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PALERMO | Luoghi vari | Fino al 4 novembre 2018

Intervista a MARINELLA SENATORE e GIORGIO VASTA di Matteo Galbiati

La nostra ricognizione su Manifesta 12 a Palermo prosegue, dopo l’intervista ai curatori, con un dialogo a due voci con gli artisti, presenti alla manifestazione ufficiale, Marinella Senatore (alla Chiesa dei Santi Euno e Giuliano con Palermo Procession) e Giorgio Vasta (al Teatro Garibaldi con City Scripts). Senatore con la sua performance urbana e l’installazione multimediale ha coinvolto attivamente la cittadinanza insistendo sul ruolo centrale dell’individuo all’interno del complesso sociale, questo suo lavoro vuole essere un’opera partecipata senza gerarchie e rivolta a tutti in un processo di auto-formazione collettiva. Vasta, con City Scripts, propone scrittura creativa, laboratori, storytelling e un podcast scaricabile dall’app di Manifesta 12: cinque narrazioni diverse frutto del corso di scrittura che lui stesso ha tenuto con Letizia Gullo e i VacuaMoenia coinvolgendo giovani studenti uniti alle storie concepite da tre autori. Risultato finale un paesaggio narrativo fatto di parole e suoni che descrivono in altro modo le suggestioni di Palermo.
Ecco la nostra breve conversazione con loro:

Giorgio Vasta Photo by Lucia Re

Il vostro lavoro si inserisce nei progetti ufficiali di Maniefesta 12, cosa avete proposto? Quali contenuti mettete in luce?

Marinella Senatore – Per Manifesta, presento Palermo Procession, una performance urbana e una installazione multimediale. Palermo Procession ha coinvolto la comunità palermitana nella sua interezza, dai dilettanti ai professionisti. Il progetto si concentra sull’idea di narrazione come esperienza che può essere esplorata tramite un apprendimento non gerarchico, l’auto-formazione e la creazione di una cittadinanza attiva anche attraverso danza, musica, poesia e la parata processuale, che ovviamente ha molti punti in comune con i riti religiosi e civici. Il lavoro con le persone è un tempo emotivo.

Giorgio Vasta Il desiderio di City Scripts – questo il nome del progetto – è quello di far esistere Palermo attraverso il racconto di cinque narratori, tre dei quali – Emma Dante, Fulvio Abbate e io – sono narratori “singoli”, mentre gli altri due sono narratori plurali, nel senso che sono stati coinvolti nel progetto ragazzi tra i venti e i venticinque anni provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dall’Accademia di Belle Arti, così come alcuni giovani rifugiati residenti in città.

Giorgio Vasta, City Scripts, 2018, storytelling, creative writing workshops and collaborative podcasts available on the Manifesta 12 app. and at Teatro Garibaldi, project “City on Stage”, Teatro Garibaldi, Palermo Photo: Wolfgang Träger Photo Courtesy: Manifesta 12 Palermo and the artist

Quali connessioni sociali volete attivare? Su che temi avete voluto lavorare? Come si riflettono sullo spettatore?

Marinella Senatore – Io individuo i gruppi, le comunità, le città, e conosco realtà e sfumature di pensiero e strutture sociali inaspettate. Cerco di non imporre un progetto, ma studio molto per capire come proporre un format, creare piattaforme che possano davvero essere utili e coinvolgere i partecipanti. Quello che propongo, appunto, è un formato: ho iniziato con il linguaggio del cinema e ora lavoro con la coreografia, la slam poetry, la musica e danza di protesta, il teatro danza, la musica. Nel 2013 ho fondato la “School of narrative dance”, una scuola itinerante come una compagnia ambulante, a cui si aggiungono persone di volta in volta in tutto il mondo. Dopo aver incontrato, ricercato e ascoltato più cittadini possibili, propongo il format, e comincio a costruire con molta flessibilità la piattaforma che ovviamente implica anche strategie di comunicazione e affettività reali.

Marinella Senatore Photo by David Chalmers

Giorgio Vasta Il progetto è nato dal dialogo con il gruppo di lavoro di Manifesta 12 e attraverso il coinvolgimento di una documentarista palermitana, Letizia Gullo, e di due musicisti, anche loro palermitani, Pietro Bonanno e Fabio Lattuca. Ogni narratore ha scelto un luogo specifico di Palermo e l’ha raccontato creando un legame tra quello che abbiamo chiamato “wordscape”, un paesaggio di parole, e “soundscape”, dunque i suoni, reali e inventati, dei luoghi descritti (i cinque “testi” saranno infatti disponibili come podcast gratuiti). Lavorando ormai da diversi anni sul racconto dello spazio fisico – e più esattamente del tempo attraverso lo spazio – City Scripts si è rivelato, rispetto a quello che sto facendo, un progetto naturale e coerente.

Cosa può rappresentare per voi una manifestazione come Manifesta 12 e il luogo che l’accoglie? È possibile che sia uno stimolo di cambiamento sociale?

Marinella Senatore, Palermo Procession, urban performance and mixed media installation, project “City on Stage”, Chiesa dei Santi Euno e Giuliano, Palermo Installation view photo by: Simone Sapienza Photo Courtesy: Manifesta 12 Palermo and the artist

Marinella Senatore – Amo molto la Sicilia e conosco abbastanza bene il territorio, ho lavorato a Enna, Modica e Palermo è una città coinvolgente e contraddittoria, come una canzone, una poesia, caotica e in continuo movimento, perfetta per la danza! I miei progetti hanno sempre una componente di partecipazione collettiva molto forte – dunque anche il progetto palermitano per Manifesta 12 coinvolge l’intero tessuto urbano e si focalizzerà sull’emancipazione e l’empowerment, sul vocabolario gestuale e narrativo di ogni singola esperienza.

Giorgio Vasta Non credo che l’arte abbia un compito, tanto meno un compito salvifico come cambiare il mondo, e se anche mi rendo conto che buona parte dell’attività artistica è canalizzata nella logica degli eventi, tendo a pensare che possa sopravvivere persino a questa forma di addomesticamento. Credo che l’arte – e mi permetto di precisare che si tratta di un termine che uso con qualche imbarazzo – sia un’azione straordinariamente inutile attraverso la quale, ogni individuo reagendo da solo, ci si può trovare a confrontarsi con l’ambiguità naturale delle cose, riuscendo, almeno per un istante, a intravederla, l’ambiguità, e addirittura ad accoglierla.

Manifesta 12. Il Giardino Planetario

16 giugno – 4 novembre 2018

Luoghi vari
Palermo

Marinella Senatore. Palermo Procession

Chiesa dei Santi Euno e Giuliano
piazza Sant’Euno, Palermo

e

Giorgio Vasta. City Scripts

Teatro Garibaldi
via teatro Garibaldi, Palermo 

Info: www.m12.manifesta.org

MARINELLA SENATORE
È nata nel 1977 a Cava de’ Tirreni (SA). La sua pratica artistica unisce forme di protesta con teatro, musica e cinema. La sua pratica è caratterizzata dalla partecipazione pubblica. Performance, dipinti, collage, installazioni, video, fotografie si concentrano su tematiche sociali e questioni urbane come l’emancipazione e l’uguaglianza, i sistemi di aggregazione e le condizioni lavorative. Nei suoi lavori, le comunità modellate attraverso la musica, la danza, lo spettacolo o la protesta sono in grado di generare un potenziale di cambiamento sociale. Il suo lavoro è stato esposto ampiamente in Italia – da La Triennale di Milano a Palazzo Grassi di Venezia e all’estero, dal Centre Pompidou di Parigi, al Queens Museum di New York.

GIORGIO VASTA
Nato a Palermo nel 1970, è uno scrittore e sceneggiatore siciliano. Collabora con “La Repubblica”, “Il Sole 24 Ore” e “Il Manifesto” e insegna in diverse scuole tra cui Holden School e lo IED a Torino. Il suo primo romanzo, “Il tempo materiale”, pubblicato da Minimum Fax nel 2008, è stato tradotto in undici paesi e ha vinto in Francia il Prix Ulysses, oltre a essere candidato al Premio Strega 2009. Nel 2014 è stato Italian Affiliated Fellow in Letteratura all’American Academy in Rome. Con Emma Dante, e con la collaborazione di Licia Eminenti, ha scritto la sceneggiatura del film “Via Castellana Bandiera” (2013), in concorso alle 70° Mostra del cinema di Venezia. Il suo ultimo libro è “Assolutamente nulla. Storie e sparizioni nei deserti americani” (2016) con Ramak Fazel.

Interviste precedenti:
Voci da “MANIFESTA 12” #1: i curatori

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