibile. Arad racconta e riassume bene questa voglia di leggerezza, voglia di vivere appieno la natura in modo consapevole e responsabile. Nel mare di Ron Arad ci sono sì nuove rotte, ma anche delle scie che definiscono il rispetto di quella che è la tradizione. Tutto questo è Barcolana: sulla stessa linea di partenza ci sono barche in legno e barche in carbonio di ultima generazione, skipper internazionali di fama e semplici amatori. Penso che in questo manifesto ci racconti, con una grande sintesi, i nostri valori fondanti. Non abbiamo avuto dubbi a sceglierlo, siamo stati tutti colti dall’effetto wow!

Avete lavorato con lui dandogli indicazioni o lasciandogli carta bianca?
MP – Il legame che abbiamo con gli artisti è autentico: se scelgono di collaborare con noi è perché vedono con le illy art collection un’occasione per legarsi all’identità dell’azienda e non di far parte di una semplice operazione commerciale. Abbiamo un direttore artistico che segue tutti i passaggi, ma gli artisti sono lasciati liberi di creare a loro piacimento. Secondo i casi possono esserci scambi di linee guida, di suggestioni, ma ognuno di loro esprime se stesso in tutta la sua creatività. Nel caso di Barcolana, ovviamente, l’abbiamo contattato suggerendogli il tema principale: gli abbiamo indicato l’idea di evidenziare nuovi tragitti, nuove rotte, il legame tra tradizione e innovazione, di esprimere un messaggio di positività e lui, utilizzando una tecnica sua propria, la pennellata digitale, ha realizzato un manifesto elaborato in una semplicità che racchiude tutto. La tradizione della vela, le linee delle vecchie carte nautiche, le nuove rotte: ci ha appassionato subito perché ha colto esattamente quello che volevamo. Buona la prima insomma!

Ron Arad Photo © Michael Castellana

Come e quando nasce la collaborazione con illycaffè? Cosa ti unisce a questa grande azienda?
Ron Arad – Ho iniziato la mia collaborazione con questa fantastica azienda nel 2017 quando sono stato chiamato a disegnare la nuova serie delle sue celeberrime tazzine. È stato un grande piacere, perché illy è sempre stato il mio caffè! Ho disegnato delle tazze con una serie di linee sinuose che conferiscono al colore la morbidezza e l’eleganza di un panneggio. Siamo stati molto soddisfatti dell’esito finale. Credo che la serie sia già esaurita! È un grande onore contribuire adesso con il manifesto per Barcolana53. Non sono un grande velista e per questo mi sono messo ad osservare le barche, ma non standoci sopra, le ho osservate veleggiare dalla riva. Ho guardato le passate edizioni di Barcolana. Volevo avere una diversa prospettiva che mi desse qualche suggerimento per il tema richiesto. Pensare alle linee che tracciano nel mare, la forma delle vele, gli orizzonti che raggiungono. Sono da sempre un osservatore e mi affido alla mia capacità di visione delle cose. È un mondo per imparare restando un outsider.

Come hai lavorato al progetto per il manifesto della Barcolana53? Quali elementi sono stati i fattori di ispirazione?
RA – Dobbiamo tenere in considerazione l’evento pandemico che, più o meno, ci ha cambiato le visioni. Io sono stato fortunato, sono rimasto a lavorare nel mio giardino, nella mia veranda, davanti al mio computer. È stato un tempo relativamente sospeso che, però, mi ha permesso di lavorare in modo ancor più concentrato sui miei progetti. Devo dire di averci speso diverso tempo per capire quale orientamento dare alle mie idee e quale impostazione dovessi dargli in funzione del messaggio che avrebbe dovuto poi comunicare. Un tempo impiegato in vario modo, facendo bozzetti uno dietro l’altro e definendo una pratica nell’approccio a questi. Ho lavorato non su idee singole, ma cercando di sviluppare lentamente un progetto, una dinamica di metodo che li rendesse tutti, in qualche modo, utili. Il punto poi è stato scegliere quale fosse il migliore, quello che funzionasse meglio. Ho lavorato poi su ciascuno con un pennello digitale scegliendo e rifinendo nel dettaglio quale fosse migliore. Ritornando anche su scelte già fatte. Ho poi alla fine individuato quello giusto e sono andato avanti. Ho cercato una soluzione minimale, semplice e fluida di elementi liberi morbidi che guardano al passato, ma si proiettano nel futuro. La sintesi è stata di tenere insieme il principio della tradizione con l’idea di futuro. Tutti i miei lavori sono una sequenza di scelte.

Cosa determina la costruzione e l’impianto grafico che hai scelto? Come si lega ai valori e alla storia della Barcolana?
RA – Quando ho iniziato a lavorare al progetto di Barcolana non mi sono ispirato tanto alla sua storia, ma a quello che ispirava il suo motto e le sue immagini. Ho guardato alle foto delle barche, delle vele e del mare. Questa è la Barcolana53. Ho osservato anche i manifesti precedenti, alcuni fatti da persone conosciute, altri da amici, ma non ho di certo cercato di definire qualcosa che fosse già stato fatto. Sono partito da idee nuove che potessero essere stimolo anche per il pubblico che poi l’avrebbe visto. Anche io mi sono messo dalla parte del pubblico guardando a quanto fatto in precedenza. Alla fine su tutto, ho voluto che ci fosse il movimento, un movimento fluido che traduce un grande senso di libertà.

Come si lega allora al nostro presente?  Che messaggio ci dà?
RA – Tutti i ricordi del mondo sono presenti, non ci sono differenze o limitazioni. Potrei scrivere un poema sulla Barcolana se si volesse, potrebbe anche essere un buon lavoro, ma sono felice di dire qualcosa e fare con un altro mezzo rispetto a quello che mi viene chiesto. In quell’immagine penso ci sia tutto.

In che modo possiamo inserirlo all’interno della tua ricerca espressiva? Come si avvicina agli altri tuoi progetti?
RA – Sono tutti accomunati dalla curiosità, soddisfare la curiosità ed essere sostenibili. Poi posso intervenire in termini di funzionalità, di equilibrio delle forme, di bellezza estetica che è sintesi di idee e pensieri. Bisogna rendere interessante ciò che si guarda. Non c’è differenza tra costruire una casa o allestire un’installazione, quello che muta è il soggetto, la destinazione e le aspettative sono diverse. Ma l’approccio è sempre lo stesso per qualsiasi progetto. Da tutta una vita i miei unici strumenti sono sempre gli stessi: la matita e il mouse. Tutto inizia da qui, dal disegno e dal progetto, dal convincere il resto del mondo che ciò che sto facendo con questi sia qualcosa di molto buono. Penna e mouse sono l’estensione del mio braccio e del mio pensiero. Della libertà con cui vedo e interpreto il mondo.

Note

Ron Arad, architetto e designer, è nato a Tel Aviv nel 1951. È uno dei fondatori dello studio di design One Off nel 1981 e, nel 1989, insieme a Caroline Thorman, fonda lo studio di architettura e design Ron Arad Associates. Ricopre attualmente l’incarico di professore di Product Design al Royal College of Art di Londra. Il nome di Ron Arad è sinonimo di costante sperimentazione con i materiali e radicale rielaborazione concettuale di forme e strutture per arredamento che lo hanno reso protagonista del design contemporaneo. L’attività dello studio è concentrata essenzialmente su pezzi in edizione limitata. I suoi lavori sono stati esposti nei musei e in gallerie d’arte importanti. Molti di essi fanno parte di famose collezioni come quelle del Centre Georges Pompidou di Parigi, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Victoria & Albert Museum di Londra e del Vera Design Museum in Germania.

Barcolana è la regata più grande del mondo, si svolge ogni anno a Trieste la seconda domenica di ottobre. Organizzata in partnership con il Comune di Trieste, la Regione FVG e il main sponsor Generali, il supporto di numerosi partner, l’evento ha visto nella 50.a edizione, disputatasi domenica 14 ottobre 2018, la presenza di 2869 imbarcazioni iscritte, nuovo record mondiale per una regata a vela. L’edizione del cinquantenario ha portato a Trieste oltre 300mila persone confermandosi uno degli eventi più partecipati in Italia, con un ritorno di immagine in tutto il mondo. La vittoria dell’edizione 51 è andata allo yacht Way of Life. Barcolana è stato uno dei pochi eventi sportivi organizzati in Europa in epoca covid, dal 3 all’11 ottobre 2021. Lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, la regata ha previsto iscrizioni a numero chiuso per poter ottemperare alle norme sanitarie all’epoca vigenti: sono stati 1424 gli equipaggi presenti a Trieste, che tuttavia non hanno regatato poiché la Bora – il tipico vento di Trieste, che la mattina dell’11 ottobre soffiava a oltre 45 nodi – ha obbligato gli organizzatori ad annullare la regata.

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando 9 delle migliori qualità al mondo secondo illycaffè. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy in oltre 140 Paesi, nei bar, ristoranti e alberghi, nei caffè e negozi monomarca, a casa. Grazie alle sue innovazioni, contribuisce all’avanzamento tecnologico nel mondo del caffè. Con la creazione in Brasile, nel 1991, del “Premio Ernesto Illy de qualidade sustentavel do cafè para espresso”, illy ha contribuito alla condivisione del know-how e al riconoscimento ai produttori di un premium price per la migliore qualità secondo illycaffè. Dal 2016 attraverso il premio “Ernesto Illy International Coffee Award” l’azienda celebra i coltivatori di caffè al mondo che secondo illy hanno prodotto il miglior lotto di caffè sostenibile. Dal 2013, l’azienda è regolarmente inserita nella lista delle World Most Ethical Companies. Nel 2019 illy ha rafforzato il proprio impegno a perseguire un modello di business sostenibile, che integra gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit e inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp grazie al suo impegno a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura a tutti i livelli, offrire una preparazione completa e pratica a coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha fondato la sua Università del Caffè. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, valori fondanti del marchio a cominciare dal logo, disegnato dall’artista James Rosenquist, fino alle tazzine che compongono la illy Art Collection, decorate da oltre 100 artisti internazionali. Nel 2020 l’azienda ha impiegato 1291 persone e ha un fatturato consolidato pari a €446,5 milioni. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono circa 261 in più di 40 Paesi. Nel 2021 Rhone Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella sua crescita internazionale.

Barcolana53
Manifesto di Ron Arad
in partnership con Comune di Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia
main sponsor Generali
special partner illy

1-10 ottobre 2021

Regate nel Golfo di Trieste

Info: www.barcolana.it
www.illy.com
www.ronarad.co.uk

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •