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PRINCIPATO DI MONACO | NM CONTEMPORARY | 25 aprile – 30 luglio 2019

di ROBERTO LACARBONARA

Nell’infinitamente piccolo e particellare, la scienza rivela pienamente la propria attitudine alla profondità, la ricognizione dell’ignoto e del non visibile caos/cosmo. Similmente, al principio di ogni immagine dell’arte vi è polvere, pigmento, frammento, evento immateriale della luce che orienta la percezione e rende plastico lo spazio.
Nella mostra Powder and Light la dissoluzione di ogni materia fino al limite della dispersione e della perdita diviene grammatica di immagini effimere, evanescenti, ingannevoli persino.
I quattro artisti in mostra presso la galleria monegasca NM Contemporary indagano in modi differenti il tentativo di comporre e plasmare la sostanza fuggevole della luce, di intercettarne una presenza reificante attorno agli elementi primi della forma.

Andrea Francolino, Caso per caos x infinite variabili, 2018-2019, Ph. Loic Thebaud

Per Andrea Francolino (Bari, 1979) la “crepa” – lacerazione, frattura, rottura, frammento – è unità minima di organizzazione della forma, sebbene originata dalla casuale frammentazione degli specchi che compongono l’opera Caso × caos × infinite variabili. “La stratificazione dei vetri – scrive il curatore Gaspare Luigi Marcone – trasforma ogni singolo lavoro in una costellazione, una ragnatela o in altre infinite “visioni” sia riconoscibili sia enigmatiche. E queste fratture, di puro vetro, vivificate dunque dalla luce, si offrono in maniera più diretta, più neutra, quasi con purezza cristallina”.
Dalla luce originano anche le Untitled Views di Goldschmied & Chiari (Sara Goldschmied, Arzignano 1975; Eleonora Chiari, Roma 1971), visioni/vedute senza titolo laddove nubi polverose di fumogeni colorati investono la superficie di grandi specchi generando l’illusione di una profondità abissale. Qui lo sguardo dell’osservatore è inglobato e irretito, disperso anch’esso nel bagliore delle volute caliginose. Anche in questo caso la fragilità pulviscolare della materia irrompe nella solida composizione di quadri specchianti, memori di un vedutismo romantico, atmosferico, turneriano.

Powder and Light, Goldschmied & Chiari, Ph. Loic Thebaud

Inganno simile, tra presenza-assenza dell’immagine e della sua tangibilità, nel ciclo pittorico Trucco di Serena Vestrucci (Milano, 1986) dove l’evocazione di cieli, tramonti e paesaggi aerei coniuga la consistenza vaporosa delle immagini con la matrice ingannevole della cosmesi. L’artista ricorre all’uso di ombretti ed altri trucchi per dipingere i suoi vasti panorami orizzontali. Vi è dunque “un nuovo cortocircuito dell’idea di mìmesis. Anche in natura il cielo è un trucco visivo, una straordinaria e complessa alchimia di elementi gassosi, visivi e percettivi”.

Serena Vestrucci, Trucco, 2014-2019, Ph. Loic Thebaud

Con la Deposizione presentata da Sophie Ko (Tbilisi, 1981) si giunge infine all’esito fragile e sepolcrale delle polveri. Nel trittico verticale si stratificano e si amalgamano sabbie tra il bianco ed il rosa, simili a incarnati opalescenti, dermatici e sanguigni. Questa ostensione sindonica così sacra, così solenne, è al tempo stesso deposizione del corpo e dello spirito, atto religioso e laico di una destituzione delle forze, processo fisico e paziente della polvere che, cumulandosi, ricopre e custodisce.
Adesso la luce svela la sintassi microscopica degli elementi mentre il tempo di ogni decadimento racconta quanto ogni storia, ogni evento dell’esistenza, sia frutto di una lenta, profondissima distruzione.

Sophie Ko, Deposizione, 2019, Ph. Loic Thebaud

Powder and Light
Andrea Francolino, Goldschmied & Chiari, Sophie Ko, Serena Vestrucci
a cura di Gaspare Luigi Marcone

25 aprile – 30 luglio 2019

NM CONTEMPORARY
17 rue de la Turbie, Principato di Monaco

Info:+377 97 98 06 42
info@natolimascarenhas.com
www.nmcontemporary.com

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