PALERMO | MUSEO RISO | libera assemblea venerdì 13 gennaio ore 19.00
Tutto cambi affinché nulla cambi? Adesso basta!
di LAURA FRANCESCA DI TRAPANI
Una commemorazione funeraria: ecco quale situazione a breve potrebbe prospettarsi per il polo museale di arte contemporanea della Sicilia Palazzo Riso, avvolto in questi ultimi giorni da un turbinio di notizie, smentite, “confronti” tra diverse forze politiche, interesse da parte dei media e continue riflessioni, dubbi e domande che si sono stratificate nelle menti di tutti quanti.
Ab origine la dichiarazione ufficiale da parte del Direttore del Museo Riso, Sergio Alessandro, di una sospensione dell’attività museale per l’avvio di un cantiere di lavori per restauro filologico, della durata ufficiale di circa due anni – inconciliabili per motivi di sicurezza con l’attività espositiva e museale. Unita alle incertezze circa le risorse europee (dodici milioni di euro) destinate al museo sui finanziamenti POR del prossimo triennio (tra l’altro con una programmazione di eventi e mostre già annunciati), riguardo cui vi è totale mancanza di chiarezza sul destino di questa somma.
Quindi l’impossibilità che questa realtà possa continuare a produrre arte e cultura in Sicilia: in altri termini una vera e propria disfatta non solo culturale, ma soprattutto civile.
Avendo conoscenza approfondita del tessuto sociale e politico di questa terra, ed avendo memoria di restauri relativi a beni di interesse storico-artistico, prolungatosi per decenni e decenni, senza reale motivo, se non per interessi ben poco nobili che senz’altro non aderivano a quelli della collettività, un movimento formatosi in questi giorni nella piena e totale spontaneità, ha iniziato a far sentire la propria voce chiedendo trasparenza e soprattutto distaccandosi da costumi che fino ad oggi hanno reso la Sicilia terra di “conquistatori”. Artisti, critici, storici dell’arte, curatori, liberi cittadini, nella massima libertà e lontani per scelta da movimenti politici e da dinamiche di potere, proprio per non incorrere in una strumentalizzazione – come erroneamente è stato in questi giorni detto – si riuniranno invitando tutta la cittadinanza a partecipare in una libera assemblea che si terrà proprio al Museo Riso venerdì 13 gennaio alle 19, con lo scopo di fare estrema chiarezza sulla situazione vigente e sulle sorti a cui andrà incontro il Museo, richiedendo delucidazioni all’amministrazione museale e a quella pubblica, auspicando a visionare gli atti in cui tutto quello che è stato dichiarato è scritto. Allo stato attuale l’ultima mostra al Riso è stata disallestita e non per far posto alla prossima, il Direttore del museo ha ricevuto una denuncia proprio per la dichiarata fine delle attività dal Direttore Generale Gesualdo Campo, e l’Assessore regionale beni culturali Sebastiano Missineo invece dichiara l’interesse a non definire questa fine, oltre alla possibilità di utilizzo dei famosi fondi: insomma pura ambiguità.
Il senso di mestizia ha invaso tutti e permeato le riflessioni di tutti di una consapevolezza amara. Da qui la necessità di un’appartenenza per condividere la macabra visione di un possibile risvolto in cui aleggia un oscuro baratro dove si potrebbe ricadere. Perché Palermo e la Sicilia hanno lottato più di ogni altro luogo in questi ultimi anni per un’affermazione della propria identità culturale e artistica, e per un riconoscimento di questo. E adesso trovarsi dinanzi una prospettiva di buio pesto diventa il peggior incubo per tutti coloro che posseggono un’onestà intellettuale e hanno creduto nelle qualità e nelle forze di questo luogo. Non si può pensare di disporre di un bene cittadino come se fosse personale, e di disperdere le restanti energie economiche in attività che non apportano alcuna miglioria al tessuto sociale. La cultura, l’arte sono della società stessa. E non si può certamente continuare ad essere ciechi davanti quello spirito gattopardesco, e trincerarsi dietro una cinica rassegnazione, adattandosi continuamente, senza avere quella capacità di modificarsi, o di ribellarsi a quelle forme di resistenza disonesta ad un’evoluzione.
Bisogna svegliarsi proprio da quel “lungo sonno” – citando Tomasi di Lampedusa – ed abbandonare quelle manifestazioni di oblio, dove per troppo tempo ci si è adagiati, scrollandosi soprattutto quel desiderio di morte, proprio per evitare di ritrovarsi ad un funerale dove il morto sarebbe l’arte. Oggi non bisogna solo lottare per poter fare cultura, ma bisogna innanzitutto condurre una battaglia intellettuale contro quella decadente indifferenza che riesce solo ad uccidere.
Venerdì 13 gennaio alle ore 19.00 tutta la cittadinanza di Palermo è invitata a partecipare all’assemblea pubblica presso il Palazzo Riso, Via Vittorio Emanuele 365.
PRESTO IL REPORT DELLA LIBERA ASSEMBLEA CONVOCATA AL MUSEO RISO (PALERMO)