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ASCOLI PICENO E SAN BENEDETTO DEL TRONTO | FORTE MALATESTA E PALAZZINA AZZURRA | FINO AL 24 GENNAIO 2024

di ARIANNA BONVECCHI

Al Forte Malatesta di Ascoli Piceno e alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto sarà possibile visitare, fino al 24 gennaio 2024, la mostra personale Prospettiva Van Orton dei gemelli Marco e Stefano Schiavon, in arte Van Orton Design appunto (dal protagonista del film “The Game” di David Fincher), esposizione targata Verticale d’Arte e curata da Stefano Papetti, Elisa Mori e Giulia Berardinelli. Nel 2013, i due fratelli hanno intrapreso la loro carriera e hanno iniziato a collaborare con una vasta gamma di marchi provenienti dai settori della musica, dell’arte, del cinema, del design, dello sport, dell’industria e dell’automobilismo. Tra questi spiccano il tour dei Bon Jovi, la copertina del disco di Jake la Furia dei Club Dogo, Disney, Scrambler Ducati, Swatch, Mercedes, Colmar, Sisley, The Rolling Stones, Radio Dj, Yamaha e la loro personale interpretazione dei campioni del basket per la Tv Usa ESPN.

Van Orton, Next-Gen Tour, 2023. Key Visual realizzato per Scrambler Ducati.

Queste collaborazioni hanno proiettato i fratelli sulla scena internazionale, trasformandoli nei più acclamati e popolari rappresentanti dell’arte digitale europea. Questa esposizione antologica, la prima a livello internazionale e sviluppata sulle due sedi, offre una panoramica completa della loro produzione artistica tra immagini, video, musica, proiezioni, oggetti e installazioni: dalla loro iniziale ispirazione al cinema degli anni ’80 e ’90 (scene salienti de “I Gremlins”, “Ritorno al futuro”, “Ghostbusters”, e “Robocop”) e alla cultura pop in senso più ampio (gli eroi della Marvel, gli oggetti prodotti per i grandi brand, e i caleidoscopici volti iconici della cultura di massa, come Dante Alighieri e Frida Kahlo) fino all’evoluzione delle loro opere in espressioni sempre più concettuali e sperimentali, come i preziosi inediti creati ad hoc per l’occasione.

Prospettiva Van Orton, Palazzina Azzurra, installation view. I gemelli Van Orton e il progetto personale Bowie, 2021. Ph Elisa Mori

Analogamente al mito della Biga Alata di Platone, l’anima della mostra è caratterizzata da un’intrinseca dualità, forze apparentemente contrastanti ma interconnesse, rappresentate dalle due differenti sedi e le rispettive città di cui sono il simbolo. Da una parte il Forte Malatesta, edificio fortificato rinascimentale, agisce da scenario perfetto per le opere dei Van Orton più recenti e astratte, slegate da commissioni e frutto della loro più libera immaginazione. Le composizioni esposte ad Ascoli Piceno evidenziano in modo particolare la ricerca puramente artistica dei due fratelli, la quale coniuga l’estetica visiva anni ’80 all’ispirazione dalle vetrate delle cattedrali gotiche – evidente nell’uso di campiture di colori vivaci e brillanti delineati da netti contorni neri. L’aula circolare di Santa Maria del Lago è stata trasformata in un’esperienza immersiva, in cui torreggiano sullo spettatore le grandi vetrate a sesto acuto modernizzate dalle opere dei Van Orton – versione contemporanea delle antiche vetrate gotiche – e dove, sulle antiche mura, vengono proiettate quattro animazioni psichedeliche della serie Unmade (2023), in cui visi dalle fattezze femminili si alternano a sagome mostruose e forme macabre, avvolgendo il pubblico in un ambientazione surreale al limite dell’orrorifico.

Prospettiva Van Orton, Forte Malatesta, installation view. Ph. Aurora Alberti

Dall’altra parte, la Palazzina Azzurra, complesso risalente agli anni ’30 e originariamente destinato allo svago estivo, abbraccia l’esplosione creativa della pop art. Le opere qui presenti, più che al Forte Malatesta, si ispirano all’energia della cultura popolare e richiamano l’immaginario collettivo con riferimenti iconici, da Drebin di “Una pallottola spuntata” ai volti di David Bowie, Jimi Hendrix e dei diversi supereroi Marvel. Questa sede offre un palcoscenico vibrante e dinamico per le opere del duo artistico, permettendo loro di dialogare con il mondo contemporaneo attraverso una lente accattivante e rivelandosi il luogo ideale dove esporre le key visuals e le loro creazioni artistiche per le varie collaborazioni commerciali intraprese negli anni, tra cui Estathè, Swatch, Armani. Su tutte spicca la motocicletta Scrambler Ducati customizzata dagli artisti. Nella suggestiva cornice della Palazzina Azzurra, si respira una particolare atmosfera intrisa di nostalgia, che risuona in modo peculiare con l’animo dei millennials.

Scrambler® Icon customizzata dai Van Orton. Ph Alice Curatola

Attraverso un processo simile al ready-made di Duchamp, l’arte digitale dei Van Orton si serve degli elementi dell’immaginario popolare, come icone cinematografiche, simboli culturali e riferimenti musicali, trasformandoli attraverso il filtro della loro creatività. Questa trasformazione diventa un atto quasi sacrale, in cui la cultura popolare è innalzata a un livello superiore di significato e valore, proprio come Duchamp faceva con gli oggetti quotidiani. L’atto stesso di selezionare e reinterpretare questi elementi culturali li trasfigura in nuove rappresentazioni. Questa pratica non solo richiama il ready-made duchampiano, ma aggiunge un ulteriore strato di complessità, in quanto trasforma l’effimero e il fugace della cultura popolare e dell’arte digitale in icone durature – processo messo in risalto a livello tangibile dall’utilizzo dei pannelli retroilluminati. Mentre Duchamp sfidava il concetto di originalità e autenticità attraverso i suoi ready-made, i Van Orton riconoscono la potenza della cultura popolare nell’era moderna, quasi elevando i suoi elementi in icone religiose e invitando, così, il pubblico a riflettere sulla centralità che queste influenze culturali hanno assunto nella vita quotidiana, diventando parte integrante del bagaglio visivo e spirituale individuale. L’abilità dei Van Orton nel trasformare elementi popolari in opere artistiche evoca una sorta di ritualità, in cui l’arte diventa un ponte tra la cultura contemporanea e il potere atemporale delle immagini simboliche.

Van Orton, Porco Rosso, 2018. Spoke Art Gallery, New York

PROSPETTIVA VAN ORTON
a cura di Stefano Papetti, Elisa Mori e Giorgia Berardinelli

14 luglio 2023 – 7 gennaio 2024

Forte Malatesta
Ascoli Piceno, Via delle Terme

Palazzina Azzurra
San Benedetto del Tronto, Viale Buozzi, 14

Orari mostra:
Forte Malatesta – Ascoli Piceno
Dal 15 luglio al 30 settembre
Dal martedì al venerdì 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Sabato e domenica (festivi e prefestivi) 11.00 – 19.00
Dal 1° ottobre al 7 gennaio 2024
Martedì e giovedì 10.00 – 13.00; mercoledì e venerdì 15.00 – 18.00.
Sabato e domenica, festivi e prefestivi, 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
Biglietto Forte Malatesta: Intero € 6,00 Ridotto € 4.00
Biglietto Unico Forte Malatesta – Palazzina Azzurra: Intero € 10.00 Ridotto € 7,00

Info:
InfoPoint, Piazza Arringo, Ascoli Piceno
T. +39 0736 298213
info@ascolimusei.it

Palazzina Azzurra – San Benedetto del Tronto
Dal 15 luglio al 17 settembre – tutti i giorni 18.00 – 24.00
Dal 18 settembre al 7 gennaio 2024 – dal mercoledì alla domenica 11.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00
Biglietto Palazzina Azzurra: Intero € 6,00 Ridotto € 4.00
Biglietto Unico Palazzina Azzurra – Forte Malatesta: Intero € 10.00 Ridotto € 7,00

Info e prenotazioni: +39 353 4109069
www.museodelmaresbt.it
Comune di San Benedetto del Tronto, Ufficio Cultura 0735 794587

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